Dopo diversi rumors che nei giorni scorsi avevano avvicinato Ty Lawson ai Shanxi Dragons della Chinese Basketball Association, il 29enne ha alla fine firmato un contratto con i Shandong Golden Stars, stando a quanto riportato dal giornalista David Pick su Twitter. Il contratto di Lawson prevede un anno a 2.4 milioni di dollari, che possono arrivare a 3 con i vari bonus.
30 punti possono bastare per Buddy Hield: per la prima volta nella sua carriera (primo anno nella lega) l’ex giocatore dei New Orleans Pelicans produce così tanti punti. E’ successo questa notte nella sfida contro i Phoenix Suns: i Kings hanno avuto la meglio dei loro avversari grazie alla prestazione monster di Buddy Hield ma anche e soprattutto quella di Ty Lawson…
Per l’ex Denver Nuggets è arrivata una tripla doppia, la prima tripla doppia della sua carriera: in NBA solo sei volte un giocatore ha fatto registrare la prima tripla doppia con un altro che ha contribuito alla vittoria mettendo a referto ben 30 punti. Coppie d’oro: da chi erano formate?
Andiamolo a scoprire:
Lawson è riuscito nell’impresa alla gara numero 551 della sua carriera. Chi ci è riuscito dopo di lui in NBA dopo tante gare giocate? Zach Randolph (974 gara), Matt Barnes (839 gara), Tony Parker (826 gara), Dirk Nowitzki (729 gara), David West (633 gara) e Paul Millsap (600 gara).
Chi sono davvero gli Indiana Pacers?
Sono quelli che sconfiggono i San Antonio Spurs 99-91 tenendo la truppa di Popovich ad un misero 35.4% dal campo, oppure sono quelli che perdono 75-104 contro gli Atlanta Hawks subendo grossi parziali senza mai reagire?
Sono queste le domande che girano nella testa di tifosi, addetti ai lavori e, perchè no, giocatori.
Se da una parte sono proprio i giocatori a scendere in campo e ad avere quindi una diretta responsabilità su quello che succede in una partita, dall’altra non possiamo certo attribuire loro tutte la colpe: la mancanza di una persona che abbia in pugno lo spogliatoio è tangibile, e il fatto che i giocatori nei momenti chiave siano letteralmente spaesati ne è la conferma.
Nelle ultime settimane i tifosi, e non solo, stanno iniziando ad attribuire una grossa fetta di responsabilità a Frank Vogel. Il coach di Indiana effettivamente in questa stagione non sembra più essere fatto della stessa pasta dell’uomo che ha condotto i Pacers alle Conference Finals nel 2014, proviamo ad analizzarne i motivi:
– Vogel è un coach estremamente difensivo, le sue squadre si sono sempre contraddistinte per avere una delle più solide e migliori difese nel pitturato, ma questo non basta più: la direzione che ha preso l’NBA è chiaramente verso un gioco perimetrale ed il suo stile difensivo mal si adatta alle sempre più presenti squadre che giocano lo small-ball.
Brian Shaw e Frank Vogel sulla panchina degli Indiana Pacers
– La fase offensiva manca di iniziativa, è prevedibile e, a volte, i giocatori non sanno bene cosa fare, queste cose nel 2013/2014 (non prendiamo di esempio la stagione 2014/2015 a causa dell’assenza di Paul George) non succedevano, perchè? Com’è possibile che lo stesso Coach non sia più in grado di creare un attacco pericoloso e si affidi solamente agli exploit dei singoli giocatori?
C’è un motivo, e prende il nome di Brian Shaw: prima di accettare il ruolo di head coach dei Denver Nuggets, Shaw è stato il vice allenatore nei primi 2 anni di panchina di Vogel (dal 2011 al 2013) curando principalmente la fase offensiva del gioco e lasciando nelle mani del capo allenatore la fase difensiva. La partenza di Brian Shaw potrebbe aver lasciato un vuoto decisamente sottovalutato dalla dirigenza di Indianapolis.
Non sappiamo cosa pensi Larry Bird, ma sicuramente nemmeno lui è soddisfatto della situazione.
L’acquisto di Ty Lawson è stata una grossa scommessa, il giocatore a causa di un infortunio (non grave) ha giocato solamente 5 minuti quindi nessuno sa in che condizioni fisiche e mentali sia; se il giocatore dimostrerà di essere tornato ai livelli di Denver potrebbe essere la chiave per sbloccare almeno l’attacco dei Pacers, in caso contrario la panchina di Frank Vogel potrebbe essere seriamente messa in discussione.
CURIOSITA’
Ty Lawson ha giocato le sue migliori stagioni a Denver sotto la guida di Brian Shaw, e ha iniziato il declino proprio dopo l’esonero del Coach. I due sono molto legati e, prima di accettare l’offerta degli Indiana Pacers, il giocatore si sarebbe consultato con il suo ex allenatore. Che sia possibile un ritorno di Brian Shaw a Indianapolis?
Ty Lawson e Brian Shaw con i Denver Nuggets
5 minuti: questo è il minutaggio di Ty Lawson al suo debutto, con la canotta degli Indiana Pacers, dinanzi al suo nuovo pubblico. Giusto il tempo di un rimbalzo, di un tiro preso (senza andare a bersaglio) e di un paio di assists smistati (del quale uno di pregevole fattura). La causa di questa sua fugace comparsa sul parquet non è però dovuta ad una brutta prestazione, come spesso gli era invece capitato durante i suoi ultimi mesi tra le fila dei Houston Rockets. Questa volta a fermare il piccolo play ex North-Carolina è stato un lieve infortunio.
All’inizio del secondo quarto, con il risultato nettamente in favore per i padroni di casa, Lawson ha provato una penetrazione nell’area avversaria. Nel tentativo di andare a segno, ha cercato di effettuare un classico terzo tempo all’altezza della linea del tiro libero. Purtroppo per lui nell’effettuare il second step ha poggiato male il piede, cadendo rovinosamente sul parquet. Aiutato dallo staff medico ad uscire dal campo, Lawson non ha fatto più ritorno in gioco a causa di quella che sembra essere una lieve slogatura subita al piede sinistro.
I presentimenti sono stati successivamente confermati (tramite il proprio profilo Twitter) da Candace Buckner, giornalista del Indy Star.
The good news: #Pacers have the next four days off. If this foot sprain isn’t serious, Ty Lawson could get a good amount of healing time
— Candace Buckner (@CandaceDBuckner) March 8, 2016
Secondo la giornalista dunque i tifosi dei Pacers non hanno nulla di cui temere. L’incidente è stato di lieve entità ed è molto probabile che entro i 4 giorni di riposo che distanziano i Pacers dal loro prossimo match (sabato prossimo in casa dei Dallas Mavericks), Lawson riuscirà a recuperare completamente.
I New York Knicks sono alla ricerca di una guardia, il 22 febbraio hanno firmato un contratto da 10 giorni a Jimmer Fredette, ma la società non sembra soddisfatta e non sarebbe intenzionata a proporre al giocatore un rinnovo. Il mirino dei Knicks si è quindi spostato su Ty Lawson che è diventato free agent nelle scorse ore, dopo essere stato tagliato dagli Houston Rockets.
Tuttavia a New York si sono puntati gli occhi anche su Ray McCallum, appena tagliato dai San Antonio Spurs, e su Tony Wroten, con il quale ci sono già stati contatti tra la società e il suo agente.
Tony Parker (09) e Ray McCallum (03).
La rinuncia a Fredette pare inevitabile, il giocatore, mai entrato nelle rotazioni, è sceso in campo solo due volte, giocando al massimo 3 minuti di garbage time e mettendo a referto soltanto 4 punti. Senza di lui nel roster New York avrebbe lo spazio per firmare un nuovo giocatore. Il vero problema resta il salary cap, la squadra può infatti offrire soltanto contratti al limite del minimo salariale.
L’interesse dei Knicks verte maggiormente sui giocatori più giovani, come dichiarato dall’allenatore Kurt Rambis. Per questa ragione Wroten, 22 anni, e McCallum, 24 anni, sarebbero un ottimo affare da portare a termine, al contrario dell’età più avanzata di Fredette, 27 anni, e di Lawson, 28 anni, l’ultimo resterebbe però un ottimo partito da portare alla grande mela.
La società ha anche dichiarato di aver trattato con i Rockets ben un mese prima della trade deadline per portare Lawson a New York ed avvicinarsi sempre più alla zona playoff, la trattativa non è però andata in porto e le speranze dei Knicks per raggiungere la post season si fanno sempre più misere, hanno infatti perso 15 delle ultime 18 partite.
L’amore tra il Texas e Ty Lawson non è mai sbocciato; il giocatore, dopo i continui problemi con la giustizia che lo hanno allontanato da Denver, non è più riuscito ad esprimersi ai livelli mostrati in Colorado.
E’ di pochissimi minuti fa la notizia, riportata da RealGM, che la dirigenza degli Houston Rockets e il giocatore hanno trovato un accordo per il buyout, Lawson è ora un free agent ed è libero di firmare con qualsiasi franchigia.
L’aveva voluto fortemente James Harden, che credeva di far fare ai suoi Houston Rockets l’ultimo salto di qualità giocando al fianco di un play tecnicamente superiore a Patrick Beverley: tale Ty Lawson.
Ma a Houston qualcosa si è rotto e non solo per colpa dell’ex head coach Kevin McHale, e il n.3 da North Carolina non è riuscito ad inserirsi. E così, secondo quanto riportato da ‘Yahoo Sports’, le parti starebbero trattando la rescissione del contratto.
Del suo contratto da 12,4 mln di $ annui, finora Lawson ne ha intascati 9.2, e dato che i Rockets sono appena 524.000 $ sotto l’hard salary cap, la dirigenza texana preferirebbe risparmiare i 3.2 mln rimanenti. A breve se ne saprà di più.
Dopo aver riabbracciato Josh Smith, ritornato dopo la parentesi iniziata quest’estate coi Los Angeles Clippers, gli Houston Rockets continuano a guardarsi intorno per vedere se c’è l’occasione di intraprendere operazioni per rinforzare il roster. Tra le possibili pedine di scambio però non dovrebbe figurare Ty Lawson, al contrario di quello che si è pensato negli ultimi tempi.
Ty Lawson a duello con Isaiah Thomas.
Già, secondo le indiscrezioni riportate da Sam Amick, i texani avrebbero deciso di trattenere fino al termine della stagione il playmaker ex Denver Nuggets. Nonostante il suo rendimento sia calato rispetto alla scorsa annata, in tutte le categorie (dai punti agli assist), Lawson continuerà a servire la causa biancorossa, salvo clamorosi ribaltoni. Da più o meno dicembre, lo stesso giocatore è protagonista di svariati rumors (a più riprese smentiti) di una sua partenza, coi Milwaukee Bucks che sono stati gli unici pretendenti a farsi avanti concretamente: il tutto però è sfociato in un nulla di fatto. Al momento non sembrano apparire all’orizzonte altre soluzioni.
In ogni caso, la scelta di non cedere il classe 1989 potrebbe essere utile in futuro. Infatti, i circa 13 milioni di dollari del suo prossimo anno di contratto non sono garantiti e i Rockets potrebbero ricavarne qualcosa scambiandolo con squadre che intendono liberare il proprio salary cap, oppure tagliandolo eventualmente e sondare il mercato dei free agent.
In casa Houston Rockets, nelle scorse ore, si era parlato di eventuali manovre di mercato finalizzate a rinforzare il roster. Qualcosa si sta muovendo in Texas, con un giocatore pronto ad essere utilizzato come pedina di scambio.
Nonostante le diverse smentite, Ty Lawson è stato messo nella lista dei cedibili. A riportarlo è stato Adrian Wojnarowski, che ha spiegato come si troverà la soluzione più remunerativa possibile per cedere il playmaker ex Denver Nuggets. E per Lawson, giunto in estate, è intanto arrivata la sospensione per due gare da parte della NBA relativa alla guida in stato d’ebrezza del 2014.
Ty Lawson via dagli Houston Rockets? Nelle ultime ore è balzata l’indiscrezione lanciata da ‘Basketball Insiders‘ che voleva il play inserito nella lista dei cedibili, con alcune pretendenti pronte ad accollarsi il suo contratto ( 12.4 milioni di dollari per questa stagione e poco più di 13 per la prossima, non interamente garantiti). A quanto sembra però in Texas stanno ancora riflettendo se effettuare o meno l’operazione.
Secondo quanto riportato da Steve Kyler, i Rockets per il momento non cederanno Lawson, arrivato in estate dai Denver Nuggets. Per il momento il giocatore sta deludendo le aspettative ma non è detto che possa cambiare casacca.
Nel giorno in cui Kevin McHale è stato licenziato, il GM degli Houston Rockets, Daryl Morey, ha annunciato che ci sarebbero stati dei cambiamenti fino a quando tutto si fosse sistemato. “Cambieremo fino a quando qualcosa funziona. Noi vinceremo da Rockets. Il signor Alexander (Leslie, l’attuale proprietario della franchigia N.d.R) non accetta di perdere. Io non accetto di perdere e neanche i giocatori. Siamo la quinta squadra più vincente da quando Alexander ne è a capo e vogliamo fare tutto ciò che possiamo per vincere.”
I Rockets, però, da quando sono rimasti privi del loro ex head coach, non hanno cambiato molto nelle ultime sette partite, ma una variazione in qualche punto c’è stata. Come riportato da Jonathan Feigen di bleachreport.com, quando Morey aveva annunciato dei cambiamenti non si riferiva specificatamente ai giocatori: “Quello che voglio dire è che stiamo lavorando su tutti i fronti. Le opzioni sulle trade sono una delle possibilità. Lo staff degli assistenti sta lavorando su cosa poter cambiare. Penso che cerchino di far vedere ai ragazzi alcuni tipi di schemi diversi, con varie opzioni nelle rotazioni e con diversi titolari. In generale si, dobbiamo cercare di mantenere tutto collegato per arrivare al livello che ci permetta di continuare a vincere. Questo non significa che dobbiamo pensare solo alle trade.”
Money, però, nella sua carriera non ha mai lasciato una scadenza di mercato senza compiere alcuna mossa. Anche nel 2013, quando il GM era certo che non ci sarebbero stati cambiamenti e dopo aver rassicurato il suo owner, cedette Patrick Patterson e Marcus Morris poche ore dopo tali discorsi. All’epoca, però, si era trattato di trade intavolate a febbraio, quando le squadre, notoriamente, sono molto più aggressive in ottica mercato, rispetto al più tranquillo periodo di dicembre.
“Noi crediamo in questo gruppo” – ha concluso Money – “La priorità non è la via delle trade. La priorità che questo gruppo ritorni sulla strada della vittoria. Certo, abbiamo minor flessibilità di mercato, ma penso che sia più o meno simile a quella che avevamo nelle scorse stagioni. Noi crediamo nei ragazzi che abbiamo in questo momento.”
Per il GM dei Rockets, questa sarà la stagione in cui avrà meno flessibilità sul fronte mercato, non avendo più alcuna scelta da offrire, dopo quella scambiata a Denver Nuggets per Ty Lawson. Riuscirà quindi, dopo il cambio allenatore a stagione in corso, a riportare i Rockets sulla strada delle vittorie che ha tanto impressionato nella scorsa stagione o la sua idea si schianterà al suolo come un razzo difettoso?
Il playmaker degli Houston Rockets, Ty Lawson, nella partita disputatasi questa notte contro i Memphis Grizzlies, ha fatto registrare un suo personale record negativo: il minor minutaggio giocato in un incontro. 2 minuti e 45 secondi recitano le statistiche e per la prima volta in carriera non ha segnato per due partite consecutive.
Come riportato da Jonathan Feigen, di blog.chron.com, l’attuale l’head coach dei texani, J.B. Bickerstaff, ha affermato che il suo scarso minutaggio non era previsto: “Noi abbiamo bisogno che Ty sia Ty Lawson. È un giocatore infernale. È abile, può fare tutto quello di cui abbiamo bisogno. Può spingere e giocare rapidamente. Noi gli stiamo dando fiducia, per poterlo aiutare ma anche per raggiungere il livello che noi vogliamo. È stato portato qui per esser il secondo playmaker dietro a James [Harden, N.d.R]. Abbiamo bisogno cdelle sue giocate importanti”.
Con il ritorno di Pat Beverley da un infortunio alla caviglia, Lawson è stato relegato come suo rincalzo; ma dopo esser entrato in partita a inizio del secondo quarto, i Grizzlies hanno piazzato un parziale di 8 – 0, costringendo l’head coach a far ritornare in campo i titolari.
“Vogliamo semplificare la nostra rotazione. Vogliamo essere sicuri che i ragazzi siano in una posizione comoda. Con il rientro di Pat [Beverley N.d.R.] abbiamo un maggior mix di abilità. Ovviamente stiamo giocando con Pat, vedendo quello che lui ci porta sul campo.” – ha concluso l’head coach – “Stiamo cercando di scoprire giocatori che si completino a vicenda e che si aiutino tra loro per poter vincere l’anello.”
Insomma, non si può dire certamente che Lawson stia vivendo il miglior momento della sua stagione. Houston (quantomeno a parole) conferma fiducia nei confronti del giocatore ma il campo sembra confermare l’esatto contrario: che la scommessa fatta nella passata offseason dalla dirigenza dei Rockets su Ty Lawson possa dirsi già persa?
