Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsIndiana Pacers Pacers Breakdown: troppa incostanza, Vogel sul banco degli imputati

Pacers Breakdown: troppa incostanza, Vogel sul banco degli imputati

di Morgan Sala

Chi sono davvero gli Indiana Pacers?
Sono quelli che sconfiggono i San Antonio Spurs 99-91 tenendo la truppa di Popovich ad un misero 35.4% dal campo, oppure sono quelli che perdono 75-104 contro gli Atlanta Hawks subendo grossi parziali senza mai reagire?

Sono queste le domande che girano nella testa di tifosi, addetti ai lavori e, perchè no, giocatori.
Se da una parte sono proprio i giocatori a scendere in campo e ad avere quindi una diretta responsabilità su quello che succede in una partita, dall’altra non possiamo certo attribuire loro tutte la colpe: la mancanza di una persona che abbia in pugno lo spogliatoio è tangibile, e il fatto che i giocatori nei momenti chiave siano letteralmente spaesati ne è la conferma.
Nelle ultime settimane i tifosi, e non solo, stanno iniziando ad attribuire una grossa fetta di responsabilità a Frank Vogel. Il coach di Indiana effettivamente in questa stagione non sembra più essere fatto della stessa pasta dell’uomo che ha condotto i Pacers alle Conference Finals nel 2014, proviamo ad analizzarne i motivi:

Vogel è un coach estremamente difensivo, le sue squadre si sono sempre contraddistinte per avere una delle più solide e migliori difese nel pitturato, ma questo non basta più: la direzione che ha preso l’NBA è chiaramente verso un gioco perimetrale ed il suo stile difensivo mal si adatta alle sempre più presenti squadre che giocano lo small-ball.

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Brian Shaw e Frank Vogel sulla panchina degli Indiana Pacers

– La fase offensiva manca di iniziativa, è prevedibile e, a volte, i giocatori non sanno bene cosa fare, queste cose nel 2013/2014 (non prendiamo di esempio la stagione 2014/2015 a causa dell’assenza di Paul George) non succedevano, perchè? Com’è possibile che lo stesso Coach non sia più in grado di creare un attacco pericoloso e si affidi solamente agli exploit dei singoli giocatori?
C’è un motivo, e prende il nome di Brian Shaw: prima di accettare il ruolo di head coach dei Denver Nuggets, Shaw è stato il vice allenatore nei primi 2 anni di panchina di Vogel (dal 2011 al 2013) curando principalmente la fase offensiva del gioco e lasciando nelle mani del capo allenatore la fase difensiva. La partenza di Brian Shaw potrebbe aver lasciato un vuoto decisamente sottovalutato dalla dirigenza di Indianapolis.

Non sappiamo cosa pensi Larry Bird, ma sicuramente nemmeno lui è soddisfatto della situazione.
L’acquisto di Ty Lawson è stata una grossa scommessa, il giocatore a causa di un infortunio (non grave) ha giocato solamente 5 minuti quindi nessuno sa in che condizioni fisiche e mentali sia; se il giocatore dimostrerà di essere tornato ai livelli di Denver potrebbe essere la chiave per sbloccare almeno l’attacco dei Pacers, in caso contrario la panchina di Frank Vogel potrebbe essere seriamente messa in discussione.

CURIOSITA’

Ty Lawson ha giocato le sue migliori stagioni a Denver sotto la guida di Brian Shaw, e ha iniziato il declino proprio dopo l’esonero del Coach. I due sono molto legati e, prima di accettare l’offerta degli Indiana Pacers, il giocatore si sarebbe consultato con il suo ex allenatore. Che sia possibile un ritorno di Brian Shaw a Indianapolis?

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Ty Lawson e Brian Shaw con i Denver Nuggets

 

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