Caitlin Clark non crede che esista un metro di valutazione oggettivo, secondo cui lei debba vincere un titolo per assicurare la sua eredità nel basket femminile collegiale.
Mentre lei e le Hawkeyes hanno continuato la loro corsa verso le finali vincendo contro il South Carolina domenica, il dibattito sul suo posto nella storia del basket è diventato un tema caldo.
E la questione si riduce tutto ad una semplice domanda. Che poi tanto semplice non è. Ovvero: è necessario aver vinto un campionato per consolidare lo status di “GOAT” della detentrice del record All-time di punti della NCAA Division I sia maschile che femminile?
A tal proposito, l’allenatrice di South Carolina Dawn Staley ha voluto dire la sua.
Ha avuto una carriera universitaria straordinaria in Virginia. Ha giocato tre Final Four, ha vinto due premi di Giocatrice dell’Anno e stabito il record NCAA di palle rubate dell’epoca.
Pertanto, ha una prospettiva unica e ha riflettuto proprio sulla questione prima citata durante la conferenza stampa tenutasi pre-partita.
Coach Staley ha fatto riferimento soprattutto ai commenti che Breanna Stewart ha fatto in una recente intervista con SiriusXM Radio, in cui ha detto che Clark deve necessariamente vincere un campionato per essere inserita tra i grandi del gioco.
“Sono d’accordo con Stewie quando dice che è necessario vincere” ha detto coach Staley. “Se Caitlin vince, diventerebbe dannatamente brava, come se fosse una GOAT. Voglio dire, è davvero molto brava a prescindere. Ma vincere suggellerebbe il tutto. Ovviamente spero che non lo faccia (ride, n.d.r.)“.
E Clark non se l’è presa. O almeno non troppo.
Ha detto che capisce che essere sotto i riflettori significa aprire un dibattito sul suo posto nella storia del basket. Ma non vuole nemmeno parteciparvi, mentre si prepara per la sua ultima partita in Iowa prima di passare alla WNBA.
“Quando sei sotto i riflettori in questo modo, ci saranno milioni di opinioni diverse su di te” ha detto. “Per quante persone ti ameranno, ci saranno anche persone a cui non piacerai. Questo succede ad ogni atleta professionista, che gioca ai massimi livelli. Penso che quello che sono riuscita a fare nel corso della mia carriera è stato concentrarmi sulle opinioni delle persone all’interno dello spogliatoio. Questo è ciò a cui tengo davvero, le persone che amo, le persone che mi hanno sostenuto in ogni secondo della mia carriera, quelle che hanno creduto in me più di chiunque altro”.