Dennis Rodman ha chiesto e ottenuto il permesso per volare in Russia e negoziare per il rilascio di Brittney Griner, la giocatrice WNBA condannata due settimane fa a 9 anni di carcere per possesso e traffico di droga.
Rodman, leggenda NBA e 5 volte campione tra Detroit e Chicago, ha confermato a NBC di aver ottenuto il via libera per recarsi in Russia, con l’obiettivo “di aiutare questa ragazza”, l’ex Bulls proverà a raggiungere Mosca già durante questa settimana.
Una visita, quella di “the Worm”, che non sarebbe ben vista dall’amministrazione USA, che sta trattando in via diplomatica ufficiale con la Russia per un delicato scambio di detenuti che dovrebbe coinvolgere anche l’ex Marine Paul Whelan, e dall’altra parte il noto trafficante d’armi russo Viktor Bout, condannato a 25 anni di carcere negli Stati Uniti per terrorismo. Whelan era stato condannato nel 2020 a 16 anni di detenzione per spionaggio.
Washington ha sempre classificato Griner e Whelan come “detenuti ingiustamente” e di fatto ostaggio di Mosca, come strumento di pressione diplomatica tra i due paesi.
Molto difficilmente la missione diplomatica parallela di Dennis Rodman sortirà effetti, c’è da sperare che la sua visita non finisca per complicare le cose creare ulteriori imbarazzi tra i due paesi, in un momento di rapporti diplomatici prossimi allo zero e con la guerra in Ucraina.
Per Rodman non si tratterà della prima visita in Russia. Nel 2014 l’ex Bulls e Pistons definì “cool” il leader russo Vladimir Putin dopo il suo primo viaggio. E sempre Rodman salì agli onori della cronaca politica già nel 2013, quando si recò ospite in Corea del Nord dell’amico Kim Jong-Un, con l’obiettivo “di rompere il ghiaccio” tra i due paesi.
Rodman avrebbe viaggiato in Corea del Nord, sempre ospite del leader coreano, altre due volte nel 2017 e 2018.
La famiglia di Brittney Griner si era rivolta nelle scorse settimane al diplomatico USA ed ex governatore del New Mexico Bill Richardson per valutare lo spazio per una trattativa e il rilascio della giocatrice. Con la sentenza di inizio agosto, la “palla” è passata ufficialmente nelle mani delle diplomazie ufficiali tra Russia e USA, con il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a capo. La Russia aveva chiesto a Washington “la massima discrezione” circa i negoziati, per evitare pressioni e fughe di notizie.