Home Basket femminile WNBA, la storia si ripete: Aces sotto indagine per le sponsorizzazioni

WNBA, la storia si ripete: Aces sotto indagine per le sponsorizzazioni

di Carmen Apadula

Le Las Vegas Aces sono state oggetto di indagine anche la scorsa stagione, oltre ad aver ricevuto delle accuse da Dearica Hamby (che sosteneva il team l’avesse scambiata perché era incinta).

L’anno scorso, la WNBA ha tolto alle Aces la loro scelta per il Draft 2025 e ha sospeso coach Becky Hammon per 2 partite, in seguito all’indagine che ha messo alla luce la violazione commessa dal team riguardo le regole della lega in merito ai benefici non consentiti per le giocatrici e per e politiche sul posto di lavoro.

Secondo la lega, all’epoca, la violazione della squadra riguardava la promessa di benefici non consentiti durante le trattative per il prolungamento del contratto della Hamby. 

La violazione del rispetto sul posto di lavoro è scaturita invece dai commenti che coach Hammon avrebbe fatto alla Hamby riguardo la sua gravidanza

Venerdì, la Las Vegas Convention and Visitors Authority ha annunciato che avrebbe sponsorizzato ogni giocatrice con un accordo biennale che le avrebbe fruttato 100.000 dollari. L’organizzazione ha pubblicato un video sui social in cui la dirigenza comunicava il tutto anche alle stesse giocatrici.

Nel video, il presidente e CEO dell’ente del turismo Steve Hill, ha detto: “L’offerta è molto semplice: vogliamo che giochiate e che continuiate a rappresentare Las Vegas. E, se riuscite a fare il tris, sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Il Las Vegas Review-Journal ha riferito che tutte le giocatrici del team ha firmato un contratto che prevede che raggiungano opportunità “reciprocamente concordate” per apparire a nome di Las Vegas, e che riceveranno un “equipaggiamento” da indossare per promuovere la città.

Gli accordi sono stati negoziati direttamente con gli agenti di ciascuna giocatrice e non attraverso la squadra, per evitare di infrangere le regole del tetto salariale della WNBA. La squadra non era a conoscenza dell’accordo. Tuttavia, un portavoce anonimo della WNBA ha confermato che la lega ha aperto un’indagine sulla questione.

Coach Hammon ha confermato che l’ufficio del turismo ha contattato tutte le singole giocatrici e agenti, ma che l’organizzazione delle Aces non era coinvolta.

“Ve lo dico in modo molto semplice: la maggior parte delle persone che si occupano di sponsorizzazione si rivolgono alle prime due persone” ha detto coach Hammon. “A’ja Wilson si prende cura di lei, ha un sacco di cose da fare. Kelsey Plum ha molte cose da fare. In questa situazione, da quello che ho capito, volevano l’intera squadra. Quindi hanno chiamato le singole, gli agenti. Non conosco i dettagli. Non ho nulla a che fare con questo. Le Aces non hanno nulla a che fare con questo. È strano, ma è così che è andata”.

La Lega non ha specificato il motivo per cui sta indagando sulle Aces, ma probabilmente il tutto potrebbe essere legato al fatto che l’accordo viola comunque il tetto salariale, nonostante la sponsorizzazione sia simile ad un accordo di nome, immagine e somiglianza (NIL) per un’atleta del college. E ora la lega dovrà capire se l’accordo può dare alla squadra un vantaggio in termini di reclutamento e un ulteriore incentivo per le giocatrici a rifirmare con Las Vegas. 

Il tetto salariale della WNBA è di 1.4 milioni di dollari, e l’accordo con la Las Vegas Convention and Visitors Authority ammonta a 1.2 milioni di dollari per la squadra.

L’accordo rappresenta anche una cifra superiore a quella che metà del roster guadagna nel complesso tramite i contratti WNBA.

Sei giocatrici del roster guadagnano meno di 100.000 dollari. Wilson e Plum sono le uniche a guadagnare 200.000 dollari ciascuna, mentre Dyaisha Fair e Kate Martin guadagneranno 67.249 dollari in questa stagione.

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