Le Seattle Storm si trovano ora al quinto posto della classifica WNBA, con un record pari a 20 vittorie e 14 sconfitte. Il tutto, buono per conquistare un posto nei playoffs.
Ma, nonostante questo, non c’è nulla che le Storm possano fare per soddisfare la loro allenatrice, coach Noelle Quinn.
“Sono un’allenatrice. Sono avida” ha detto la diretta interessata. “Non mi accontento. Penso che abbiamo ancora molto su cui lavorare”.
Ovviamente, le parole di coach Quinn non sono al vento. La stagione delle Storm è stata faticosa, una vera e propria battaglia, dalla mancata qualificazione ai playoffs della scorsa stagione, fino ad arrivare alle modifiche apportate al roster durante l’offseason.
Delle attuali “Big Three” di Seattle, solo Jewell Loyd faceva già parte del roster nel 2023. L’arrivo di Skylar Diggins-Smith e Nneka Ogwumike ha dato subito una nuova forma alle Storm, facendole diventare subito una contender.
Poi c’è stata un’altra aggiunta. Gabby Williams quest’anno ha firmato con le Storm per il resto della stagione, dopo la prestazione per le Olimpiadi. Non è estranea a Seattle, avendoci trascorso le stagioni 2022 e 2023, ma è estranea al nucleo sopra citato.
La costruzione della chimica di una squadra richiede tempo. Ora, le Storm si trovano a doverla costruire da zero, e tutto a sole 2 settimane dalla fine della stagione regolare.
“Non hanno mai giocato insieme” ha detto coach Quinn. “Quindi, per quanto possano essere brave individualmente, bisogna cercare di trovare l’affiatamento, la chimica tra di loro. E questo non si ottiene da un giorno all’altro. Non si ottiene nemmeno con gli allenamenti, ma con il tempo”.
Tempo che le Storm non hanno. Perché, come dicevamo prima, i playoffs iniziano il 22 settembre. Dunque, l’unica cosa da fare è cercare di accelerare il processo.
“Abbiamo aggiunto Gabby a 12 partite dalla fine della stagione, quindi non arriveremo subito ad ottenere ciò che ci serve, ma siamo sulla buona strada” ha detto coach Quinn. “Il nostro ritmo è buono. Stiamo vedendo un po’ più di fiducia, un po’ più di chimica”.
Le Storm hanno avuto la possibilità di valutare il loro livello di “chimica” raggiunto nella partita di giovedì. Il test non è però andato a buon fine, perché si è concluso con una sconfitta per 77-70 contro le New York Liberty, squadra che Seattle non è ancora riuscita a battere in questa stagione. E, se le due squadre si affronteranno di nuovo, sarà solo nella postseason.
Eppure, coach Quinn ha riscontrato evidenti miglioramenti di partita in partita, soprattutto a livello difensivo. La difesa è sempre stata un punto forte per le Storm. L’apice è stato raggiunto martedì, nella sfida vinta per 71-64 contro le Connecticut Sun, in cui Seattle è riuscita a tenere le avversarie al 41.4% al tiro e forzato 15 turnovers.
“Abbiamo fatto alcune cose davvero buone contro Connecticut” ha detto coach Quinn. “Voglio solo continuare a costruire su questo. Non capita spesso in questa lega di segnare 71 punti e ottenere una vittoria, ma è una prova di quanto di buono possiamo fare a livello difensivo”.
Coach Quinn si è detta soddisfatta dello sforzo difensivo della sua squadra anche giovedì, contro New York, ma per riuscire a vincere un anello Seattle ha bisogno di costanza anche a livello offensivo.
Le Storm hanno tenuto le Liberty al 38% di realizzazione al tiro, ma il loro attacco è stato carente. Diggins-Smith ha sottolineato come i soli 6 tentativi ai liberi e il vantaggio di 19-2 di New York nei punti in transizione siano stati i due problemi principali della partita.
La giocatrice vede i progressi che la sua squadra sta facendo e sa di cosa sono capaci le Storm.
“Sono stata in squadre che ora sono fuori dai playoffs, sono stata in squadre che stanno lottando per un posto decente, sono stata in squadre che non hanno nulla per cui lottare, ma vogliono rovinare la stagione di qualcun altro” ha detto. “Sono stata in ogni tipo di squadra, ma non sono mai stata in una squadra con così tanto talento. Quindi voglio massimizzarlo quest’anno. So cosa c’è in quello spogliatoio. So su cosa lavoriamo e lo vedo solo a sprazzi, voglio solo vedere che riusciamo a metterlo insieme per tutti i 40 minuti di una partita. Per questo sono ottimista, perché non abbiamo ancora dipinto quel capolavoro. Ora è il momento di farlo”.