Coach Cheryl Reeve ha riversato la frustrazione di tutta la sua squadra, le Minnesota Lynx battute solo in gara 5 e solo all’overtime alle WNBA Finals dalle New York Liberty, contro gli arbitri e la loro conduzione di gara nella partita finale della serie.
Le Lynx hanno perso per 67-62 e mancato il quinto titolo WNBA della loro storia. Sarebbe stato il quinto anche per coach Reeve, Minnesota ha avuto al termine dei regolamentari anche un buon tiro per la vittoria con Kayla McBride, finito però corto sul primo ferro. Ai supplementari Minnesota ha segnato solo 2 punti mentre le Liberty hanno trovato le ultime energie con Leonie Fiebich e Nyara Sabally, e vinto anche così il primo titolo della loro storia.
In gara 5 le Liberty hanno tentato 25 tiri liberi (21 su 25) contro gli 8 delle Lynx (7 su 8). Napheesa Collier ha commesso 6 falli e non ha giocato negli ultimi secondi dei supplementari, e al termine dei regolamentari è stata Breanna Stewart a pareggiare con due liberi sul 60-60 a 5.2 dal termine. Chiamata arbitrale per un fallo sul tiro di Stewart, fischiato a Alanna Smith e che le Lynx avevano chiesto di rivedere con un challenge. Gli arbitri hanno deciso di confermare il fischio, nonostante i dubbi.
“So già che tutti i titoli di giornale saranno ‘coach Reeve piange’ ma non importa. Ci hanno rubato un titolo stasera, è un fatto” ha detto Cheryl Reeve dopo la partita “Io ho visto delle Liberty aggressive e fisiche, sono cose che fanno parte del gioco ma bisogna fare attenzione a non abituarsi, e a loro è andata bene più di una volta. E’ un vero peccato che gli arbitri abbiano inciso così tanto in questa serie“. Coach Reeve affonda poi il colpo sulla chiamata arbitrale controversa, quella al termine del regolamentari su Alanna Smith contro Breanna Stewart. “Un contatto marginale a essere di manica larga. Secondo me quando si rivede una giocata col challenge dovrebbero esserci delle altre persone a giudicare dopo gli arbitri, una quarta parte che dica loro cosa è accaduto. Se così fosse stato, sono sicura che avrebbero giudicato il contatto marginale e senza alcun fallo. E quella giocata ha deciso la partita. Noi sappiamo che avremmo potuto fare meglio alcune cose ma una squadra non dovrebbe mai trovarsi a dover superare tutte queste difficoltà. Arbitrare non è così difficile, non lo è“.
“Non è giusto perdere una serie con così tanta discrepanza” ancora la coach delle Lynx “E noi non siamo una squadra che si lamenta e va a piangere da qualcuno. Magari chissà, a volte questo ci penalizza. Abbiamo una superstar come Napheesa Collier, che io non so, viene sempre presa e colpita quando va a canestro senza fischi, e quando invece la loro miglior giocatrice subisce un contatto marginale, lei se ne va in lunetta (…) ripeto, arbitrare non è difficile, se scegli un metro, mantienilo, se scegli di non fischiare certi contatti sii continua. E’ quello che chiediamo tutte, Sandy (Brondello, coach delle Liberty, ndr) lo aveva chiesto dopo gara 4, lo abbiamo chiesto tutte in almeno 3 partite su 5“.
Cheryl Reeve ha fatto poi un parallelismo con le WNBA Finals del 2016 che Minnesota perse sempre in 5 gare, contro le LA Sparks “sempre anche a causa dell’arbitraggio. Dovrebbero essere le due squadre a giocarsi il titolo, tu decidi solo quali contatti lasciar passare e quali no e fischia uguale per tutta la serie. Ciò detto, congratulazioni alle Liberty per il loro primo titolo, ci hanno impiegato 28 anni ma ce l’hanno fatta. Noi abbiamo solo sfiorato il nostro quinto titolo ma è andata male“.
Dopo gara 4, persa nel finale grazie a due tiri liberi di Bridget Carleton, era toccato a coach Sandy Brondello lamentarsi degli arbitri e chiedere più equità. “Oggi? Mi è sembrato un arbitraggio equo, in gara 1 ci meritavamo di vincere e avremmo dovuto vincere, oggi abbiamo trovato un modo per vincere. Io ho troppo rispetto per Cheryl Reeve e per le Minnesota Lynx, è stata durissima“.