In Eurolega ogni trasferta si configura come insidiosa, soprattutto quando ci si debba opporre a una squadra che è sorpresa e, al contempo, ha ben poco da perdere, e parliamo dell’ASVEL. Dacché, tuttavia, chi ambisce ad entrare fra le migliori otto non può permettersi lunghe strisce negative, trasferte di questo tipo diventano anche necessità più che occasione, e parliamo di Milano. Chiariamolo: le sconfitte al Pireo e in casa contro la Stella Rossa sono passi falsi che non ci si sarebbe potuti permettere, e ora domina il bisogno di rimediarli, perché l’alta classifica non aspetta nessuno. Questo sta dietro ASVEL-Olimpia Milano, la partita più importante, finora, della stagione europea biancorossa.
ASVEL-Olimpia Milano: qui ASVEL
In casa francese da sottolinearsi l’assenza del lungo Adreiane Payne, mentre saranno a disposizione gli altri giocatori del roster per coach Mitrovic. La chiave, come sempre per i giovani francesi, sarà la difesa. L’ASVEL ha in realtà le caratteristiche perfette per mettere in difficoltà l’Olimpia, potendo contare su una buona aggressività sugli esterni e sulle linee di passaggio, combinata a grande fisicità in un’area presidiata da quattro lunghi oltre i 208 centimetri, guidati dall’interessante Tonye Jekiri. Queste sono dunque le armi su cui punterà Mitrovic, il cui scopo è certamente far giocare male una squadra che ha già mostrato di soffrire molto le difese fisiche e di grande pressione, soprattutto in considerazione dell’assenza di Nedovic e delle difficoltà in regia di Mack.
L’attacco, di contro, punterà molto sulle qualità delle guardie, gli uomini più esperti del roster francese. A guidare le danze saranno l’ordinato Antoine Diot e l’estroso Jordan Taylor, visto in Italia con la maglia di Roma in passato. Con il primo in campo, dominerà l’intenzione di cercare le qualità realizzative di Edwin Jackson e di David Lighty; Taylor, invece, porta pericolosità dal pick and roll e nelle situazioni di uno contro uno, anche a giochi rotti. Non ci sorprenderebbe vedere Taylor e Jackson in campo assieme per provare a mettere le guardie milanesi nella “pentola a pressione” anche in difesa. Il supporting cast dovrà fornire il proprio contributo offensivo muovendosi negli spazi creati dagli uomini di riferimento e andando a rimbalzo offensivo, dove la fisicità e l’atletismo dell’ASVEL si sono mostrate finora armi efficaci.
Qui Olimpia
Ancora assente Nemanja Nedovic, ci sono due buone notizie per Ettore Messina: i rientri di Arturas Gudaitis e Vladimir Micov, pur con minuti limitati. Tornerà dunque d’attualità l’argomento turnover, a causa del quale saranno esclusi due giocatori, italiani o stranieri che siano. Difesa, difesa e ancora difesa, come sempre. Con un’attenzione particolare al concetto di “responsabilità individuale”, con cui intendiamo dire che gli esterni milanesi dovranno essere in grado di contenere il più possibile l’uno contro uno degli avversari più talentuosi, onde evitare rotazioni che creerebbero situazioni di rimbalzo offensivo per i Francesi. E quando capiti che siano innescati gli aiuti, fondamentale sarà la rotazione secondaria, per aiutare chi ha aiutato e mettere sempre un corpo contro i lunghi avversari. Vincere la battaglia in area per vincere la guerra.
Dominio dell’area difensiva che avrà scopi anche offensivi. L’Olimpia deve correre, attaccare il meno possibile la difesa schierata, per la quale ancora non è pronta. E per andare in transizione controllare i rimbalzi difensivi è condicio sine qua non. Nell’attacco a metà campo, Messina lo ha detto, servirà invece pazienza, per costringere a lavorare un avversario che vive della propria esuberanza e aggressività. E Milano ha assoluta di imparare ad aggredire l’aggressione difensiva, sfruttando la pressione sulla palla per creare vantaggi uno contro, gli anticipi sulle linee di passaggio per tagliare, generando quindi spazi e costringendo la difesa a muoversi. Ciò che finora è più mancato ai biancorossi. La vera domanda è: Sergio Rodriguez è attualmente l’unico in grado di fare questo nell’attacco milanese; se Shelvin Mack è questo, sarà davvero possibile sopperire all’assenza di Nemanja Nedovic? Chi scrive pensa di no. Intanto, però, c’è necessità di vincere a Lione, aldilà delle defezioni.