Home Eurolega Playoff di Eurolega, la preview di Barcellona-Zalgiris

Playoff di Eurolega, la preview di Barcellona-Zalgiris

di Luigi Ercolani
barcellona zalgiris playoff eurolega

Saras contro il suo passato. Uscito dal comodo alveo di Kaunas, come allenatore Jasikevicius ha convinto molto meno di quanto abbia effettivamente vinto.

Un successo in campionato e due in Coppa del Re sono infatti un bottino tutto sommato accettabile, ma è il contorno a lasciare perplessi: la gestione nelle partite che contavano in Europa (e nella finale ACB dell’anno passato) e alcuni strali particolarmente fuori luogo contro i suoi giocatori hanno fatto sorgere il dubbio che Saras avesse bisogno di un passaggio ulteriore, prima di approdare nella sua amata Barcellona. Il salto diretto dallo Zalgiris, che sarà il suo avversario nei quarti di finale, appare ad ora alquanto prematuro.

QUI BARCELLONA

Le annose questioni pallonare, che pure a cascata inevitabilmente condizionano anche il percorso della sezione cestistica, non sembrano aver intaccato, a livello di risultati, quanto avviene nella palla a spicchi. I tifosi catalani hanno così ancora la speranza di essere competitivi in Europa, visto che il calcio ha concluso la sua campagna continentale agli ottavi di finale della seconda coppa.

Certo, anche per gli uomini di Jasikevicius non sarà facile. Aver pescato lo Zalgiris ai quarti è sicuramente un buon viatico per arrivare alla terza Final Four di fila, trattandosi dell’avversario più morbido del lotto, ma allo stesso tempo i lituani presentano insidie da non sottovalutare.

I blaugrana partono però chiaramente favoriti, anche solo per la qualità diffusa che hanno a roster. Il fattore determinante in questo senso è la bidimensionalità di Nikola Mirotic, in grado di prendere posizione in post basso ma dotato allo stesso tempo di mano precisa da fuori.

Più in generale il Barcellona si esalta soprattutto in contropiede, mentre a metà campo sfrutta il pick&roll centrale allo scopo di mandare fuori giri la difesa avversaria, per poi utilizzare le uscite dai blocchi laterali per attaccare in penetrazione o guadagnarsi un tiro da smarcati. Il tanto talento a disposizione è la croce e delizia dei catalani: quando è acceso non ce n’è per nessuno, quando è spento… pure, ma in senso inverso. Ed in tanti si chiedono se ciò possa bastare per riportare al Palau Blaugrana quell’Eurolega che manca dal 2010.

QUI ZALGIRIS

La lunga marcia dello Zalgiris ha avuto un lieto fine. Il cammino in Eurolega era iniziato benino, salvo, nella metà iniziale di dicembre prima, e nel mese di febbraio poi, calare vistosamente, fino a far temere l’ennesima post season bucata.

Invece i lituani si sono ripresi, e grazie anche all’incostanza del Baskonia hanno strappato il penultimo posto disponibile per i quarti di finale. Si troveranno di fronte rivali talentuosi ed ambiziosi, reduci da due delusioni europee di fila, e se a Kaunas vorranno provare a fare lo sgambetto al Barcellona servirà anzitutto intelligenza.

Dote che i bianco-verdi hanno in quantità industriale, se è vero che basano molto il loro gioco sulla circolazione perimetrale per trovare l’uomo meglio posizionato, circolazione che può avvenire o prima dell’ingresso in area o dopo, sul ribaltamento del lato nel caso gli spazi vicino al ferro non offrano sbocchi. Il bersaglio prediletto in questo senso è Keenan Evans, fromboliere da oltre l’arco in grado altresì di mettersi in ritmo da solo o con un blocco. 

Da segnalare coppia di ali formata da Edgaras Ulanovas e Roland Smits rappresenta per le difese avversarie un rebus, in quanto entrambi sanno rendersi pericolosi spalle a canestro per segnare o passare, o nel tiro piazzato. Ciò che manca allo Zalgiris è forse un po’ di malizia e di consistenza in difesa, ma il suo mix di qualità potrebbe creare grattacapi ai catalani.

You may also like

Lascia un commento