Era nell’aria già da mesi, probabilmente si sapeva (seppur non ufficialmente) già all’inizio della scorsa stagione: Kyle Hines ha annunciato ufficialmente il ritiro dal basket giocato. All’età di 38 anni un’autentica leggenda della pallacanestro europea appende quindi le scarpe al chiodo, scegliendo però un momento più che adatto per farlo: non ha giocato una stagione indimenticabile, ma i suoi ultimi playoffs in LBA sono stati da vero campione. Nei momenti di difficoltà milanesi (pochi, a dire il vero) Kyle Hines è tornato indietro di qualche anno riuscendo a tornare decisivo per la sua squadra, in entrambe le metà campo (ha segnato addirittura una tripla in Gara 3 contro Brescia). L’immagine più bella è stata probabilmente capitan Nik Melli, che ha lasciato anche lui l’Olimpia Milano in estate, concedere di alzare la Coppa dello Scudetto appena vinto a Kyle Hines, abbracciandolo, di fronte ad un Forum in delirio. Gesto meraviglioso che Hines si è ampiamente meritato.
Kyle Hines sceglie il ritiro: un onore averlo visto in LBA
Ci sono giocatori che vanno ammirati a prescindere dalla fede: Kyle Hines è uno di questi. In Europa è stato il giocatore americano più vincente di sempre, un leader indiscusso ovunque sia andato, un giocatore rispettato ed ammirato da tutti. Per questo riconosciamo che sia stato un onore averlo visto calcare i parquet di tutta Italia: si tratta di un professore del gioco, di un uomo che vive la pallacanestro come passione viscerale, e che trasmette questo suo amore verso il gioco del basket. Attraverso i fondamentali del ruolo è riuscito a dominare contro tutti i centri d’Europa nonostante sia “soltanto” 1.98 e giochi da centro, dovendo affrontare dunque ogni partita giocatori di 20 centimetri più alti di lui. Sembra impossibile, ma lui è riuscito a difendere su tutti, andando in difficoltà pochissime volte nel corso della sua carriera leggendaria.
Il centro ormai ex Olimpia Milano si è affermato negli anni come uno dei migliori difensori nella storia della pallacanestro europea, potendo difendere su tutti i giocatori avversari, che siano playmaker o centri poco importa. Il suo addio al basket lascia inesorabilmente un vuoto immenso nei tifosi milanesi, ma anche nella pallacanestro italiana. Dopo l’addio nella scorsa estate dato a Gigi Datome, il basket europeo perde anche Kyle Hines, a testimonianza di un’era cestistica che sta pian piano finendo.
Per cui, cos’altro dire se non “Thank You Kyle“? È stato un vero onore poter vedere un giocatore del tuo calibro predicare pallacanestro in Italia, regalando sorrisi ai tifosi da ragazzo umile quale hai sempre dimostrato di essere. La legacy di Kyle Hines resterà per sempre nella storia della pallacanestro europea, visto che ha battuto record su record nel corso della sua carriera. Probabilmente stiamo parlando del giocatore americano più forte di sempre ad aver giocato in Europa, o comunque tra i migliori di sempre. Inoltre, la sua importanza in ogni squadra in cui abbia militato è anche da ricondurre al lato umano: l’uomo Kyle Hines è di una grandezza incredibile, forse ancora più grande del giocatore. Sempre la parola giusta al momento giusto, mai un comportamento poco professionale, una guida per i compagni più giovani. Insomma, Kyle Hines è stato l’uomo ed il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere nel suo spogliatoio.
Il palmarès
- 4 Euroleghe
- 3 Scudetti
- 2 Coppe Italia
- 6 campionati russi
- 1 campionato greco
- 1 campionato tedesco
- 2 Supercoppe
- 1 coppa di Germania
- 2 coppe Italia di Serie A2
- 9 Final Four di EuroLegue disputate