Degni del migliore Freddy Krueger in Nightmare, LeBron James e i suoi si sono materializzati all’ Air Canada Center aggiudicandosi gara 1 e gara 2 della serie Raptors-Cavaliers di Semifinals della Eastern Conference. Nonostante le difficoltà con cui Cleveland si affacciasse alla sfida contro i Raptors, i vicecampioni NBA hanno dimostrato, ancora una volta, di conoscere alla perfezione i punti deboli di questi Raptors.
Meriti dei Cavs o demeriti di Toronto? Sicuramente, sull’andamento delle prime due gare, pesano alcune decisioni del coach dei canadesi, Dwane Casey. Purtroppo, come la storia della NBA moderna insegna, i Raptors si confermano meno performanti nella postseason rispetto alla RS. Eppure, soprattutto quest’anno, le possibilità di vendetta erano abbastanza alte, viste le grandi premesse della regular season 2017/2018 di Toronto. Comunque sia, i giochi non sono ancora conclusi, nonostante la serie sia indirizzata verso i binari della franchigia dell’Ohio.
Ora, la serie si trasferisce in Ohio per gara 3 e gara 4, con la possibilità per James e compagni di chiudere la pratica già lunedì notte. Facciamo, però, un passo indietro, andando a ripercorrere i tratti salienti dei due match giocati in Canada..
RAPTORS-CAVALIERS: OT DECISIVO IN GARA 1
Gara 1 tra Toronto e Cleveland è stata una vera e propria partita di scacchi. Un match giocato al millimetro, dopo il primo quarto in cui i Raptors hanno subito provato ad imprimere il ritmo. Con OG Anunoby in posizione 3, fisso in marcatura su LeBron James, l’attacco dei Raptors si è focalizzato molto sul gioco in pick and roll DeRozan/Valanciunas. Il centro lituano, autore di una doppia doppia da 21 punti e 21 rimbalzi , è stato uno dei fattori più influenti per i canadesi, abile a sfruttare le difficoltà di Kevin Love nella lotta sotto il ferro. La funzione di creatore di gioco, svolta da Kyle Lowry, ha consentito ai Raptors di creare dei buoni tiri per 3/4 di gara, fino agli ultimi dieci minuti del quarto parziale.
DeMar DeRozan attacca il ferro di prepotenza, allo scadere del primo tempo. Miglior realizzatore dei Raptors in gara-1 con 22 punti.
Da quel momento in poi, idee annebbiate in fase offensiva e tanti possessi forzati, che hanno permesso il rientro finale dei Cavs (ultimo quarto da soli 18 punti per Toronto). In fase difensiva, la scelta di Casey è parsa evidente: raddoppi su LeBron e solida presenza sotto le plance, con concessione di ampi spazi per i tiratori. Decisione che non ha ripagato il coach dei canadesi, viste le alte percentuali al tiro di Cleveland (media del 41% da 3, vicina ai massimi stagionali). Serge Ibaka quasi inesistente in entrambe le fasi del gioco, nonostante una discreta serie d’esordio a questi playoff 2018 contro Washington.
La second unit Raptors (CJ Miles, Pascal Siakam, Delon Wright e Fred VanVleet) si è espressa, a tratti, al di sotto delle sue possibilità. Tranne per VanVleet, sempre ottimo interprete in fase di switch off e pick and roll, gli altri membri della panchina non hanno avuto lo stesso impatto della RS e della serie contro i Wizards.
Passando in casa Cavs, la tripla doppia del superlativo LeBron James la dice lunga su quanto questo giocatore sia impattante in questo tipo di serie (soprattutto contro i Raptors). Questa volta, però, il Re è stato assistito da un buon lavoro dei suoi compagni, soprattutto in fase offensiva. Molto più ball movement, varietà di situazioni in attacco e ottima valutazione dei tiri da prendere. Per la seconda volta consecutiva, dopo gara 7 contro Indiana, Tristan Thompson ritorna in doppia doppia (14 punti, 12 rimbalzi), contribuendo in maniera notevole alla fase difensiva.
Importante prova dei tiratori: JR Smith e Kyle Korver chiudono, rispettivamente, con 20 e 19 punti. Entrambi in ritmo dal secondo quarto in poi, i due migliori catch shooters dei Cavs hanno sfruttato gli ampi spazi concessi dalla difesa di Toronto, soprattutto in transizione. A questi, si aggiunge la buona prova di Jeff Green: anch’egli in grande ritmo fin da subito, con un ottimo contributo anche in fase difensiva. Unica nota dolente, per l’ennesima volta in questi playoff, Kevin Love. Per la prima volta in postseason, i Cavs hanno mostrato un ottimo pace ed una buona gestione di tutta la gara. Dopo essere stati sempre sotto, per tutta la durata del match, Cleveland mette il naso avanti proprio nell’OT, portandosi a casa gara 1.
RAPTORS-CAVALIERS: LEBRON JAMES SHOW IN GARA 2
Molti tifosi Cavs e amanti del grande basket si ricorderanno questa serata. In primis, per la super prestazione di LeBron James, che conclude gara 2 da assoluto dominatore con 44 punti, 8 rimbalzi e 13 assist. La facilità con cui ha annullato la difesa di Anunoby e Miles è stata disarmante. Non c’è una soluzione che LeBron James non abbia attuato, in particolare il fadeaway. “The LeBron’s fadeaway show” potrebbe essere il titolo della nottata: 7 tiri di difficoltà sconsiderata, da qualsiasi parte del campo, realizzati con facilità irrisoria.
Oltre che per la sentenza James, la nottata di giovedì (per gli italiani) sarà ricordata anche per il ritorno di Kevin Love ad alti livelli. Grande partita per l’ala grande, che conclude con 32 punti e 11 rimbalzi (52.4% dal campo). Finalmente, il numero 0 Cavs ritorna ad essere decisivo in postseason, come mai era accaduto in questa stagione, soprattutto nel gioco in post. Una grande notizia per Lue, soprattutto nella serata negativa di TT, tornato ai livelli che hanno contraddistinto il 95% delle sue gare stagionali.
Smith e Green bissano l’ottima prova di gara 1 sia al tiro che in fase difensiva. In particolare, Jeff Green sembra essere tornato quello della stagione 2011/2012 (in maglia Celtics) , la migliore versione della sua carriera: 15.0 punti e tanta quantità in difesa. Cleveland chiuderà ancora sopra il 40% da 3 e con sole 3 palle perse, regalandosi una vittoria fondamentale per il proseguo della serie, mai in discussione da metà terzo quarto in poi.
Dall’altra parte, Toronto paga caro le scelte di Casey in fase di copertura sui tiratori. Le uniche note positive, soprattutto per contributo offensivo, sono quelle di DeRozan e Lowry. Second unit ancora in panne, soprattutto nelle rotazioni offensive. I Raptors pagano dazio le tante palle perse (11 in gara 1, 13 in gara 2), con cui ha concesso 1.3 punti di media ai Cavs in situazioni di turnover.
Il rammarico di non essere mai rientrati in campo dagli spogliatoi, dopo l’intervallo lungo, è grande. Ball movement molto meno efficace del solito, con DeRozan costretto molto spesso a forzare la giocata in penetrazione. Nulla da dire, infine, alla prestazione di OG Anunoby, rookie tuttofare che ha cercato di limitare LeBron James: ci è riuscito in gara 1, molto meno nel match successivo
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI?
Con il risultato di 0-2 per i Cavs, è lecito aspettarsi una reazione da parte di Toronto. Certo, per cercare di strappare il risultato alla Quicken Loans Arena, Casey dovrà risistemare alcune situazioni di gioco dei suoi, soprattutto in fase difensiva. Per cercare di rientrare in gioco, i Raptors avranno bisogno del grande apporto della panchina, finora sotto le sue potenzialità nelle due gare inaugurali della serie.
Per i Cavs, la lieta notizia è quella di aver ritrovato un Kevin Love in formato playoff, come non lo si vedeva dallo scorso anno. Continuasse così, l’ex Minnesota potrebbe diventare veramente quel vice LeBron che tanto serve ai Cavs, soprattutto in situazioni di clutch time e nei minuti salienti del match. Se Tristan Thompson riuscirà a trovare la giusta continuità sotto canestro e con uno Jeff Green ed uno JR Smith in serata, i Cavs potrebbero anche trovare lo sweep (dopo il 4-0 dello scorso anno). In quel caso, sarebbe fallimento totale per Toronto e per Dwane Casey.