Dopo la nomina, ora è arrivato anche il momento della presentazione ufficiale di Adrian Griffin come il nuovo allenatore dei Milwaukee Bucks. Nel primo confronto con i media, Griffin si è detto molto onorato dell’occasione ricevuta essendo pochi gli allenatori che ne ricevono una del genere. “Siamo realisti. Quanti allenatori alla prima esperienza ottengono la possibilità di allenare i Milwaukee Bucks, con tutto il talento speciale di questa squadra? Sono estremamente onorato.” Dopo cinque anni da assistente dei Toronto Raptors, Griffin ha dovuto battere un’agguerrita concorrenza per riuscire ad ottenere questo lavoro. Charles Lee, assistente di Budenholzer ai Bucks, e, soprattutto, Kenny Anderson, assistente di Kerr ai Warriors sono stati i suoi principali avversari.
Con la scelta di Griffin Milwaukee sembra aver voluto prendere una decisione che va un po’ controcorrente. Infatti, tra le sei squadre ad aver cambiato allenatore in questa offseason, i Bucks sono l’unica che ha deciso di puntare su un allenatore “alle prime armi”. I Philadelphia 76ers hanno scelto Nick Nurse. Gli Houston Rockets hanno ingaggiato Ime Udoka. I Phoenix Suns hanno puntato su Frank Vogel, e i Detroit Pistons si sono assicurati Monty Williams. I Raptors rimangono, per ora, l’unica squadra a non aver deciso ancora il suo prossimo allenatore. “Milt Newton (l’assistente gm dei Bucks, ndr) ha detto dopo il nostro incontro con Adrian: ‘Adrian è un capo allenatore. Solamente non ha ancora avuto l’opportunità di mostrarlo’” ha detto il general manager dei Buck Jon Horst.
Dopo la nomina di Adrian Griffin come capo allenatore, i Bucks hanno subito provveduto ad affiancargli degli assistenti esperti. L’ex allenatore dei Portland Trail Blazers Terry Stotts è uno di quelli. “Avere un uomo come Terry è come fare un home run (in termini di baseball, ndr). Porterà sicuramente un’esperienza incredibile,” ha detto l’ex giocatore di Roseto.
Alla presentazione di Adrian Griffin non poteva mancare la domanda su Giannis Antetokounmpo
Durante le varie domande ricevute nella presentazione non poteva mancare quella su Giannis Antetokounmpo. Alla domanda se la superstar della squadra era stata coinvolta nel processo delle interviste Griffin ha risposto: “Prima di tutto voglio dare credito a Jon e il suo staff perché l’ambiente e le piattaforme che mi hanno fornito nel processo delle interviste hanno davvero funzionato a mio favore. […] E poi mi hanno permesso di parlare con alcuni membri dell’organizzazione, tra cui anche Giannis. Ma posso dirvelo, quando ho finito la conversazione con lui ero un po’ in soggezione. Stiamo parlando di un ragazzo che vuole fare di tutto per portare un altro titolo alla città di Milwaukee. Era molto umile ma, allo stesso tempo, molto affamato. E questi sono i tratti che cerchiamo nei nostri giocatori.
Ho avuto l’opportunità di sentire tutti i giocatori e la caratteristica comune in tutti loro era quella fame di vittorie. E questo sarà un po’ il nostro motto per questa stagione. Non venendo scelto al draft e dovendo passare per le leghe minori, posso dire di aver imparato il significato del duro lavoro. Questo è ciò su cui costruiremo la nostra squadra fin dal primo giorno. Lavoreremo sodo, non dovremo prendere nulla per garantito e ci prepareremo per aprile, maggio e giugno.”