Home NBA, National Basketball AssociationLeBron James LeBron James: “Sconto ai Lakers? Nei rapporti si fa così. Mercato fermo ma la squadra c’è”

LeBron James: “Sconto ai Lakers? Nei rapporti si fa così. Mercato fermo ma la squadra c’è”

di Michele Gibin
lebron james portabandiera

Chiamatelo LeBron il Generoso.

In una conferenza stampa fiume, al raduno di Team USA a Las Vegas e in cui LeBron James è stato particolarmente loquace, la superstar dei Lakers ha affrontato diversi argomenti e diverse domande sul suo ruolo nelle scelte strategiche della squadra (allenatore, free agency), sul figlio maggiore e prossimo suo compagno di squadra Bronny, e sul suo nuovo contratto coi gialloviola.

Dopo una trattativa più delicata di quelle diplomatiche durante, con tanto di dispiego dei proverbiali “sherpa”, LeBron James ha accettato di fare effettivamente uno sconto ai Los Angeles Lakers, di circa 2 milioni di dollari per evitare alla sua squadra, bontà sua, di sforare il second tax apron e finire nelle limitazioni previste dalle regole salariali per chi “sfonda”. Sconto, beninsteso, calcolato al dollaro, 101.3 milioni di dollari in due anni anziché 104, per consentire ai Lakers di evitare il suddetto limite di 45mila dollari.

Non certo una gran rinuncia per un uomo che vale dal 2022 ufficialmente un miliardo di dollari, ma LeBron ci ha tenuto a farla notare: “Perché ho deciso di prendere meno? Perché è come in una relazione, quando sei in una relazione è una questione di impegnarsi, di fare cose che servono a entrambi. Qui (ai Lakers, ndr) siamo in una relazione di lavoro da 7 anni ormai, tutto qui“.

James ha anche glissato sul processo di assunzione del nuovo capo allenatore dei Lakers, JJ Redick. “Non ho avuto alcuna voce in capitolo ma sono contento di poter lavorare per JJ, per coach Nate McMillan che non avevo dal 2008 qui in nazionale. Con Scott Brooks sarà invece la prima volta e non vedo l’ora. Questo è stato il mio grado di coinvolgimento coi Lakers quest’estate“.

Sul mercato dei Lakers, magro a dire il vero, LeBron la prende con filosofia. E “assolve” Rob Pelinka: “Bisogna essere in due per ballare il tango, come si dice no? Penso che il nostro front office abbia fatto provato a portare avanti il proprio lavoro ma non sono riusciti a portare qui i giocatori cui avevano pensato. Fa parte del nostro mondo, sono nella NBA abbastanza a lungo da sapere che ogni tanto si riesce e ogni tanto no. Klay Thompson e DeMar DeRozan sono due grandi giocatori, certo. Valanciunas, se n’era parlato e poi è andato a Washington. Noi ora guardiamo avanti, senza rimpianti (…) abbiamo comunque due giocatori (sé stesso e Anthony Davis, ndr) che sono convinti di poter vincere e lavorano per questo ogni giorno. Possiamo competere per vincere perché lo abbiamo già fatto, nel 2023 eravamo in finale di conference, quest’anno non è andata come volevamo ma siamo lì, non siamo lontani. Non vedo grande distanza tra noi e le altre a Ovest“.

Bronny James ha iniziato la sua avventura NBA in Summer League con i Lakers, 4 punti e 2 su 9 dal campo in una sconfitta contro i Sacramento Kings. Papà LeBron lo ha guardato da lontano, in partenza per il raduno con Team USA.

Non so se davvero voi capiate come è fatto Bronny. A lui non importano le critiche, in questo non è come me. Lui non le ascolta neppure, al contrario di come a volte faccio io. E vi dirò di più, immaginate di avere 19 anni e avere un padre così famoso, e di essere comunque un ragazzo con una determinazione unica di voler fare il proprio percorso. Io al suo posto non so se sarei così. Da ragazzo io non avevo davvero una scelta, dovevo riuscire per me, per mia mamma, per la mia famiglia e la mia città. Ma Bronny poteva decidere di fare ciò che voleva, il gamer professionista, lo chef oppure semplicemente niente di che, avrebbe potuto farlo. La gente non capisce che tipo di determinazione serva, dopo un’operazione al cuore meno di un anno fa poi, per arrivare nella NBA“.

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