Sarà anche arrivata la seconda eliminazione di fila al secondo turno dei playoffs, ma quando la tua star ha 22 anni, segna 46 punti in gara 7 e si chiama Luka Doncic, è difficile guardare al futuro con pessimismo.
Questo è ciò che dovranno fare i Dallas Mavericks a partire da questa off-season, come confermato da coach Rick Carlisle a caldo dopo gara 7: “Continueremo a costruire attorno a Luka“.
Doncic è uno dei migliori 10 (forse 5) giocatori NBA oggi, e può ancora migliorare. Soprattutto dal punto di vista atletico, fondamentale per non affaticarsi nei finali di partita come successo in gara 6 e 7 contro delle difese impegnate solamente a toglierti il pallone dalle mani. Mettersi in forma migliore anche se non si ha il fisico di LeBron James è possibile, lo hanno dimostrato per ultimi Joel Embiid e Nikola Jokic, lo potrà e dovrà fare anche Luka Doncic.
Al suo meglio Doncic è la cosa più vicina al primo LeBron James che si sia mai vista (2003-2010 ai Cavs): una point guard di oltre 2 metri con visione periscopica del campo, che non teme i raddoppi e sa giocare spalle a canestro come (forse meglio) di un lungo. Luka non ha problemi a sostenere uno sforzo offensivo intenso a lungo e non si preoccupa della quantità di tiri, in attacco è sempre in controllo della situazione.
Avere a disposizione un tale fenomeno è una benedizione per una squadra, che porta però alcune sfide: quali sono i compagni di squadra giusti per un giocatore che controlla e gestisce così tanto (sempre) il pallone?
Il secondo miglior Mavericks della serie contro i Clippers è stato Tim Hardaway Jr, che sarà free agent in estate e ha chiuso gara 7 con 1 su 9 da tre punti. Nel sistema Mavs della “Luka-ball” Kristaps Porzingis si è adeguato a compiti di giocatore di ruolo di lusso, e i dubbi sul suo… ardore agonistico iniziano a essere parecchi.
JJ Redick, arrivato a fine marzo dal mercato, non ha giocato per via di un infortunio. JJ ha 35 anni, il suo tiro sarebbe servito, e anche lui sarà free agent. Jalen Brunson è stato un candidato al premio di sesto uomo dell’anno ma in gara 7 Rick Carlisle gli ha preferito Trey Burke, e Brunson è eleggibile per un rinnovo contrattuale. Maxi Kleber, Dorian Finney-Smith, Dwight Powell e Boban Marjanovic sono una parte importante delle rotazioni, il solo Boban è in scadenza di contratto. Josh Richardson è partito in quintetto per larga parte della stagione ma ai playoffs il suo ruolo si è ridotto: il suo 33% al tiro da tre (minimo in carriera) ha inciso.
La serie contro i Clippers ha evidenziato il limite attuale dei Dallas Mavericks. Non dispongono di una seconda star che possa alleviare la pressione su Doncic, e questo Porzingis non può esserlo.
I Mavs avranno tante opzioni e spazio salariale in estate per ovviare a tale limite, e tante scelte complesse da fare.