I Toronto Raptors sono riusciti per il momento a raddrizzare una stagione che era partita col piede sbagliato, e soprattutto con sole 3 vittorie nelle prime 11 partite.
Da lì in poi le cose sono migliorate, Pascal Siakam si è scrollato di dosso la crisi di fiducia e il suo rendimento è tornato a salire (meno la percentuale al tiro da tre punti, ancora sotto al 30%), Fred VanVleet si è rivelato la vera vittoria della free agency per i Raptors e con un record migliore non sarebbe stata una follia vederlo all’All-Star Game (i Celtics sono dietro a Toronto al momento, e di All-Star ne hanno due). OG Anunoby mostra segnali di crescita solidi e si sta dimostrando un tiratore affidabile (caratteristica imprescindibile per un giocatore di ruolo oggi nella NBA.
Dietro al nucleo Siakam-VanVleet-Anunoby, a essere onesti, non c’è però molto.
Chris Boucher è una bella storia di sport e un giocatore prezioso, uno dei più migliorati in questa stagione. Il canadese ha però 28 anni ed è difficile immaginare che possa fare un altro salto di qualità.
Aron Baynes di anni ne ha 34 e ha decisamente perso esplosività (60.2% al tiro sui tentativi nella zona “less than 5 ft“, ovvero sotto canestro), e sta tirando da tre punti con il 21%.
Norman Powell è l’uomo di fiducia di coach Nick Nurse, e sta giocando abbastanza bene da poter considerare a fine stagione di uscire dal suo contratto e sondare la free agency in un’annata priva di nomi di primissimo livello.
Ci sarebbe anche Kyle Lowry, che della classe di free agent 2021 sarà una delle punte, e che a 35 anni resta il miglior giocatore della squadra, e la sua colonna.
Lo scorso anno i Raptors orfani di Kawhi Leonard si giocarono in gara 7 il ritorno alle finali di conference in una stagione magnifica, a Lowry Masai Ujiri concesse a ottobre 2019 un anno extra di contratto e altri 30 milioni di dollari, un giusto riconoscimento a uno dei trascinatori della stagione del titolo NBA.
Difficile però pensare che i Toronto Raptors 2020\21 abbiano ancora margine per fare meglio di così, e con la trade deadline del mercato NBA che si avvicina, Ujiri non rigetterà a priori le offerte che potrebbero arrivare per Kyle Lowry. Molto dipenderà dalla volontà del giocatore, che in 9 stagioni, 5 apparizioni All-Star e un titolo si è guadagnato il diritto di scegliere. Se Lowry dovesse decidere di anticipare la sua uscita di scena a Toronto per trasferirsi in una squadra di suo gradimento, i Raptors farebbero il possibile per accontentarlo, e nel frattempo ricavare qualcosa (scelte e giocatori futuribili) dall’addio del futuro hall of famer.
Quali sono dunque le squadre che dovrebbero buttarsi su una trade per Kyle Lowry per rafforzare le loro ambizioni da titolo in questa stagione? Analizziamole una a una…