Kyrie Irving si è scusato in modo formale in una video intervista, e ha rivolto le sue “scuse più profonde” a ormai tre settimane dal caso della promozione a un libro e film dai contenuti antisemiti e dalla sospensione impostagli dai Nets.
Passaggio delle scuse formali che era previsto dai 6 punti che i Nets gli avevano assegnato in un percorso di recupero per il reintegro in squadra, che il giocatore avrebbe ultimato. Irving è riatteso in campo contro i Memphis Grizzlies domenica notte, dopo aver saltato 8 partite.
“Non sono antisemita“, ha detto Irving in un’intervista a SNY tv. “Non lo sono mai stato. Non ho odio nel mio cuore per il popolo ebraico o per chiunque si identifichi come ebreo. Non sono antiebraico o altro. Ed è stato difficile stare seduto a casa con la mia famiglia con loro vedendo tutto questo (…) La parte che non è stata difficile è stata spiegare me stesso perché so chi sono, so cosa rappresento. Ma penso che l’aspetto difficile sia solo elaborare tutto questo, capire il potere della mia voce, l’influenza che ho. Io Non sono l’idolo di nessuno, ma sono un essere umano che vuole avere un impatto e cambiare le cose. Per farlo devo vivere in modo responsabile e dare un esempio migliore per i nostri giovani. Per la mia generazione e la vecchia generazione“.
Nell’intervista, Kyrie Irving ha raccontato del percorso intrapreso, tra colloqui con esponenti della comunità ebraica locale e seminari educativi: “Conversazioni davvero d’impatto emotivo, che mi hanno dato una prospettiva più ampia su come quel mio post abbia ferito le persone. Voglio solo concentrarmi sul dolore che ho causato o sull’impatto che ho avuto all’interno della comunità ebraica “, ha detto Irving “Ponendo un qualche tipo di minaccia, o presunta minaccia, sulla comunità ebraica, voglio solo scusarmi profondamente per tutte le mie azioni per il tempo trascorso da quando il post è stato pubblicato per la prima volta. Ho avuto molto tempo per pensare, ma il mio obiettivo iniziale, se potessi farlo, sarebbe quello di guarire e riparare molti dei miei stretti rapporti con i miei fratelli e sorelle ebrei“.
“È stato un viaggio di apprendimento“, ha detto Irving delle ultime settimane “Era un sacco di dolore che doveva essere guarito, molte conversazioni che dovevano essere fatte. E molta riflessione. E ho avuto la possibilità di farlo con alcune persone fantastiche della comunità ebraica. Dalla comunità nera, dalla comunità bianca – ho avuto così tanti colloqui con tutte le nostre razze, culture e gruppi religiosi di persone.“
“Cerco solo di trovare una prospettiva migliore su come vivere una vita più armoniosa. Sono un uomo che difende la pace. Non tollero discorsi di odio o pregiudizi e non voglio trovarmi in una posizione in cui sono stato frainteso su come la penso in termini di antisemitismo, o qualsiasi forma d’odio per verso chiunque in questo mondo“.
I Brooklyn Nets hanno vinto 5 delle 8 partite giocate senza Kyrie Irving, al suo posto in quintetto base coach Jacque Vaughn ha utilizzato Edmond Sumner, Ben Simmons e Seth Curry.
