I Denver Nuggets, già fortemente limitati da un salary cap impegnativo, hanno deciso di restare fermi alla trade deadline nonostante la necessità di allungare una panchina cortissima, e difetto atavico dei campioni NBA 2023.
Denver ha seguito e cercato di aggiungere a roster il lungo dei Toronto Raptors Chris Boucher, senza successo. E ora l’unica opportunità di aggiungere uomini abili e arruolati a roster è il mercato dei buyout, in attesa che si delinei.
Non sarà semplice. I giocatori disponibili non saranno molti e Denver è limitata dal first tax apron che gli impedirà di mettere sotto contratto alcuni degli svincolati migliori, Ben Simmons e l’ ex Bruce Brown in primis. “Abbiamo seguito dei nomi ben precisi e pensavamo di avere delle buone possibilità in un paio di casi” ha detto il general manager dei Nuggets Calvin Booth. “Ma alcune squadre in un caso ci hanno battuti, e in altri abbiamo deciso di non impegnare così tanti asset. E ora siamo qui. Ci piacciono i giocatori che abbiamo nelle nostre rotazioni, e non li avremmo spostati, lo avremmo fatto per giocatori come Dario Saric e Zeke Nnaji che ne sono fuori al momento, a cui attaccarci i nostri asset al draft. Questo, piuttosto che cedere uno come Michael Porter Jr” il quale non è mai realisticamente stato sul mercato.
Booth ha spiegato che usare il mercato per abbattere il monte sarali nell’immediato, e scaricare alcuni contratti, fosse un’altra opzione. Il Gm ha però preferito restare fermo, in attesa dei buyout. I Nuggets avrebbero bisogno però nell’immediato di forze fresche, con Peyton Watson infortunato e Russell Westbrook al momento fermo per un problema muscolare.