Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Warriors, il Gm Bob Myers lascia: “E’ il momento giusto”

Warriors, il Gm Bob Myers lascia: “E’ il momento giusto”

di Michele Gibin
bob myers si è dimesso da Gm dei golden state warriors

Bob Myers, Gm e president of basketball operations dei Golden State Warriors, ha annunciato a ESPN la sua decisione di lasciare la squadra, il dirigente era in scadenza di contratto.

Myers ha parlato di “momento giusto” per lasciare, dopo aver costruito negli ultimi 10 anni una delle dinastie più vincenti nella storia della NBA con 4 titoli vinti assieme a coach Steve Kerr e a Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green. Durante tutta la stagione 2022-23 Bob Myers non aveva mai parlato in prima persona del suo futuro, sebbene lo scenario dell’addio fosse da attendersi.

L’executive non ha per ora chiarito se intenderà ricoprire subito un altro ruolo per una nuova franchigia, se così dovesse essere Bob Myers diventerebbe il dirigente più desiderato e ricercato dai team. Myers era a Golden State dal 2011, dove era arrivato come vice Gm, ed era stato promosso a general manager l’anno successivo.

Nei piani immediati degli Warriors ci sarebbe ora la promozione a un ruolo maggior per Kirk Lacob, figlio del co-proprietario della squadra Joe Lacob, e per l’attuale vicepresident of basketball operations ed ex giocatore NBA e di Golden State Mike Dunleavy Jr.

Con Bob Myers a capo delle operazioni nel front office, i Golden State Warriors hanno vinto il titolo NBA nel 2015, 2017, 2018 e 2022 e giocato 6 volte le NBA Finals.

Myers e Joe Lacob hanno tenuto una conferenza stampa per celebrare, anche, la lunga permanenza e di successo dell’executive al timone Warriors. Bob Myers ha motivato in parte la decisione con ragioni familiari e personali, con la necessità di un periodo di stacco dopo 12 anni intensi, e ha confermato come Golden State gli avesse puntualmente offerto un rinnovo di contratto senza badare a spese.

E’ un giorno duro, e ci sono tante cose da elaborare, tante emozioni. Di base, c’è che questo lavoro, questo incarico richiede una dedizione totale, uno sforzo completo al 100%. Non potere più garantire questo tipo di sforzo non sarebbe stato giusto nei confronti dei giocatori, e della proprietà, e neppure verso me stesso“.

La franchigia? La lascio in una forma smagliante, penso. Io ho ricevuto persino più credito di quello che merito, ci sono persone che hanno lavorato al mio fianco e che meritano più credito di me e che ora avranno la chance di fare ancora di più. Forse lo hanno già fatto, in realtà. La realtà è che siamo sempre stati un vero gruppo“. E parlando dei potenziali successori, Dunleavy e Lacob Jr, Myers ha detto: “Mike è fantastico, è un ottimo Gm e se vorrà proseguire diventerà un grande, spetta a lui decidere“.

In conferenza stampa, Joe Lacob non ha fatto nomi sulla successione a Myers ma ha anticipato come “con tutta probabilità” verrà preferita una scelta interna alla squadra. “Decideremo al più presto, ma soprattutto prenderemo la decisione più giusta. Che ci voglia una settimana o un mese, sarà un processo naturale, nel frattempo ci prepareremo per il draft e la free agency come sempre abbiamo fatto, e saremo pronti (…) il lavoro da fare è come sempre tanto, e come sempre vinceremo, quali che siano le nuove regole salariali. Non m’importa, come organizzazione troveremo il modo per farlo, perché è così che fanno le grandi organizzazioni“.

Il front office degli Warriors dovrà affrontare, per la prima volta senza il suo presidente e Gm, le questioni dei rinnovi di contratto per Draymond Green e Klay Thompson, eleggibili per un nuovo accordo al massimo salariale che dovrebbe partire dal 2024-25. Green dovrà decidere su una player option da oltre 27 milioni di dollari per il 2023-24 e potrebbe diventare free agent già a luglio. I due rinnovi, uniti ai contratti di Jordan Poole e Andre Wiggins e alla potenziale estensione per Donte DiVincenzo, proietterebbero i Golden State Warriors al di soprà del secondo tetto salariale che entrerà in vigore col nuovo contratto CBA dalla prossima stagione, un upper spending limit oltre la soglia della luxury tax che se superato, impedirà alla squadra di utilizzare per un anno la midlevel exception salariale, e di ceder una futura prima scelta via trade.

 

 

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