Dopo aver trascorso le sue prime sei stagioni a Memphis, Dillon Brooks in estate si è accasato ai Rockets da free agent. Tuttavia, anche a causa della cocente sconfitta negli scorsi playoffs, Brooks non ha gradito come la dirigenza dei Grizzlies abbia gestito la sua situazione.
A causa del suo carattere infatti Dillon si è creato in giro per la lega la fama dell’attaccabrighe, confermandosi tale anche nella serie contro i Lakers. In quel caso le sue dichiarazioni, rivolte specialmente contro LeBron James, non avevano trovato riscontro in campo, dove Memphis era stata sconfitta in 6 gare. Al termine della serie lo stesso Gm Zach Kleiman aveva riconosciuto nell’eccessiva arroganza dei propri giocatori il motivo dell’insuccesso. “Ci sono state sicuramente alcune distrazioni create nella serie e lungo la stagione”, aveva detto ai giornalisti Kleiman dopo la sconfitta. “La prossima stagione adotteremo un approccio diverso.”
Memphis Grizzlies, i retroscena dietro alla partenza di Dillon Brooks
Come ha recentemente confermato anche ai microfoni di Sports Illustrated, Brooks non ha per nulla gradito la scelta della sua ex franchigia di non prendere le sue difese dopo la sconfitta con i Lakers.
“Quello che non mi è piaciuto di Memphis è che loro mi hanno permesso di espormi in modo da non dover uscire allo scoperto, e quindi io sono il capro espiatorio di tutto ciò”, ha detto a Chris Mannix di Sports Illustrated . “Questo è quello che non ho apprezzato. E poi alla fine sono venuti da me, faccia a faccia e mi han detto qualcosa, ma poi non mi hanno difeso quando tutto è andato male.”
Conoscendo l’indole di Brooks, il giocatore avrà sicuramente cerchiato sul calendario il 22 novembre, giorno in cui i suoi Rockets ospiteranno i Grizzlies.