Home NBA, National Basketball AssociationNBA News “Virus cinese”, Jeremy Lin attacca Donald Trump: “Messaggio razzista”

“Virus cinese”, Jeremy Lin attacca Donald Trump: “Messaggio razzista”

di Michele Gibin
jeremy lin

Nella giornata di mercoledì, in conferenza stampa per annunciare le misure sociali ed economiche adottate dalla sua amministrazione per fronteggiare l’emergenza coronavirus negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump aveva definito il Sars-CoV2 “virus cinese”, concetto poi ribadito via Twitter dal tycoon.

Scelta di termini che come spesso accade con il vulcanico presidente USA, ha suscitato polemiche ed accuse di razzismo, e che rappresentano un’altra “stilettata” di Trump nei confronti del governo cinese, e su cui ha avuto da eccepire un ex giocatore NBA oggi star dei Beijing Duck, l’americano-taiwanese Jeremy Lin. Su Twitter, Lin ha replicato direttamente a Donald Trump e ad alcuni commenti per la scelta di definire il virus “cinese”. Da tempo la comunità scientifica evita di dare ai nuovi patogeni dei nomi che si riferiscano alla località di prima scoperta, in un clima di “politicamente corretto” ormai diffuso.

Lin attacca il presidente: “Vorrei che ti preoccupassi di dare assistenza alle tante persone che soffrono e soffriranno a causa della pandemia, della tua mala gestione, e del tuo razzismo velato. Non voglio sentire parlare di influenze spagnole, di morbillo tedesco, quando ogni giorno (negli USA, ndr) tanti asiatici subiscono minacce e attacchi fisici, non m’importa di come vogliamo chiamare le cose, quel che è grave è il sottile messaggio razzista verso gli asiatici che passa”.

Così Jeremy Lin ad un altro utente che difende le parole di Donald Trump: “Trump può sostenere che non aveva alcun secondo fine nel definire ‘cinese’ il virus? Può sostenere che non è vero che ogni giorno i cittadini di origine asiatica sono oggetto di attacchi?“.

Il patogeno Sars-CoV2, così come il “parente” Sars-CoV che tra 2003 e 2005 scatenò una epidemia soprattutto in Cina e Corea del Sud, è ritenuto aver fatto il salto di specie passando all’uomo a Wuhan, provincia di Hubei, in un dei tanti mercati tradizionali cittadini. Da mesi il governo cinese è accusato di aver inizialmente sottostimato, quando non coperto, la reale portata e rischio di diffusione del virus, contribuendo alla pandemia oggi in corso, e che sta gravando con peso sempre maggiore oggi in Europa.

Jeremy Lin ha giocato 9 stagioni NBA in carriera, tra New York Knicks, Huston Rockets, Los Angeles Lakers, Atlanta Hawks e Charlotte Hornets, vincendo il titolo NBA 2019 ai Toronto Raptors, seppur raramente schierato in campo da coach Nick Nurse. Dopo non aver ricevuto in estate alcuna offerta, Lin ha ripiegato sulla Chinese Basketball Association ed i Beijing Ducks. La CBA è rimasta ferma per oltre due mesi a causa dell’emergenza e delle forti politiche di contenimento e quarantena adottate dal governo di Pechino, ma con l’ormai consolidato attenuarsi dell’epidemia a Wuhan, le autorità cinesi stanno valutando la graduale ripresa delle operazioni anche nello sport.

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