Si chiude con una larghissima vittoria per 133-102 sul campo dei Minnesota Timberwolves, l’esordio in maglia Philadelphia 76ers di James Harden.
Per il Barba, tornato in campo dopo la trade con i Nets e dopo aver superato un problema muscolare, una prova già convincente da 27 punti con 12 assist e 8 rimbalzi, e tante giocate che fanno ben sperare per l’intesa in campo con Joel Embiid. I Twolves in back to back non possono opporre molta resistenza a una squadra riposata e al completo, e soprattutto carica a mille per l’esordio di Harden, la partita scappa di mano a Towns e compagni nel terzo quarto quando i Sixers toccano il +25 di vantaggio (84-59). Nel quarto periodo Philadelphia dilaga del tutto, segnando ben 41 punti.
Embiid chiude con una doppia doppia da 34 punti e 10 rimbalzi, Tyrese Maxey è perfetto da terza opzione offensiva e giocatore deputato ad alzare i ritmi in attacco, segna 28 punti con 12 su 16 al tiro. Per i Sixers 19 le triple a bersaglio su 39 tentativi.
“Come mi sento? Davvero felice, davvero“, così James Harden a fine partita “Personalmente, sento solo di aver fatto quello che era meglio per la mia carriera venendo qui, e per essere felice. Io un cattivo compagno di squadra? Non so perché lo dicano, sono i media più che altro, ma io ritengo di essere uno dei migliori compagni di squadra che esistano, in campo e fuori“.
In campo, Harden si è dimostrato il consueto gran distributore di palloni: Tobias Harris, Matisse Thybulle, Danny Green e Georges Niang hanno beneficiato delle praterie aperte dalla circolazione di palla ispirata dall’ex Brooklyn e da Embiid. Le 19 triple di squadra non sono arrivate per caso: “Non sono mai stato così libero in campo in vita mia!” Ha scherzato Joel dopo la gara.
“Stanotte è stata una grande partenza“, ancora il Barba “Ma di strada da fare ce n’è ancora tanta e noi faremo assieme e giorno dopo giorno tutto quello che occorre per arrivare preparati al momento che conta. Se devo provare qualcosa qui? Assolutamente si“.
Sono stati 22 i tiri liberi guadagnati dal duo Harden-Embiid in campo (19 su 22), una “processione” cui gli avversari dei 76ers faranno bene ad abituarsi: il centro camerunense è il primo nella NBA per liberi tentati, Harden il quarto. 36 i viaggi in lunetta per Philadelphia in totale.
L’unica nota “stonata” della serata è stato il 2 su 9 al tiro di Tobias Harris, che ha mancato almeno 4 tiri da tre punti con metri di spazio. Harris sta tirando in stagione da tre con il 34.5%, percentuale che dovrà e potrà salire da qui in avanti, vista la qualità delle conclusioni che avrà a disposizione.
“Con tutte le attenzioni che creeremo, io e James” dice Embiid “Sarà tutto più facile per i nostri compagni, ed è questo il nostro obiettivo perché non possiamo vincere da soli. Dobbiamo creare fiducia in squadra per quando ci occorrerà“.
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In una serata in cui tutti possono dirsi felici, il più soddisfatto potrebbe essere Daryl Morey, l’uomo che ha inseguito, cercato e alla fine portato James Harden a Philadelphia: “James è un genio in campo, e voleva giocare assieme a Joel da tempo. Credo proprio che abbia sempre considerato Embiid il suo partner ideale“.
E’ solo una partita, ma a saltare all’occhio per Harden sono le sole 2 palle perse, per un giocatore che viaggia a 4.8 turnover a gara in stagione. Contro Minnesota Harden non ha mai forzato passaggi e soluzioni, prediligendo la circolazione di palla anche a “costo” di qualche possesso in isolamento in meno. Una tendenza interessante, che andrà confermata nelle prossime uscite.