Rudy Gobert è stato il primo giocatore NBA a contrarre il Sars-CoV-2, portando così la lega a prendere delle contromisure per limitare il numero dei contagiati. Poco dopo il risultato positivo al test del lungo francese, anche Donovan Mitchell, suo compagno di squadra agli Utah Jazz, è risultato affetto dal virus.
Tra i due, inizialmente, sarebbe nata un’ostilità dovuta al comportamento superficiale ed irresponsabile di Gobert. Quest’ultimo, in una conferenza stampa, aveva precedentemente toccato tutti i microfoni presenti con le sue mani, scherzando inoltre sull’effettiva presenza e pericolosità del Covid-19. All’interno di una squadra che aspira ad ottenere successi degni di nota nella corsa al titolo, è quindi cruciale che il rapporto tra i due atleti di maggiore importanza sia completamente stabile.
Ad oggi, sia Mitchell che Gobert sembrerebbero essersi lasciati alle spalle l’accaduto degli scorsi mesi, concentrandosi di conseguenza su ciò che interessa di più alle società in cui militano: il primo titolo NBA nella storia della franchigia dello Utah.
Donovan Mitchell ed il suo rapporto con Gobert: “Ci siamo chiariti, siamo pronti a vincere”
Gli Utah Jazz occupano, al momento, il quarto posto nella Western Conference. Il loro record, 41 successi a fronte di 23 sconfitte, gli consente di essere a solo una gara e mezzo di distanza dai Los Angeles Clippers, i quali sono secondi ad ovest. Per di più, i Jazz possiedono anche quattro vittorie di vantaggio rispetto ai settimi posizionati Dallas Mavericks.
Coach Quin Snyder dispone di una rosa di giocatori pronti a fare il salto di qualità nel momento opportuno, tra cui l’ala Joe Ingles e la point-guard Mike Conley, entrambi con esperienza playoffs nel loro curriculum. Certo, il supporto maggiore arriverà dalle mani di Donovan Mitchell e Rudy Gobert, considerando specialmente l’assenza di Bojan Bogdanovic causa operazione al polso, tuttavia, ci si può aspettare che altri giocatori “da rotazione” salgano alla ribalta in quel di Orlando per dare un loro contributo, offensivo o difensivo che sia.
Il rapporto tra la guardia statunitense ed il lungo nativo di Saint-Quentin è quindi ritornato alla normalità, come affermato dal prodotto di Louisville negli scorsi giorni:”Al momento stiamo bene, il nostro rapporto è ritornato stabile e normale come lo era prima. La nostra attenzione va ora al gioco, ci stiamo preparando mentalmente e fisicamente per ritornare al meglio sul parquet. Uno dei nostri obiettivi è quello di creare un’amalgama tra i ragazzi presenti in squadra, dato che la lunga pausa potrebbe averci sottratto un po’ di ritmo e di intesa. Io e Rudy abbiamo contratto il virus, ma non stiamo cercando di distogliere l’attenzione dalla pallacanestro per questo motivo. Bojan Bogdanovic, per esempio, sarà costretto a stare fuori per questo fine stagione, perciò dovremo essere pronti ad impegnarci ancora di più“.