Home NBA, National Basketball Association One Shoe, One Icon: The Nike Blazer

One Shoe, One Icon: The Nike Blazer

di Federico Paschetta

Oggi si parla di una delle scarpe più famose al mondo, le Nike Blazer, che dopo essere diventate famose grazie al basket, hanno influenzato la moda e sono state usate anche come scarpe da skateboard.
È il 1964 quando uno studente di economia e velocista presso l’università di Oregon, Phil Knight, fonda insieme al suo coach Bill Bowerman la Blue Ribbon Sports, una società che importa direttamente dal Giappone scarpe come le Onitsuka Tiger. I due sono stanchi di indossare sempre scarpe dello stesso produttore, Adidas.

Le Blazer sono una tra le scarpe che più usate nella vita di tutti i giorni

Le Blazer sono una tra le scarpe che più usate nella vita di tutti i giorni

Dopo pochi anni decidono di fare un passo in più, produrre delle proprie scarpe, cominciano a produrre scarpe da corsa, create da atleti per atleti. Ma non basta questo, serve anche un nome. Scegliere il nome adatto per un’azienda non è molto facile, ma il procedimento effettuato non è molto complicato: i due chiamano dei ragazzi e ognuno scrive un nome su un foglio di carta e vengono messi in un contenitore. Dal contenitore viene estratto un foglio, su cui c’è scritta una parola greca, Nike (si legge “niche”), che significa vittoria, era il 1971, oggi, quasi 35 anni dopo quella società è diventata la più famosa nel proprio settore.

Le prime Blazer create dalla Nike

Le prime Blazer create da Nike

Il nome delle scarpe è Blazer, dalla blazer, una giacca che si può definire a metà strada tra una giacca sportiva e una elegante. La connessione tra la giacca e le scarpe da basket può essere l’Università dove i due fondatori indossavano la giacca blazer. Gli americani tendono a rimanere molto legati alla propria alma mater, quindi si pensa che il motivo sia questo.
Nonostante siano le seconde scarpe prodotte dall’azienda dell’Oregon, le Blazer detengono il primato di essere le prime scarpe a taglio alto, ma già dal ’73 queste scarpe sono prodotte anche nel modello sotto la caviglia.
Ciò che salta subito all’occhio sono le dimensioni del logo della Nike e il nome della marca inciso a caratteri cubitali nella parte posteriore della scarpa. Il tutto è fatto per inserire nella testa dei consumatori il nome dell’azienda e, quindi, aumentare il proprio bacino d’utenza.
I primi colori utilizzati sono il bianco e il nero, dove il primo è il colore dominante e il secondo rappresenta le finiture. Il materiale usato è la pelle, che ricopre tutta la tomaia, ma, dagli anni ’80, sono state introdotte due nuove versioni, una in pelle scamosciata e l’altra in tela.
Sulla linguetta il logo non è formato solo dallo swoosh, ma è arricchito dalla scritta Nike in corsivo, un particolare che rende la scarpa molto vintage. La suola è molto spessa e ha una trama a spina di pesce.
Se le Nike Blazer sono rimaste un ricordo indelebile nella mente comune, il merito è soprattutto dell’ex-giocatore dei San Antonio Spurs e stella dell’NBA, George Gervin
.

Le scarpe esclusive di "Iceman" George Gervin

Le scarpe esclusive di “Iceman” George Gervin

Quest’ultimo è stato il primo a dare fiducia al brand, nel ’72, quando la lega era dominata da Adidas e Converse. Gervin aiutò molto la Nike, donando dopo ogni partita le sue scarpe ad un bambino e usando una scarpa Player Exclusive (PE), cioè modificate per lui, con la scritta “Iceman” (il suo soprannome) al posto di Nike.
Dagli anni ’70 l’unica cosa cambiata è la popolarità del marchio, perché le Blazer sono sempre quelle di una volta, e le vendite lo dimostrano.

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