Alla ripresa della stagione NBA dopo la pausa per l’All-Star Game, ecco il power ranking per la Western Conference.
1 – Oklahoma City Thunder (44-10)
I Thunder stanno dominando la Western Conference grazie a Shai Gilgeous-Alexander, candidato principale (con Jokic) al premio di MVP e che sta viaggiando a medie da 32.0 punti, 5.4 rimbalzi e 6.1 assist a partita. OKC è di gran lunga la miglior difesa NBA, prima per defensive rating, e appena prima della pausa per l’All-Star Game ha riaccolto Chet Holmgren. I Thunder hanno solo certezze e la possibilità di far rifiatare verso la fine della stagine regolare i giocatori più importanti, visto il margine ampissimo sulle squadre che inseguono. Le premesse per una corsa profondissima ai playoffs ci sono tutte.
2 – Memphis Grizzlies (36-18)
Anche con un Ja Morant a singhiozzo i Grizzlies non hanno patito, Jaren Jackson Jr sta giocando da All-NBA e ha ritrovato impatto anche in difesa. Ma l’arma in più di Memphis è la profondità del roster, che il Gm Zach Kleinman non ha giustamente sacrificato alla trade deadline: Marcus Smart non rientrava più nei piani, Luke Kennard è rimasto e da Washington sono arrivati Marvin Bagley III, che allunga le rotazioni sotto canestro, e Johnny Davis che appena tre anni fa era una scelta di lottery. Agli Wizards non s’è mai visto, chissà che a Memphis non possa avere una piccola chance? Lo spagnolo Santi Aldama si gioca da qui a aprile le sue carte come Sixth Man of the Year, e soprattutto un rinnovo di contratto ricco in estate.
3 – Denver Nuggets (36-19)
Nikola Jokić è l’MVP. Con una tripla doppia di media da 29.8 punti, 12.6 rimbalzi e 10.2 assist a partita, il serbo sta giocando ancora meglio delle sue precedenti stagioni in cui era stato premiato, e francamente non si capisce cosa impedisca a chi di dovere premiare per la quarta volta un giocatore, se se lo merita: quando Michael Jordan faceva giustamente incetta di Most Valuable Player Awards, qualcuno si poneva tale problema? I Nuggets poi, vincono e sono terzi a Ovest, e sono terzi per offensive rating. I problemi sono sempre i soliti, una panchina cortissima a cui non s’è trovato rimedio alla trade deadline, e una difesa poco più che passabile