Basta veder giocare Eray Akyuz per capire di che personalità sia dotato questo ragazzo. Classe 2000, ha già in possesso le chiavi delle nazionali giovanili turche e del Bandirma Kirmizi, squadra che milita nella seconda divisione turca, ma è di proprietà del Banvit BK, formazione che gioca nella massima serie. Akyuz è un leader nato, e sta già imparando cosa significa guidare una squadra.
Data di nascita: 12/07/2000
Luogo di nascita: Manisa, Turchia
Altezza: 188 cm
Peso: 85 kg
Squadra: Bandirma Kirmizi
Ruolo: PG – Point Guard
Titoli individuali: All-Star Five, FIBA U-16 European Championships (2016)
Akyuz playmaker puro
Akyuz è una point guard dotata di un fisico importante per la sua età. La stazza gli permette di assorbire i contatti ed andare in penetrazione, anche se non sempre riesce a finire al ferro. Allo stesso tempo la sua capacità di essere sempre sotto controllo è ottima. Cambi di velocità e un ottimo ball-handling lo rendono abbastanza imprevedibile. Riguardo alle doti da passatore, dimostra sprazzi di talento puro. Creativo e capace di leggere il gioco, non rifiuta mai le responsabilità. Anche nei momenti più importanti. Possiede anche interessanti doti da rimbalzista. Potrebbe diventare in futuro una point guard da 4-5 rimbalzi a sera.
Ancora troppo spesso, però, le sue capacità decisionali vanno in tilt, come ha dimostrato in particolare ai mondiali U-17. Nonostante si trattasse della categoria d’età superiore alla sua troppe volte ha perso palloni a causa della scarsa lucidità. Nei rapporti degli scout presenti si può leggere della sua tendenza a raccogliere il palleggio troppo in fretta. Sono problemi sicuramente figli della giovanissima età. L’assenza quasi totale del tiro da fuori ha radici invece anche in alcuni difetti del sistema d’allenamento giovanile turco. Fino ai campionati nazionali U-14, infatti, la linea del tiro da 3 in Turchia non esiste. Questo ha prodotto delle nazionali giovanili inconsistenti nelle percentuali da tre.
Akyuz, ovvero personalità da vendere
Akyuz dimostra in campo molti anni in più rispetto alla sua carta d’identità. È il leader sul campo di tre nazionali giovanili turche: U-16, U-17 e U-18. Nel 2016 le ha guidate tutte e tre nei rispettivi tornei internazionali (Europei U-16 e U-18; Mondiali U-17) ottenendo risultati sorprendenti. Agli Europei U-16 ha guidato la Turchia al terzo posto, mettendo a referto 20.3 punti e 4.3 assist di media (ma anche 3.7 perse a partita). Contro i propri coetanei si è dimostrato totalmente a suo agio conquistando un posto nel primo quintetto della manifestazione (insieme a un precedente protagonista della nostra rubrica: Marko Pecarski). Inoltre il 36.1% dall’arco (13/36) è stato un buonissimo segnale.
Le cifre ai mondiali U-17 non sono state altrettanto entusiasmanti. 7.3 punti e 2.9 assist, 3 palle perse nette a partita e un misero 6.7% da fuori (1/15). Nonostante queste prestazioni statisticamente inferiori la Turchia ha ottenuto un risultato ancora migliore. Un secondo posto conquistato battendo la Spagna 83-79 in una semifinale al cardiopalma, arrendendosi poi solo allo strapotere degli Stati Uniti di Collin Sexton in finale. Agli Europei U-18 Akyuz è sempre il leader designato, ma i risultati per la sua nazionale sono ben inferiori (dodicesimo posto).
Lavori in corso
Dopo un 2016 così, ci si aspettano grandi miglioramenti da parte del giovane talento turco. Finora ha dimostrato un’ottima visione di gioco, una solida personalità e la fiducia nei propri mezzi che ne consegue. C’è però ancora molto da migliorare, sia in attacco che in difesa, dove gli scout hanno più dubbi. Se la scarsa pericolosità offensiva è un limite non da sottovalutare per un giocatore che ha per tanto tempo il pallone in mano, le non eccelse qualità difensive di Akyuz sono un punto interrogativo altrettanto grande.
Data la sua propensione a non piegare mai abbastanza le ginocchia, Akyuz si rende vulnerabile praticamente a chiunque voglia attaccarlo. Essendo spesso il difensore del portatore di palla avversario, così facendo espone continuamente la sua difesa a notevoli rischi. Si salva a volte grazie alla sua capacità di leggere il gioco, anche in difesa, che lo porta a posizionarsi sulle linee di passaggio avversarie anticipando e rubando parecchi palloni. Il cuore della difesa sta però nel duro lavoro e nell’attitudine al sacrificio, ed è qui che Akyuz deve fare dei passi in avanti.
Il futuro di Akyuz
Insomma, senza flash e senza un atletismo debordante, Akyuz si sta facendo lentamente strada nel panorama cestistico giovanile come uno dei giocatori più promettenti dell’area europea. È in grado di evolversi in un ottimo playmaker di livello europeo. Ha anche la possibilità di essere il playmaker della nazionale turca per molti anni a venire. Per quanto riguarda le sue possibilità negli States, però, è ancora tutto da vedere. La NBA chiede ai propri giocatori tiro da fuori e difesa. La regola dorata è 3-and-D. Akyuz, allo stato attuale, non troverebbe posto in una lega del genere. Ma con la personalità, con il feeling per il gioco e il caro, vecchio lavoro duro si possono ottenere grandi risultati. E Akyuz sembra possedere tali requisiti.