Non lo avremmo mai detto. Non avremmo mai detto che la finale dei Mondiali FIBA 2019 se la sarebbero giocata Spagna e Argentina. Due squadre pericolose, certo, ma non tra le favorite assolute. Indovinate: le favorite assolute sono cadute proprio contro tutta la serie di sorprese della manifestazione. E, alla fine, tra le tante sorprese, le anime tutt’altro che dissimili di Spagna e Argentina hanno prevalso. E ora la vera domanda, quella a cui cerchiamo risposta dal 31 agosto: chi sarà la nuova regina del globo terracqueo cestistico?
Mondiali FIBA 2019: qui Spagna
Anche l’Australia si è dovuta arrendere all’Invincibile Armada iberica, capace, ancora una volta, di giocare una partita di grande resilienza per poi tirar fuori tutta l’esperienza e la classe dei suoi uomini principali nei momenti decisivi. Il vero MVP di questa Nazionale porta il nome e il cognome dell’italiano Sergio Scariolo. Questo Mondiale è fin qui il suo capolavoro, il capolavoro di un allenatore che è decisamente nel gotha delle panchine europee, senza nulla da invidiare a gente come Pablo Laso o Ettore Messina.
Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea: questa Spagna non ha l’usuale tasso di talento. Ma c’è qualcosa di nuovo. Quell’abnegazione difensiva costante che mai avevamo visto prima. Mai una partita realmente dominata, ma la grande capacità di rimanere attaccati al match con una difesa sublime, per poi punire nei finali che richiedano conoscenza del gioco e sangue freddo. La formula migliore per una selezione che deve mescere veterani dal glorioso passato e giovani promesse. Ci aspettiamo anche per la finale il medesimo approccio.
Qui Argentina
Volendo identificare un MVP anche per la seconda finalista, non si può non pensare al Mondiale che sta facendo Luis Scola. La sua semifinale contro la Francia sta sì nei 28 punti con 13 rimbalzi, ma soprattutto in due azioni simbolo. I primi due canestri dell’Albiceleste, segnati proprio da Scola con due coast to coast che non sono preventivabili per un trentanovenne. Quelle due giocate hanno significato per i compagni “Seguitemi, vi porto in finale”; e a quel punto per la forte Francia la partita non è neanche cominciata.
Anche in questo caso la difesa è marchio di fabbrica. La nazionale argentina sfrutta la propria omogeneità fisica per mettere forte pressione sugli esterni avversari e la mantiene poi con una politica di cambi difensivi e forti anticipi a un passaggio di distanza. Uno strumento inevitabile per poi potersi scatenare in campo aperto, dove non mancano talento e atletismo per trovare tiri veloci e creare un’atmosfera in cui la garra si esalti ulteriormente. Un’opposizione interessante con il ragionatissimo gioco spagnolo.
Le chiavi della partita
In una sfida tra due grandi difese la partita si gioca inevitabilmente in attacco, dove sarà, una volta di più, questione di ritmo. La Spagna avrà interesse a camminare per giocare a metà campo. La maggior parte dei giochi ruoterà intorno all’asse Ricky Rubio-Marc Gasol, che decideranno sicuramente di essere aggressivi fin dall’inizio per contrastare la pressione argentina. Un’opzione interessante per costringere gli avversari a lavorare dietro può essere quella di mandare spalle a canestro esterni di stazza come Juancho Hernangomez e Vitor Claver nei minuti in cui giocheranno da ali piccole. Poi c’è la difesa. La transizione difensiva sarà x-factor per impedire all’Argentina di giocare a modo suo. Fermare la palla e riempire l’area saranno le priorità dello staff delle furie Rosse, rischiando magari qualcosa di più sul tiro perimetrale, almeno inizialmente. Certamente sarà importante negare facili penetrazioni al ferro ed innescare il meno possibile le rotazioni difensive, per sfruttare al meglio i tanti buoni difensori in uno contro uno a disposizione.
L’asse tra Rubio e Gasol sarà protagonista di questa finale dei Mondiali FIBA
L’Argentina avrà voglia e necessità di alzare il ritmo per giocare a tutto campo, spingendo anche con Scola quando possibile e come già visto contro la Francia. Facundo Campazzo, Nicolas Laprovittola e Luca Vildoza dovranno premere sull’acceleratore il più possibile e far viaggiare il pallone con i passaggi, per aggirare la fisicità spagnola. A metà campo gli stessi tre ball handler potrebbero essere chiamati a creare dall’uno contro uno e dal pick and roll, soprattutto quando si troveranno di fronte Sergio Llull, unica possibile debolezza della difesa spagnola. In difesa la ricetta di aggressione alla palla e cambi di marcatura non verrà sicuramente meno. Gli esterni spagnoli dovranno essere costretti a giocare il più possibile lontani dall’arco per evitare facili passaggi interni, che potrebbero essere la morte della retroguardia argentina. Il lavoro sporco di lunghi come Marcos Delia e Gallizzi sarà rilevante a rimbalzo e nelle situazioni di aiuto.
Lo stesso Luis Scola può spingere la palla direttamente da rimbalzo
Due squadre di grande difesa, completamente diverse in fase offensiva. Chi, tra Spagna e Argentina, saprà far prevalere il proprio sistema offensivo in una partita che avrà le difese come protagoniste porterà a casa la vittoria. Un pronostico è impossibile, tuttavia questi Mondiali FIBA una piacevole sorpresa ce l’hanno già regalata. Domani pomeriggio una tra Spagna e Argentina salirà sul tetto del mondo e, indipendentemente da chi sarà, noi non lo avremmo mai pensato o detto.
Grazie mille, Pallacanestro.