Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsAtlanta Hawks 5 allenatori in orbita NBA da tenere d’occhio

Billy Donovan sta per completare la sua seconda stagione da capo allenatore degli Oklahoma City Thunder eppure ben 15 coach attuali della NBA, sono sulla loro panchina da meno tempo. Gli ultimi due coach ad aver vinto il titolo erano entrambi nella stagione da rookie, così come lo sarebbe stato Donovan, questo ha portato molti a domandarsi su come è cambiato il ruolo. Considerando che le nuove leve incalzano e che alcune squadre hanno avuto stagioni fallimentari, è lecito aspettarsi altri cambi in panchina. 5 coach scalpitano e ESPN li ha definiti NBA ready!

Starting date coach NBA

 

Quali skills sono più necessarie oggi rispetto a prima?

Non ci sono delle motivazioni scolpite nel granito, ma ragionandoci su delle ragioni si possono trovare, ad esempio è richiesta sempre di più una capacità nel comunicare (possibilmente anche in più lingue). Le franchigie NBA sono più complesse di un tempo, parlare con business man, medici, statistici, sponsor, rookie, superstar, veterani, agenti dei giocatori, media e colleghi, non è una cosa da tutti. Bisogna saper usare differenti registri linguistici, a volte tramite traduttori, servono skills non banali, anche perchè questa parte del coaching diventa sempre più determinante nei curricula.

Un altro trend della lega è quello di premiare gli allenatori con esperienza di miglioramento di alcuni giocatori. Steve Clifford, David Fizdale e Kenny Atkinson sono scelte che vanno in quella direzione, buoni allenatori, con l’abilità di far crescere chi allenano. Il problema per questa categoria è che ci si allena poco in NBA e spesso un giocatore viene affidato direttamente a un coach per lavorare insieme durante tutto l’anno; così facendo da una parte è più facile notare i miglioramenti del singolo, dall’altra aumentano i dubbi sul se sia in grado o meno di ripetersi avendo meno tempo e un roster intero da gestire. Una decisione del genere sarebbe un’indicazione precisa della proprietà, probabilmente significherebbe una progettualità volta a crescere nel tempo e a crearsi star in casa. Un’altra idea dirigenziale è quella di marcare il gioco di una franchigia, così com’è stato per gli Houston Rockets con il binomio MoreyD’Antoni o per Golden State con Steve Kerr. Il brand è certamente più vendibile se la squadra gioca un bel basket e fa divertire le persone che lo guardano, perchè poi saranno meglio predisposte ad acquistare merchandising, altri biglietti o semplicemente a vedere più partite. Questa però deve essere una scelta effettuata con criterio, perchè non si può voler giocare in un modo se non si hanno i giocatori per farlo. Presidenti che preferiranno dei generali che lasciano poco allo spettacolo, alla Tom Thibodeau, esisteranno sempre.

Attenti a quei 5

I nomi papabili non solo soltanto 5, perciò dalla lista sono rimasti esclusi dei candidati altrettanto validi come: Jim Boylen (ex assistant coach Spurs, ora associate head coach dei Bulls), Nate Tibbetts (allenato in D-League, ex assistente Cavs, ora a Portland). Questi i principali esclusi, ma anche Alex Jensen, Tony Bennett, Jarron Collison ed altri.

La top 5 prevede allenatori diversi tra loro, con bacground completamente divergenti, ma sono accomunati dalla possibilità di allenatore una franchigia NBA nei prossimi 2-3 anni.

NUMERO 1>>>

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