A quattordici giorni esatti dal NBA Draft 2016, John Calipari, allenatore dei Kentucky Wildcats, è dell’avviso che i Philadelphia 76ers, detentori della prima chiamata assoluta al prossimo Draft, dovrebbero scegliere Jamal Murray, guardia dallo stesso Calipari. Come scrivono Andy Katz e Seth Greenberg di ESPN.com, la dichiarazione di coach Calipari, sono parse da subito un po’ ardite. Dal canto suo, però, il capo allenatore di Kentucky ha dato le sue motivazioni, tutt’altro che scontate:
Jamal Murray
Murray è la scelta più sicura. Che cosa serve ai Philadelphia 76 ers più di ogni altra cosa? Qualcuno che sappia tirare e che abbia nel suo repertorio giocate da guardia. Io sono di parte, ovvio, alleno io il ragazzo, ma è una guardia capace di coprire entrami i ruoli di piccolo, fisicamente può dire la sua ed è già pronto per la NBA. Jamal può giocare da Point Guard, può segnare molti punti in poco tempo. Guardate i Warriors: chi è il loro playmaker? Chi ha realmente la palla in mano.
La maggior parte delle notizie che arrivano dagli Stati Uniti danno i Sixers sempre più forti sull’ala di LSU Ben Simmons, mentre Murray è dato in generale nella top10, più precisamente tra la chiamata numero 3 e la numero 8 del Draft che verrà. Il diciannovenne canadese, ha fatto sapere di essere d’accordo con il suo allenatore. Nella giornata di ieri, dopo un ottimo work out con i Boston Celtics durante il quale ha tirato 77/100 da 3 punti, record dei workout, ha detto che crede di essere il miglior giocatori di questa Draft Class. Murray, in effetti, si adatterebbe molto al gioco della NBA moderna, grazie alla sua duttilità (può ricoprire sia il ruolo di PG che quello di SG) ed alla sua capacità di vedere bene il canestro da molte posizioni.
Avrà ragione John Calipari? I Sixers sceglieranno davvero Murray? Sicuramente a Philadelphia serve una guardia polivalente, anche se non sarà l’unico adattamento che la franchigia dovrà fare per tornare a dire la sua nella Eastern Conference. Tra quattordici giorni esatti sapremo se avrà ragione il coach dei Wildcats o gli insiders che danno praticamente per sicuro Simmons con la chiamata numero 1.