I Knicks vengono dalla peggior stagione della loro storia, la quale ha visto la franchigia, guidata da Carmelo Anthony, vincere solamente 17 volte nel corso della regular season.
Dal draft sono arrivati due buoni innesti come Kristaps Porzingis e Jerian Grant, mentre dal mercato il maestro zen Phil Jackson si è dovuto accontentare del centro Robin Lopez e di poco altro. Le aspettative per la prossima stagione, quindi, non sono altissime tra i tifosi di New York.
Potrebbe essere necessaria, quindi, una scelta drastica, come quella di iniziare una re-building scambiando la superstar Carmelo Anthony in caso di un’altra stagione fallimentare. La notizia “bomba” è stata data da Zach Lowe di Grantland con queste parole:
“I Kings e i Knicks potrebbero tenere d’occhio Markieff Morris dei Phoenix Suns, anche se nessuna delle due ha degli assets che interessano a Phoenix, a meno che i Knicks non siano pronti a discutere per una trade per Anthony (non lo sono ancora, ma si stanno avvicinando ad esserlo).”
La trade, comunque, sembra molto difficile da attuare per due motivi: Anthony ha nel suo contratto una clausola di non-scambio, che gli permetterebbe di rifiutare qualsiasi trade; inoltre bisogna ricordare che Carmelo guadagnerà per i prossimi 4 anni circa 100 milioni di dollari, visto il recente rinnovo di contratto firmato con i Knicks (prima di firmare il nuovo accordo, era stato seguito da Rockets, Bulls e Mavs) e quindi sarà complicato per lui trovare una franchigia disposta ad accollarsi il suo contratto pesante.
Anthony è sicuramente uno dei migliori (se non il miglior) scorer dell’intera NBA (in carriera ha fatto registrare 25.2 punti a partita, con un career high di 62), anche se tende a centralizzare molto su di sé l’attacco della sua squadra. Inoltre, viene da qualche stagione non ad altissimi livelli a causa di diversi problemi fisici, più o meno gravi. Per Melo, andare in una squadra competitiva, potrebbe essere l’ultima possibilità di vittoria di un anello della sua carriera (non ha ancora mai vinto un titolo).
Non bisogna pensare che la cessione di Anthony possa risolvere tutti i problemi della franchigia di Phil Jackson e di coach Derek Fisher, anzi potrebbe demoralizzare ancora di più il resto del gruppo e i tifosi, che sono ormai l’unico appiglio su cui aggrapparsi e fare sempre affidamento. Nonostante i non prestigiosi traguardi, il pubblico del Madison Square Garden non ha mai smesso di sostenere la squadra e i giocatori.
Siamo tutti in attesa di rivedere i Knicks ad altissimi livelli, senza però affrettare i tempi, dando tempo ai giovani di crescere e creare un gruppo unito con un unico obiettivo: vincere.
Per NBAPassion,
Giuseppe Fagnani (@dartfagnans)