Chicago Bulls, come cambia il roster dopo il mercato?

di Gabriele Melina
Chicago Bulls

La free agency dei Chicago Bulls è stata caratterizzata dall’estensione contrattuale di Zach Lavine, nonché da una serie di mosse secondarie in grado di fornire maggiore profondità al roster della squadra di coach Billy Donovan. I Bulls avevano concluso la stagione 2021/22 da sesti classificati nella Eastern Conference, venendo poi eliminati dai ben più preparati Milwaukee Bucks in cinque gare al primo turno.

In una stagione macchiata dagli infortuni, in primis quelli di Alex Caruso e Lonzo Ball, la rivelazione dei Bulls è stato DeMar DeRozan, poi inserito nel secondo quintetto All-NBA. Mentre Ball ha giocato solo 35 gare e con lui Caruso solo 41, DeRozan è sceso in campo ben 76 volte su 82 viaggiando a 27.9 punti di media con 5.2 rimbalzi ed il 50.4% dal campo.

Per quanto Chicago abbia ancora da dimostrare molto a livello di playoffs, in una sola estate, quella precedente a questa free agency, il management Bulls è stato in grado di donare molta più competitività ad una squadra che ha visto pochi successi negli ultimi anni. Le recenti firme vogliono proseguire lungo questa strada, nella speranza che il gruppo che si è creato in quel di Chicago possa diventare un valido avversario per le corazzate della Eastern Conference.

Chicago Bulls, come cambia il roster dopo il mercato

Al draft, i Bulls hanno selezionato Dalen Terry, guardia di 201 cm in uscita da Arizona State. Terry ha chiuso la sua seconda stagione ad Arizona ad 8.0 punti di media con il 50.2% dal campo ed il 36.4% da tre punti su 2.1 tentativi a gara. Dal mercato degli “undrafted“, i non selezionati al draft NBA, Chicago ha pescato Javon Freeman-Liberty, point-guard che ha speso quattro anni al college, di cui due alla Valparaiso University e due alla DePaul, università ben più nota con sede a Chicago dove ha fatto registrare 21.7 punti di media per la stagione 2021/22.

Infine, Chicago ha messo sotto contratto two-way un secondo giocatore non scelto al draft, Justin Lewis, ala piccola in uscita da Marquette.

Per quanto concerne la vera e propria free agency, i Bulls hanno anzitutto esteso Derrick Jones Jr. con un biennale da 6.6 milioni di dollari. Jones Jr. ha giocato 51 gare l’ultimo anno a 5.6 punti di media con il 53.8% dal campo in 17.6 minuti di gioco. L’ex Portland Trail Blazers è un’ala atletica che può giocare un ruolo di contorno nell’ecosistema dei Bulls sfruttando la sua esplosività per conclusioni al ferro e rimbalzi offensivi, mentre in difesa rimane un “corpo”, per tradurre direttamente dall’inglese, da schierare contro l’attacco avversario.

Lo stesso contratto, il biennale da 6.6 milioni, è stato destinato anche ad Andre Drummond. Il ventottenne ha trascorso gli ultimi due anni tra Los Angeles Lakers, Philadelphia 76ers e Brooklyn Nets, a cifre molto modeste e con un impatto tutto fuorché decisivo. Nel suo ruolo, il centro, Chicago ha già sotto contratto Nikola Vucevic e due lunghi di riserva quali Tony Bradley e Marko Simonovic, quest’ultimo poi è sceso in campo solo 9 volte in stagione avendo giocato principalmente in G-League.

Drummond, un centro vecchio stile, è per bagaglio tecnico e stile di gioco forse l’esatto opposto di Vucevic, ed in questa complementarietà potrebbe stare la chiave del successo dell’ex Detroit Pistons ai Bulls.

Nella Windy City è sbarcato anche Goran Dragic, il quale va a consolidare ulteriormente il reparto guardie. Dragic è un veterano con 14 anni di carriera alle spalle ed è pronto a dire la sua ai Bulls, squadra che ha scelto rifiutando l’offerta dei Dallas Mavericks. Dallas aveva un piano tutto suo per Dragic che consisteva nel farlo scendere in campo una volta e poi farlo riposare per una serie di partite consecutive. Lo sloveno ha rifiutato un’offerta simile definendola “non seria” perché crede di poter giocare ancora 20 minuti a serata. Chicago ha bussato alla porta ed ora il trentaseienne ha una nuova casa.

Dragic ha firmato un annuale da 2.9 milioni, il che rende la sua presa una mossa a minimo rischio e, sperano i Bulls, massimo rendimento.

Infine, dopo alcune voci che vedevano Zach Lavine altrove, il due volte all-star si è accordato con i Bulls per un quinquennale da 215.2 milioni di dollari. Il salario di Lavine partirà da 37 milioni per il 2022/23 fino ad arrivare a quasi 49 milioni nel 2026/27. A detta di alcuni è un salario sproporzionato, ed in effetti quando si consegnano 40 milioni a stagione ad un giocatore come Lavine una minima componente di rischio c’è e va considerata, tuttavia, in questo modo i Bulls si assicurano la permanenza del loro giocatore più importante degli ultimi anni.

Come giocheranno i Chicago Bulls nel 2022/23?

Il quintetto dei Chicago Bulls per la stagione 2022/23 dovrebbe essere il seguente:

  • Lonzo Ball
  • Zach Lavine
  • DeMar DeRozan
  • Patrick Williams
  • Nikola Vucevic

In uscita dalla panchina, coach Donovan potrà schierare Dragic, la rivelazione Ayo Dosunmu, nonché Coby White, e ancora Alex Caruso ovviamente. Nel ruolo delle due guardie, i Bulls hanno più di un giocatore in grado di fare la differenza e possono fare leva su questa profondità del roster. Javonte Green e Jones Jr. entreranno dalla panchina per coprire il ruolo delle due ali, infine Drummond sarà il candidato principale per sostituire Vucevic.

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