Dove andrà Kevin Durant? La notizia della richiesta di trade da parte di KD in apertura di free agency 2022 ha scosso l’intera NBA per quanto improvvisa (per chi la vede da fuori) e netta, ma non ha certo trovato impreparate le tante squadre disposte alle proverbiali “carte false” per arrivare a uno dei migliori giocatori del pianeta.
Subito dopo il comunicato, “almeno metà” delle squadre NBA avrebbe chiesto informazioni e fatto bozze di proposte di trade ai Brooklyn Nets, col gm Sean Marks che lavorerà di comune accordo con l’agente di Durant Rich Kleinman alla miglior soluzione possibile.
Soluzione che – va detto – potrebbe essere una non-soluzione, ovvero con Durant che resta ai Nets per mancanza di offerte ritenute adatte dal management di Brooklyn. Sempre che nella NBA del 2022 la volontà di un front office conti ancora qualcosa nel rapporto di potere, di leverage come si dice in iglese, con le grandi star della lega.
Nei minuti successivi alla “bomba” proveniente da Brooklyn, due sono state le squadre indicate come favorite per Durant: i Miami Heat e i Phoenix Suns. I primi rumors incontrollabili avevano parlato di Nets disposti a trattare solo in cambio di Devin Booker o di Jimmy Butler, “sparate” buone solo per rilanciare tweet e contenuti.
La realtà e che i Brooklyn Nets non hanno alcuna intenzione di cedere via trade Kevin Durant (e Kyrie Irving, sempre che qualcuno lo voglia) per il classico pacchetto di scelte future al draft per rifondare. Il motivo? Le prossime quattro scelte al primo giro di Brooklyn appartengono agli Houston Rockets, che le avevano ottenute nella trade per James Harden, appena 18 mesi fa.
Su queste basi non si ricostruisce. Sean Marks cercherà giocatori veri, di impatto immediato da affiancare a Ben Simmons, Nicolas Claxton, Patty Mills, Joe Harris e Seth Curry per mantenere la squadra competitiva, perché altre scelte non ve ne sono. Le richieste dei Nets per Durant saranno altissime, e poche saranno le squadre in grado di offrire ciò che Brooklyn chiede, anche per un altro motivo sottile, ma preponderante: KD ha ancora 4 anni di contratto davanti a sé e i Nets non sono obbligati ad accontentarlo, laddove possibile nel braccio di ferro di cui sopra.
1 – Phoenix Suns
Tra le destinazioni più logiche per un paio di elementi.
Il primo è la presenza di Chris Paul, che ha un rapporto di amicizia con Durant e che è una delle poche superstar NBA con cui KD non abbia ancora fatto coppia (si scherza), e quella di Devin Booker. Phoenix ha raggiunto le finali NBA nel 2021 e nel 2022 ha avuto il miglior record della NBA, è una delle destinazioni più di alto livello che si possa immaginare.
Il secondo dato è Deandre Ayton. I Suns avrebbero quasi buon gioco a mettere in piedi un’offerta incentrata su una sign and trade per il centro bahamense e Cam Johnson, Brooklyn potrebbe esagerare e chiedere Mikal Bridges, e Phoenix potrebbe addirittura pensarci, se il premio finale fosse davvero arrivare a Kevin Durant.
I Suns dispongono inoltre di tutte le loro future prime scelte al draft, altro dato favorevole in uno scenario in cui conterà tanto la volontà della superstar dei Nets.