Nella Grande Mela proseguono le discussioni per chi andrà a ricoprire il ruolo di capo allenatore dei New York Knicks. Quest’ultimi hanno concluso la stagione 2019\20 con un record di 21 vittorie a fronte di 45 sconfitte, e, non essendo stati convocati alla ripresa delle operazioni in quel di Orlando, è comprensibile che internamente alla società siano già iniziate le ricerche per formare un nuovo staff allenatori degno di tale nome.
Oramai da mesi, i due maggiori candidati in lista sono Kenny Atkinson, licenziato non molto tempo fa dai Brooklyn Nets, e Tom Thibodeau, visto allenare l’ultima volta i Minnesota Timberwolves nel gennaio del 2019. Entrambi sono due allenatori con diversi metodi di approccio nei confronti dei loro giocatori, perciò, l’attuale presidente Leon Rose dovrà fare attenzione nel selezionare il personale che più calza le aspettative future della franchigia.
Knicks, Kenny Atkinson ritornerebbe utile per lo sviluppo dei giovani talenti
Kenny Atkinson ha riscosso abbastanza successo dall’altra parte del newyorchese per aver sviluppato a pieno giovani talenti in ascesa. Tra questi, rientrano sicuramente atleti come Spencer Dinwiddie, Caris Levert, D’Angelo Russell, e volendo anche Joe Harris. Abilità, quella del coach cinquantatreenne, della quale i Knicks hanno assolutamente bisogno per aspirare ad un minimo di luce al termine di questo interminabile tunnel di sconfitte e delusioni. New York possiede solo due giocatori sopra i trent’anni, mentre i restanti si aggirano attorno ai ventitré anni di media. In primis, R.J. Barrett e Mitchell Robinson hanno assolutamente bisogno di una figura capace di guidarli sulla retta via, cestisticamente parlando, evitando di farli cadere nel “limbo” in cui forse già Kevin Knox e Frank Ntilikina si trovano.
D’altro canto però, la franchigia due volte campione NBA ha anche bisogno di un allenatore con esperienza, dotato di sufficiente carisma ed autostima per interagire con giocatori di maggiore calibro. In questo caso, allora, la scelta più logica ricadrebbe su Thibodeau.
Tom Thibodeau, mentalità win-now e tanta fiducia nei veterani
L’altra faccia della medaglia riguarda coach Tom Thibodeau. Egli, almeno per quanto dimostrato fino ad oggi, utilizza un approccio piuttosto diverso da quello adoperato da Atkinson: molta fiducia nei veterani, mentalità focalizzata prima sulla difesa e poi sull’attacco, poco rispetto nei confronti delle tecniche “load management” volte a far riposare i giocatori nel corso della lunga stagione regolare.
Tale metodo risulterebbe utile nel caso i newyorchesi imbastissero uno scambio per una star, oppure se effettuassero una firma di spessore durante la free agency. Se ciò non dovesse accadere, allora Thibodeau dovrebbe cambiare il modo di porsi nei confronti dei giovani atleti, altrimenti i Knicks si ritroverebbero al punto da capo senza aver fatto alcun progresso. In merito a questa discussione, l’ex capo allenatore dei Chicago Bulls ha rilasciato, recentemente, una dichiarazione:”Non avendo allenato per un anno, ho avuto la possibilità di viaggiare attorno alla lega per ampliare la mia prospettiva. Ho osservato il modo in cui Doc Rivers(capo allenatore dei Los Angeles Clippers, ndr) supervisiona le sedute di allenamento tra una gara e l’altra: concede ai giovani la possibilità di allenarsi duramente, mentre ai veterani l’occasione di ricevere trattamenti fisici. Bisogna comprendere i propri giocatori, e non dividere in due la squadra“.
Sembrerebbe, quindi, che la mentalità del nativo del Connecticut sia maturata negli ultimi tempi. Inoltre, bisogna aggiungere che Thibodeau ed il presidente Rose si conoscono già da più di dieci anni, e questa relazione professionale potrebbe influire sulla decisione finale da parte del front office. Poche settimane fa, il New York Daily News riportava le seguenti parole:”L’era di Leon Rose non può iniziare prima dell’assunzione di un nuovo capo allenatore. Svariate fonti dicono che Tom Thibodeau è il favorito per tale carica. Egli si ritiene così sicuro del suo futuro compito a tal punto da aver già iniziato a far chiamate per assemblare il resto dello staff“.