NBA Analysis: Spurs, come verrà impiegato David West?

di Giuseppe Fagnani

Il colpo più sottovalutato dell’estate è, forse, quello che ha portato David West in Texas alla corte di Gregg Popovich e dei San Antonio Spurs.

L’ex New Orleans Hornets e Indiana Pacers ha firmato un contratto annuale (con player option sul secondo anno) al minimo salariale per i veterani NBA, rinunciando ai 12 milioni di dollari offerti proprio dalla franchigia di Indianapolis.

West andrà a rinforzare ulteriormente la panchina dei 5 volte campioni NBA, completando uno dei frontcourt più forti e intriganti dell’intera lega, che, oltre agli arrivi di Lamarcus Aldridge e Boban Marjanovic, era già composto dall’immenso Tim Duncan e dal geniale Boris Diaw. Il suo arrivo è importantissimo soprattutto per dare fiato al caraibico e allungare le rotazioni del reparto lunghi.

Ma cosa porterà effettivamente il big-man agli Spurs? Come verrà utilizzato da Gregg Popovich?

Dal punto di vista offensivo, West è un incredibile realizzatore con il jumper dal mid-range e con dei micidiali movimenti in post basso: il suo gioco nella passata stagione, infatti, si è basato per il 58% di tiri dalla media distanza (46,6% di realizzazioni) e per il 37% di tentativi dal pitturato (49% realizzati), mentre ha provato a centrare il bersaglio da oltre l’arco dei 3 punti molto raramente (4 canestri su 20 tentativi).

Lo shot chart di David nella passata stagione

Lo shot chart di David nella passata stagione

David è pericolosissimo anche come passatore (3,4 assist a partita nell’ultima stagione): è capace sia di servire i suoi compagni quando viene raddoppiato in post, che trovare i taglianti quando ha la palla in mano sul gomito.

Nella metà campo difensiva, invece, David non è affidabile come rim-protector (concede il 59% all’interno della restricted area) e ha bisogno di un centro che faccia il lavoro sporco al suo posto (ha sempre giocato con grandi difensori nel pitturato, come Roy Hibbert a Indiana).

Il defensive chart di David nella passata stagione

Il defensive chart di David nella passata stagione

Anche dal punto di vista dei rimbalzi è sicuramente ad un livello medio basso rispetto ai suoi pari ruolo: nella scorsa regular season ha catturato solo 6,8 rimbalzi a partita (contro gli 11,8 di Pau Gasol, i 10,5 di Zach Randolph e i 10,2 di Anthony Davis e Lamarcus Aldridge solo per citarne alcuni).

Negli schemi offensivi, West sarà sicuramente chiamato in causa per portare punti dalla panchina, sfruttando soprattutto situazioni di pick’n pop e isolamenti in post, continuando il lavoro svolto nel quintetto titolare da Aldridge e compagni. Dopo un blocco del lungo, le difese avversarie dovranno per forza di cose adattarsi alla pericolosità offensiva del bloccante e lasceranno inevitabilmente più spazio al portatore di palla che sarà libero di attaccare in palleggio, arresto e tiro, oppure penetrare ed eventualmente scaricare verso i tiratori posizionati sul perimetro. Lo scorso anno Parker ha fatto molta fatica anche perchè Popovich aveva messo da parte l’opzione di un pick’n pop con Duncan da bloccante (non portava più i risultati sperati), come invece era stato fatto con grande successo, negli anni passati.

Immaginando l’ex Pacers nel secondo quintetto accanto a Boris Diaw, nella propria metà campo potrebbero essere evidenziati tutti i problemi di West emersi nel corso della sua carriera, considerando che il francese non è il tipico centro che garantisce una grande difesa sotto canestro e una notevole mole di rimbalzi. Popovich deve trovare una soluzione per non subire troppo i pochi centimetri della coppia di lunghi. Potrebbe mischiare un po’ le carte provando a inserire anche il serbo Marjanovic al fianco di David, oppure giocare qualche minuto con Duncan (o Aldridge, anche se quest’ultimo non gradisce molto giocare da 5) come centro e West ad occupare lo spot da 4.

Siamo sicuri che Pop saprà trovare la soluzione per valorizzare al massimo l’ex Hornets e Pacers e tutti gli altri nuovi arrivati. Negli anni ha dimostrato di riuscire a trovare sempre le soluzioni più adatte per il bene della squadra e dei singoli mettendone in risalto i pregi e nascondendone i difetti, quindi bisogna essere fiduciosi che gli Spurs saranno ancora una volta ai vertici dell’NBA, come successo per 16 anni consecutivi in cui la franchigia ha raggiunto le 50 vittorie stagionali.

West è solamente una pedina in più nello scacchiere della squadra, come lo sono tutti gli altri, da Tim Duncan fino all’ultimo giocatore della rotazione: basta sapere come utilizzare tutti i pezzi e i risultati non tarderanno ad arrivare.

Per NBAPassion,

Giuseppe Fagnani (@dartfagnans)

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