La NBA potrebbe fare il suo ritorno sulla NBC.
Già, avete sentito bene. Perché, a quanto pare, più di due decenni dopo l’abbandono della rete televisiva da parte della lega, la NBC vorrebbe ricominciare a mandare in onda il basket professionistico americano.
Secondo quanto riportato da CNBC, i dirigenti della NBC Universal hanno parlato con la NBA del loro interesse, e l’azienda sta cercando un accordo che comprenda soprattutto le partite dei playoffs da trasmettere su NBC Sports. Le partite della regular season potrebbero essere invece trasmesse in esclusiva sul servizio streaming della NBC Universal, Peacock.
Un portavoce anonimo della NBA ha confermato che, per il momento, non c’è stato alcun colloquio con la NBC Universal per i diritti nazionali della lega, ed ha aggiunto che la NBA ha un rapporto di lunga data con Comcast, attuale detentore dei diritti televisivi nazionali.
In ogni caso, la NBA potrebbe anche decidere di obbligare la NBC a trasmettere in simulcast tutte le partite in streaming, per aumentare gli ascolti.
Ciò rappresenterebbe un grande cambiamento rispetto alle modalità attuali, dato che le partite vengono trasmesse solo su piattaforme streaming con un accesso “over the top”, e tramite un login autenticato.
Ma non è finita qui.
Infatti, anche Apple e Amazon hanno espresso un notevole interesse per l’acquisto di pacchetti streaming delle partite NBA.
Apple ha iniziato a valutare l’acquisto di contenuti sportivi già un po’ di tempo fa, nel tentativo di attirare più spettatori verso il servizio streaming Apple TV+. L’azienda ha infatti firmato con la MLB e con la MLS. Le partite di quest’ultima sono diventate disponibili questo mese con l’acquisto dell’MLS Season Pass, per la modica cifra di 14.99 dollari al mese, oppure per 99 dollari a stagione. I contenuti della MLB sono invece stati resi disponibili la scorsa primavera con il “Friday Night Baseball“.
Amazon è partita alla grande con il “Thursday Night Football” della NFL e, dato il successo, il gigante dell’e-commerce si sta convincendo di poter assumere anche la National Basketball Association, con cui già possiede un accordo per la trasmissione delle partite in Brasile.
Amazon è stata spesso citata come potenziale offerente della lega, ma non è da trascurare la competitività con TNT ed ESPN.
La NBA di Adam Silver è la lega sportiva più avanzata nel mondo dal punto di vista tecnologico. Ha superato i 10 miliardi di dollari di entrate per la prima volta nella stagione 2021-2022, dunque è ovvio che TNT ed ESPN si batteranno per mantenere i loro pacchetti.
Le due aziende pagheranno alla NBA una somma combinata pari a 24 miliardi di dollari, in base al loro attuale accordo di 9 anni, che è stato stipulato durante la stagione 2016/2017.
Di certo questa non è una cattiva notizia per la NBA. Più parti interessate, significa che le tariffe dei diritti dovrebbero aumentare.
“La NBA ha certamente fatto molto bene con ESPN e Turner. Ma l’interesse per la lega e la sua importanza strategica non fanno che crescere” ha dichiarato John Kosner, ex dirigente della NBA e di ESPN, diventato investitore e consulente.
E, con l’incombere di una guerra di offerte tra i vari concorrenti tecnologici e televisivi, la NBA è quasi certa di raddoppiare le sue attuali tariffe per quanto riguarda i propri diritti, fino ad arrivare ad almeno 50 miliardi di dollari.
Ciò farebbe salire il prezzo annuale per i suoi media a 5 miliardi di dollari, rispetto agli attuali 2.6 miliardi. Ma l’offerta potrebbe salire ancora di più.
La CNBC ha infatti precedentemente riferito che la NBA potrebbe chiedere addirittura 75 miliardi di dollari per il suo prossimo pacchetto pluriennale, ma né Amazon, né la lega stessa si sono espresse a riguardo.
Per il momento, nessuna discussione formale può essere messa in piedi, a meno che la Warner Bros. Discovery e la Disney non accettino di rinunciare alle proprie finestre di negoziazione esclusiva con la lega, che terminano nell’aprile 2024.
Ma il futuro della NBA, con le sue attuali partnerships, rimane incerto.
A quanto pare, la Disney vorrebbe mantenere un pacchetto per la NBA, ma l’amministratore delegato della società, Bob Iger, ha già parlato di un’eventuale taglio di costi.
Per quanto riguarda invece la Warner Bros. Discovery, la situazione è leggermente più controversa.
L’amministratore delegato, David Zaslav, a novembre ha dichiarato che la società non è obbligata a mantenere il proprio accordo con la NBA. Dunque, questo potrebbe essere l’anno della scelta definitiva.
È possibile che la NBC Universal sia attualmente in concorrenza diretta con la Warner Bros. Discovery, per diventare il secondo partner televisivo della lega, insieme ad ESPN.
La NBC può offrire una rete di trasmissione molto vasta per mandare in onda le partite NBA, soprattutto se i fornitori di Pay TV iniziassero ad abbandonare le reti via cavo, come TNT e TBS, che trasmettono soprattutto repliche di programmi di vario genere quando non c’è lo sport. Comcast possiede poi anche Sky, che potrebbe dare alla NBA un altro sbocco di trasmissione internazionale.
“Oggi i programmatori ci vendono contenuti a prezzi sempre più alti e ci chiedono di distribuirli a gran parte dei nostri clienti” ha dichiarato Chris Winfrey, CEO di Charter, il secondo più grande provider via cavo degli Stati Uniti. “Allo stesso tempo, vendono quegli stessi contenuti alle piattaforme streaming o creano loro stessi un prodotto direct-to-consumer, ad un costo molto più basso. La nostra disponibilità nel continuare a finanziare questo tipo di prodotto per i programmatori, quando quel contenuto è disponibile gratuitamente altrove, sta diminuendo. Ciò significa che vedremo un numero crescente di distributori che decideranno che non ha più senso portare determinati contenuti”.
La Warner Bros. Discovery può contrastare con un servizio di streaming globale più grande (la combinazione HBO Max e Discovery+), che verrà lanciato alla fine di quest’anno.
La Warner Bros. Discovery ha chiuso il mese di settembre con circa 95 milioni di abbonati streaming, superando di gran lunga i 20 milioni di Peacock, che si trovano solo negli Stati Uniti.
Come detto in precedenza, la Disney e la Warner Bros. Discovery possiedono i diritti della NBA fino alla fine della stagione 2024-2025.
È quindi possibile che la NBA possa semplicemente rifirmare con entrambe le società e non aprire mai le trattative a offerenti esterni, come è successo nel 2014, anno dell’ultimo rinnovo della lega.
Ma non è stata ancora detta l’ultima parola.