I Golden State Warriors sfruttano il consueto blitz del terzo quarto, e 17 triple di squadra a bersaglio, per travolgere in gara 3 i Memphis Grizzlies per 142-112 al Chase Center di San Francisco.
17 su 32 da tre punti per Golden State, che tira con il 63.1% complessivo dal campo. Stephen Curry e compagni segnano 78 punti nel secondo tempo, terminano con 6 uomini in doppia cifra e sfiorano la storia dei playoffs NBA per percentuale reale di tiro, con il 76.1%. Curry è il top scorer con 30 punti e ben 14 tiri liberi segnati (14 su 14), Jordan Poole dalla panchina segna 27 punti e Klay Thompson ne aggiunge altri 21.
Senza Gary Payton II, Steve Kerr opta per Jonathan Kuminga in quintetto base per provare a pareggiare l’attività a rimbalzo di Brandon Clarke, e il rookie di Golden State risponde con 18 punti in appena 18 minuti, con 8 su 10 dal campo.
Memphis, che parte forte con le triple di Ja Morant e Jaren Jackson Jr, è ancora in partita a metà di gara 3 (64-57 Warriors) grazie a un miracolo da centrocampo sulla sirena del secondo quarto proprio del numero 12. Nel terzo periodo però, come successo ormai innumerevoli volte, si scatena la mareggiata: Klay Thompson e Wiggins firmano un parziale di 10-0 (74-57). Morant prova a resistere ma ormai la “giostra” è partita. Ancora Thompson su una gamba sola segna da tre (85-66), Jordan Poole dà ai suoi il massimo vantaggio sul +21.
A inizio quarto periodo la partita è sostanzialmente finita, col solo Morant che si fa carico di segnare per Memphis, ma Golden State non si ferma. Steph Curry da tre fa 122-99 per piegare definitivamente i Grizzlies, che nel frattempo hanno perso Ja Morant per un infortunio al ginocchio sinistro, e Kyle Anderson per doppio fallo tecnico e conseguente espulsione.
I Grizzlies perdono di 30 punti una partita in cui hanno segnato 16 triple e in cui Morant ha chiuso con 34 punti e 7 assist, ma in cui hanno subito rispettivamente 38, 37 e 41 punti in tre quarti dopo il periodo di apertura.
Il segreto nel post partita per coach Steve Kerr è stato la qualità dei tiri: “Quando creiamo dei buoni tiri, le chance per Klay Thompson di accendersi sono maggiori, e quando Klay si accende la nostra squadra è una squadra diversa. Stasera Klay ha avuto a disposizione tiri migliori“.
“Abbiamo così tanti buoni tiratori che serate così possono sempre accadere, ne siamo in grado“, così Thompson. Per Draymond Green, 5 punti con 5 rimbalzi e 8 assist, la differenza per Golden State rispetto a gara 2 “è stata che finalmente non siamo andati a finire troppo sotto il canestro con le penetrazioni, prima di scaricare il pallone. Vedi l’uomo libero e lo servi prima, poi tagli e vai a occupare la posizione vuota e così via. Quello, e la difesa, con cui crei un attacco bilanciato e tanta transizione“.
Curry, Thompson e Poole hanno giocato la miglior partita complessiva della serie, per gli Warriors è arrivato anche il contributo di Kuminga e Otto Porter Jr, autore di 14 punti con 3 su 5 al tiro pesante. Golden State ha chiuso con 34 assist di squadra, Andrew Wiggins ha segnato 17 punti, di cui 15 nel primo tempo, con soli 3 errori al tiro in una serata efficientissima.
“Oggi è stata una partita che sapevo avevamo in canna” ancora Kerr “Avevamo visto che con un poco più di pazienza e concentrazione avremmo potuto creare tiri di qualità superiore“.