Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Manuale Houston Rockets 2018/2019: voglia di rivincita

Manuale Houston Rockets 2018/2019: voglia di rivincita

di Enrico Paterniti
Houston Rockets 2018/2019

“Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.” (Leonardo Sciascia, Candido, 1977).

Non c’è frase che possa descrivere in maniera migliore i rimorsi degli Houston Rockets a seguito della stagione appena trascorsa. Vittima di un destino malevolo, la corazzata guidata dall’accoppiata BeardCP3 è stata la più vicina ad arrestare la travolgente cavalcata dei solidissimi Golden State Warriors.

Rimorsi, perché la squadra texana è stata privata di un giocatore nodale per gli schemi offensivi, ma soprattutto difensivi, di coach Mike D’Antoni e del suo staff. Chris Paul si era infatti reso protagonista negli intensi momenti cruciali di gare decisive dei playoffs. A causa di un infortunio al tendine del ginocchio rimediato in gara 5, il playmaker ex Clippers ha dovuto disertare le ultime due gare della tesissima serie finale della Western Conference. Houston ha così smarrito intensità e carisma, freddezza e precisione al tiro, dilapidando negli ultimi 24 minuti di gara 7 tutto ciò che era stato edificato con fatica e sudore nel restante arco della stagione. Rimpianti, perché le prodigiose prestazioni dell’altra stella di Clutch City, James Harden, sono valse a quest’ultimo il premio come Most Valuable Player (MVP). Le condizioni favorevoli per arrivare fino in fondo e conquistare il Larry O’Brien Trophy sono state dunque bruciate nella passata stagione.

Lasciandosi alle spalle i rammarichi degli scorsi playoffs, gli Houston Rockets 2018/2019, con volti inediti e ulteriori motivazioni, hanno voglia di rivincita. Space City stavolta vuole decollare per davvero.

Houston Rockets 2018/2019

L’uomo mancato all’appello nel momento decisivo dei playoffs 2018

 

MANUALE HOUSTON ROCKETS 2018-2019: L’ANNATA PRECEDENTE

  • Record: 65-17
  • Piazzamento: Seed #1 in NBA Western Conference
  • Rendimento playoff: Finale di conference (sconfitta contro i Golden State Warriors, 4-3)
  • Offensive rating: 114.7
  • Defensive rating: 106.1
  • Team Leaders: James Harden (30.4 PTS), Clint Capela (10.8 REB), James Harden (8.8 AST)

MANUALE HOUSTON ROCKETS 201872019: I MOVIMENTI ESTIVI

Il giocatore che avrà l’impatto più rilevante negli schemi offensivi di Mike D’Antoni, sarà senza ombra di dubbio Carmelo Anthony. L’ala ex OKC, fortemente desiderata da due suoi storici amici, Paul e Harden, cambia casacca per la seconda estate consecutiva. Hoodie Melo scardina così un trio di all-star mal funzionante, per erigerne immediatamente uno nuovo, di prospettive piuttosto ambigue. Il management della franchigia texana, di conseguenza, ha dovuto rinunciare a due elementi sostanziali per le sorti difensive del team, Trevor Ariza e Luc Mbah a Moute.

La conferma di Chris Paul e quella di Clint Capela erano i due obiettivi primari della free agency dei Rockets. Ad esse, sono susseguite le firme di James Ennis e Michael Carter-Williams che hanno ampliato la gamma di rotazioni disponibili per il coach italo-americano. Il sacrificio di Ryan Anderson è stato dunque consequenziale in ottica salary cap. La trade che ha dislocato l’ala grande tiratrice in Arizona, ha portato a Bayou City due ottimi tasselli di non indifferente caratura, al fine di far rifiatare le proprie stelle. Stiamo parlando della promettente ala grande Marquese Chriss e del play veterano Brandon Knight.

MANUALE HOUSTON ROCKETS 2018/2019: L’ANALISI

Rispetto alla passata stagione Mike D’Antoni dovrà certamente mettere mano alle rotazioni. Gli stravolgimenti estivi andranno infatti ad apportare modifiche sia al quintetto titolare che alla panchina dei biancorossi. Clint Capela ha strappato il contratto della vita (90 milioni di dollari per 5 anni) dopo una stagione da massimi in carriera per punti (13.9 PTS, +1.3 rispetto alla stagione precedente), rimbalzi (10.8 RBS, +2.7) e percentuali dal campo (65,2%, +1%). Nelle manovre offensive il centro svizzero risulta indispensabile come rollante a seguito dei blocchi portati a favore delle due point guards. The Beard e CP3 attraggono difatti buona parte della difesa e la prima alternativa per la realizzazione di due punti semplici è proprio Capela.

Due palle alzate al ferro dalle splendide mani del Barba sono 4 punti sicuri per Clint Capela. Lo saranno anche negli Houston Rockets 2018-2019

Anche in difesa il pivot titolare dei Rockets è una garanzia: il più agile centro della Lega è indiscutibilmente il valore aggiunto per gli schemi di D’Antoni. Nella posizione di ala grande vi sono due opzioni possibili: Carmelo Anthony o PJ Tucker. Il nuovo innesto partirà molto probabilmente dalla panchina, come affermato dal reporter di ESPN Tim MacHaon. L’ex OKC dovrà necessariamente smentire i suoi detrattori ottimizzando le sue percentuali dal campo (il 40.4% della scorsa stagione è il suo minimo in carriera), soprattutto off the ball (37.6% e la percentuale di canestri da 2 punti assistiti che Melo ha messo a segno nel 2017/18). C’è un dato che fa ben sperare i Rockets: Anthony segna l’87.6% dei canestri da 3 punti ogni qual volta la palla arriva da un suo compagno. Nel contempo, i Rockets sono la squadra che tira e segna di più da oltre l’arco nell’intera Lega. Potrebbe essere questa la sintesi perfetta del matrimonio Hoodie Melo-Space City.

Il Melo “formato FIBA” è il giocatore che vogliono vedere i fans degli Houston Rockets

Con Anthony dalla panchina, sarà PJ Tucker a dover occupare la posizione di power forward. E dunque Eric Gordon sarà l’ala piccola titolare. Più volte l’ex guardia dei Pelicans si è dimostrato determinante nella scorsa stagione nel secondo quintetto, potendo mettere in mostra la sua eccelsa vena realizzativa (18 punti di media). La guardia di Indianapolis potrà senza ombra di dubbio rispettare i numeri dell’annata precedente, in quanto non sarà lui la prima preoccupazione delle difese avversarie.

Infatti il pericolo numero uno sarà la coppa di guardie titolari, James Harden-Chris Paul. I due hanno già dimostrato di poter convivere e anzi regalare un piacevole spettacolo quando schierati assieme. Il binomio più intelligente dell’intera lega avrà l’arduo compito di far integrare Melo in un meccanismo già assodato. Il Barba dopo la stagione da MVP sarà intenzionato a ripetersi trasmettendo la sua onnipotenza nella metà campo offensiva. Chris Paul ha messo a tacere immediatamente i dubbi che aleggiavano attorno a lui, incrementando persino la sua media punti (18.6 PTS, +0.5 rispetto alla stagione precedente) e calzando perfettamente la veste di secondo violino.

Houston Rockets 2018/2019

Harden, Paul, Anthony: sono il trio chiave degli Houston Rockets 2018-2019: L’inizio di una nuova era?

Dalla panchina Nene è un sostituto adeguato di Clint Capela in una squadra che punta al titolo. Il brasiliano ha alle spalle 17 anni di carriera nella Lega e per giovani come Marquese Chriss potrà essere un importante punto di riferimento. Proprio quest’ultimo, in quanto giovane di buone prospettive, è destinato a crescere di minutaggio lungo l’arco della stagione per far rifiatare PJ Tucker che, durante il suo impiego sul parquet difenderà continuativamente a ritmi elevati. Se Eric Gordon e Gerald Green padroneggiano totalmente schemi ed ambiente, diverso e il discorso per Ennis, Knight e Carter-Williams. L’ex play dei Suns, tartassato da infortuni, ha saltato completamente l’ultima stagione. Potrà, tuttavia, apportare un grosso contributo in fase di manovra con la sua sicurezza nel palleggio, entrando dalla panchina proprio come Carter-Williams (proprio quest’ultimo ha stupito il coach italo-americano durante gli allenamenti). James Ennis (7.1 ppg. l’anno scorso tra Memphis e Detroit) dovrà ricoprire il ruolo che lo scorso anno spettava a Mbah a Moute.  Essendo più giovane ed atletico, non c’e da stupirsi se lo vedremo affermarsi in maniera maggiormente incisiva del camerunese.

D’Antoni si aspetta un sostanziale sforzo da parte di tutti (proprio James Ennis è stato spinto dal coach a migliorare nei tiri da oltre l’arco dei 7.25), perché conquistare più vittorie possibili ed ottenere il fattore campo sarà più difficile quest’anno per la presenza del Re nella Western Conference.

La stagione NBA è ormai alle porte. Senza gli Houston Rockets 2018-2019 sarebbe facile pronosticare un three-peat degli uomini della Baia. Ma se the Bear si sta esaltando sin dal “primo giorno di scuola”, conviene non azzardare troppo e godersi lo spettacolo che andrà in atto dal 17 ottobre al Toyota Center.

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