James Harden non poteva scegliere un modo migliore per la sua prima partita in maglia Brooklyn Nets. L’ex giocatore e MVP degli Houston Rockets ha avuto giusto il tempo di stringere la mano a nuovi compagni di squadra e vecchie conoscenze (Kevin Durant, Jeff Green), allacciarsi le scarpe e debuttare al Barclays Center di Brooklyn contro gli Orlando Magic.
Il risultato? Una tripla doppia da 32 punti, 10 rimbalzi e 14 assist, con 4 recuperi e anche 9 palle perse frutto di una persino troppo esibita voglia di passare il pallone a tutti i costi. Captatio benevolentiae senza nemmeno fingere quella di James Harden, che è diventato il primo giocatore della storia NBA a debuttare in una nuova squadra con una tripla doppia da almeno 30 punti segnati.
E i Nets si sono portati a casa il risultato, ancora senza Kyrie Irving che dovrebbe (condizionale d’obbligo) essere sulla via del ritorno, e con un Kevin Durant da 42 punti in ben 40 minuti di gioco. A Brooklyn termina 122-115, la maxi trade di mercoledì e l’assenza di Irving hanno svuotato il roster di Steve Nash che si affida alle due superstar e al tiro di Joe Harris (17 punti con 4 su 9 da tre), dall’altra parte i Magic sono senza Evan Fournier, Michale Carter Williams e Markelle Fultz, ma cedono solo nel quarto periodo nonostante un grande Nikola Vucevic da 34 punti, 10 rimbalzi e 7 assist, e Terrence Ross.
Harden e Durant hanno segnato 74 punti in due, oltre la metà di quelli della squadra, il Barba si è limitato a soli 18 tiri nell’evidente intenzione di non strafare al suo primo giorno da Nets, e dopo la partita si dimostra sereno come mai nelle ultime settimane.
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“Sono contento, e credo lo si sia visto in campo e dal sorriso“, spiega Harden “Sono solo molto contento per l’occasione, questa è un’organizzazione incredibile da cima a fondo, io dovrò solo essere la miglior versione di James Harden possibile e tutto andrà per il meglio“.
James Harden sottolinea poi la sua prova altruista, da vera point guard: “Io sono un giocatore per nulla egoista, faccio quello che serveper vincere. KD è un giocatore completamente diverso da me e gli riesce tutto facile, il mio compito qui è rendergli la vita ancora più facile, così come a resto della squadra e ai nostri tant tiratori. Oggi è stato facile“.
L’emozione e la forma fisica ancora imperfetta hanno tradito Harden al tiro, 3 su 10 da tre punti con tanti errori vistosi, e con le palle perse. Nulla di cui preocuparsi, ovviamente: “E’ stato incredibile, lo abbiamo visto tentare di trovare sempre la giocata giusta, forse all’inizio ha anche esagerato col cercare il passaggio, poi dopo è passato a ciò che sa fare meglio, essere aggressivo e segnare. Questo ci ha aperto il campo“, così Kevin Durant sul debutto di Harden.
Le 19 palle perse dei Nets sono tante, senza Irving dietro a James Harden mancano trattaori della palla e Steve Nash si è rivolto a Bruce Brown come point guard di riserva. Il ritorno di Kyrie ovvierà a tale problema anche se ne aprirà uno di spazi e tiri per le tre superstar.
Steve Nash può però dormire sonni tranquilli, se la prima partita di James Harden ha detto qualcosa. Il Barba è “ospite in casa d’altri” e tante delle esigenze offensive rispettate a Houston saranno delegate, Durant è un giocatore duttile ed è abituato (più di Harden e Irving) a concedere e condividere il campo con altre due star. “(Harden, dr) ha fatto tutto, ha quasi fatto una quadrupla doppia!” Scherza coach Nash “James è un giocatore brillante e ora dobbiamo solo inserirlo, trovare il modo per far si che funzioni e metterlo nelle condizioni miglior per farlo rendere (…) non è ancora nelle condizioni migliori“.
Alla festa manca solo Kyrie Irving, che Harden attende a braccia aperte: “Non vedo l’ora che Kyrie torni, è un uomo chiave per noi qui. Sulla chimica ci lavoreremo, e quando saremo in campo assieme faremo paura“.