Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsLos Angeles Lakers James Worthy sui giocatori d’oggi: “Pensano troppo ai tatuaggi e a twitter”

James Worthy sui giocatori d’oggi: “Pensano troppo ai tatuaggi e a twitter”

di Mario Alberto Vasaturo

Spesso i grandi giocatori del passato hanno criticato i giocatori dell’oggi. L’ultimo a farlo è stato James Worthy, ex leggenda dei Los Angeles Lakers. Worthy ha infatti vinto, in 12 anni di carriera (1982-1994), tre titoli NBA, al fianco di Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar. 

Le dure critiche di Worthy sono state fatte durante lo Stoney & Jansen Show, partendo prima di tutto dall’insegnamento al College:

Kareem ha giocato quattro anni per John Wooden (allenatore di UCLA per 27 anni), Michael Jordan e io tre anni per Dean Smith (allenatore di North Carolina per 36 anni), Isiah (Thomas) ha giocato alcuni anni con Bobby Knight. Così si imparano fondamentali. Non solo, si impara anche vivere. Si impara a bilanciare anche il dannato libretto degli assegni al college e tante altre cose. Quando non lo capisci, arrivano nell’NBA ragazzi che non sono formati alla base. Tutto quello che fanno è esercitarsi a tirare da tre, sollevare pesi, farsi tatuaggi, twittare e andare sui social media. Questo è tutto.

Non è mancata la risposta di alcune star dell’NBA, tra cui quella di Kevin Durant. Analizzando quanto detto dalla leggenda Lakers, ci sono vari fattori da prendere in considerazione. C’è da dire che la NBA di oggi è composta non solo da molti giocatori americani, ma si è ampliata anche a orizzonti Europei, basti pensare ad Antetokounmpo, Jokic (vincitori degli ultimi 4 premi di MVP), Gobert, che hanno fatto la differenza negli ultimi anni. Questo porta ad una grande varietà di talento all’interno della Lega. 

Inoltre il gioco, oggi, è basato su un campo più aperto, più spaziato, che porta i giocatori a migliorare sotto il punto di vista atletico, ma soprattutto difensivo, per competere ad alti livelli. Proprio per questi motivi si dovrebbe parlare forse di una NBA che ha ampliato i propri fondamentali, coinvolgendo giocatori sempre più dotati e con un grande bagaglio tecnico. 

Ci sono molte critiche da poter fare all’NBA. La stagione sembra troppo lunga, per esempio, portando le superstar ad infortuni durante la post-season, e di conseguenza non possono giocare o non sono al 100%. D’altra parte, le critiche di Worthy sembrano più un sintomo di rigidità nei confronti dell’inevitabile cambiamento, piuttosto che critiche costruttive sullo stato attuale del gioco.

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