Lo aveva detto dopo la sconfitta contro i Celtics, di dover fare di più, e contro gli Charlotte Hornets in uno scontro diretto tra squadre da play-in, Kyrie Irving è stato di parola.
Irving ha segnato 50 punti con un impressionante 15 su 19 dal campo in 38 minuti, per la vittoria 132-121 dei suoi Brooklyn Nets, nettamente la miglior prestazione stagionale per un giocatore che, come noto, ha dovuto saltare gran parte della regular season a causa della sua decisione di non vaccinarsi contro il Covid.
9 su 12 da tre punti per Kyrie, che complice la altrettanto nota difesa morbida degli Hornets, ha subito trovato ritmo in attacco, ciò che gli era mancato del tutto a Boston contro una squadra superiore come i suoi ex Celtics. Nella partita di Irving anche 6 assist e 11 su 13 ai tiri liberi, altro dato opposto rispetto a domenica, dove in lunetta contro la sua ex squadra Kyrie ci era andato una sola volta.
Una volta tanto, i Nets hanno affrontato con la giusta urgenza uno scontro diretto, contro la squadra che li segue ora in classifica all’ottavo posto con una sola partita di distanza. In vantaggio anche di 30 punti (87-57), Brooklyn ha saputo contenere il tentativo di rimonta di Charlotte con Kelly Oubre e Terry Rozier.
Kevin Durant ha chiuso con 14 punti e 7 assist in 40 minuti, Andre Drummond ha messo a segno la “solita” doppia doppia da 20 punti con 14 rimbalzi, Bruce Brown Jr di punti ne ha invece segnati 14 con 8 rimbalzi e 5 assist.
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La scena è stata però tutta per Kyrie Irving. “Era una partita da vincere assolutamente, come tutte le altre del resto. Ma oggi sono riuscito a mettermi in quella condizione in cui lascio fuori ogni distrazione e penso solo all’obiettivo davanti a me“.
Durant sembra quasi sollevato dal rivedere finalmente il Kyrie che conosce, in campo: “Tutto quello che fa è puro, sembra tutto facile. Sapevamo che voleva fare meglio rispetto all’ultima partita, ha voluto lasciare il suo segno in campo sin dall’inizio e ci ha condotti per tutta la partita. Davvero una master class, una prova da maestro“.
Irving ha impiegato appena 19 tiri per segnare 50 punti, impresa riuscita prima solo a Adrian Dantley, che nel 1980 ce ne mise 17. “A Boston non avevo giocato bene, si tratta sempre di una situazione particolare lì e sono un essere umano come tutti. Oggi? non sono partito con l’intenzione di metterne 50, è successo tutto di conseguenza, con lo svolgersi della partita“.
Con un record di 33-33, i Nets restano ottavi nella Eastern Conference a 2 partite di distanza dai Toronto Raptors (34-30). I Cleveland Cavs, oggi sesti, sono lontani invece 5.5 partite, un divario incolmabile senza l’aiuto di almeno un paio di squadre al momento davanti in classifica. Kyrie Irving attende sempre di essere “liberato” dal sindaco di New York Eric Adams, la cui intenzione entro la fine di marzo è quella di rimuovere ogni tipo di restrizione e obbligo di vaccino introdotto in città a ottobre.
Fino a quel momento, Irving non potrà giocare in casa al Barclays Center, ai play-in manca un mese esatto. L’ex Celtics e Cavs ha ribadito più volte di non volersi vaccinare, cosa che risolverebbe in un attimo una situazione diventata stucchevole, anche per via delle regole anti Covid. Delle prossime 16 partite dei Nets, se non cambieranno le cose Irving potrà giocarne appena 5, e al momento non esiste ancora una data per il rientro in campo di Ben Simmons.