E’ morto all’età di 88 anni Bill Russell, leggenda della NBA e dei Boston Celtics.
Russell è stato uno dei più grandi giocatori NBA di sempre e un’icona sportiva del suo tempo, anche oltre il campo con il suo impegno per i diritti civili. Ha giocato per l’intera carriera per i Celtics, che con lui tra anni ’50 e ’60 sono diventati la prima dinastia NBA, dal 1956 al 1969. In seguito ha anche ricoperto il ruolo di allenatore della storica franchigia.
In carriera Bill Russell vanta un palmares di 11 titoli NBA da giocatore di cui 2 anche da head coach, 5 premi di MVP, 12 convocazioni all’All-Star Game, 3 nomine nel primo quintetto All-NBA e una medaglia d’oro olimpica, a Melbourne nel 1956. Nel 1975 era stato introdotto nella Hall of Fame del basket mondiale come giocatore, nel 1996 era stato nominato tra i 50 migliori giocatori NBA dei primi 50 anni di vita della lega, e nel 2011 era stato insignito della Presidential Medal of Freedom, una delle massime onorificenze pubbliche negli Stati Uniti.
“Bill Russell si è spento in pace oggi a 88 anni, aveva accanto la moglie Jeannine“, si legge nel comunicato diffuso sul profilo Twitter della leggenda biancoverde. Nel rendere omaggio, il Commissioner NBA Adam Silver ha definito Bill Russell “il più grande campione di sempre, di tutti gli sport di squadra“.
Bill Russell, dagli inizi agli 11 anelli con i Boston Celtics
Nato il 12 febbraio del 1934 a West Monroe, Louisiana, nel sud degli Stati Uniti ancora in epoca segregazionista, Bill Russell si trasferì da ragazzo a Oakland, California, con la famiglia al seguito del padre Charles.
Già atleta eccezionale in giovane età, Bill mosse i primi passi sul campo da basket alla McClymonds High School, e al college alla locale University of San Francisco sotto coach Phil Woolpert. Qui, Russell si sarebbe imposto come uno dei migliori difensori dell’intero basket collegiale d’America, troppo veloce, rapido, atletico e “verticale” per i suoi avversari dell’epoca. A SFU, Russell avrebbe vinto due titoli NCAA nel 1955 e 1956, e per due volte sarebbe stato nominato miglior giocatore di college della nazione. Con Bill Russell in campo, i Dons vinsero tra ’55 e ’56 ben 55 partite consecutive.
Nel 1956, al draft NBA l’allora head coach dei Boston Celtics Red Auerbach individuò in Bill Russell, alto 208 cm per appena 98 chili, il giocatore perfetto per la sua squadra, già forte di una stella come Bob Cousy. In quel draft, Auerbach riuscì a selezionare sia Russell che Tommy Heinsohn, grazie al principio allora esistente della Territorial Pick, e KC Jones, formando il nucleo storico dei Celtics che avrebbero dominato la lega per oltre un decennio. Il suo primo contratto NBA con i Celtics fu di 24mila dollari, appena 1000 dollari in medo della stella della squadra Cousy, Russell negli anni ’50 fu uno dei primissimi giocatori NBA a potersi permettere di fare l’atleta a tempo pieno.
Prima dell’inizio della sua carriera professionistica nella NBA, Bill Russell partecipò ai Giochi Olimpici di Melbourne ’56 vincendo l’oro con Team USA, battendo l’USSR in finale.
Dal 1957 al 1969, per Russell e i Celtics sarebbero arrivati 11 titoli NBA, di cui 8 consecutivi tra il 1959 e il 1966. Per oltre un decennio, la Boston di Auerbach e Russell sarebbe stata un ostacolo praticamente insuperabile per campioni come Jerry West, Wilt Chamberlain, Elgin Baylor e Oscar Robertson.
Le sfide Bill Russell-Wilt Chamberlain
Gli ultimi 3 anni di carriera, Bill Russell li spese nel doppio ruolo di allenatore-giocatore dei Celtics, dopo il ritiro di Red Auerbach, diventando il primo head coach nero della storia della NBA. Sarebbero arrivati altri due titoli NBA (1968 e 1969). In campo, leggendaria era diventata negli anni la rivalità con Chamberlain, che toccò i suoi culmini con la purtroppo famosa partita di playoffs NBA 1968 tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers, il giorno dopo l’assassinio a Memphis di Martin Luther King. Partita giocata in un clima “surreale” e vinta da Boston per 127-119. Russell e Chamberlain, i due migliori centri NBA della loro epoca, si sarebbero affrontati di nuovo alle NBA Finals nel 1969, dopo il passaggio di Wilt ai Los Angeles Lakers, con ancora Bill a uscire vincitore. Bill e Wilt sono stati grandi amici fuori dal campo per i primi anni, fino alle finali NBA del 1969 tra Celtics e Lakers. A guastare i rapporti una frase di Russell, che dopo un infortunio al ginocchio di Chamberlain nella decisiva gara 7, lo accusò di “essersi tirato indietro” quando la sconfitta per i gialloviola sembrava ormai cosa fatta. Per oltre 20 anni i due non si sarebbero parlati, fino al disgelo avvenuto pochi anni prima della morte prematura di Wilt Chamberlain, nel 1999. Il record in carriera dei due, nella loro rivalità, è di 57-37 Russell in regular season e 29-20 ai playoffs NBA.
Bill Russell è stato uno degli sportivi più vincenti e premiati d’America, rivoluzionario del gioco con il suo atletismo e la sua difesa a tutto campo, senza limitazioni di ruolo. I suoi record stagionali e di partita singola per quanto riguarda rimbalzi e doppie doppie sono impressionanti quanto numerosi. Russell ha vinto per 5 volte il premio di MVP NBA, secondo solo a Kareem Abdul-Jabbar e a pari merito con Michael Jordan, e dal 2009 il premio assegnato all’MVP delle finali NBA è a lui intitolato, il Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award.
Nel 2013, la città di Boston gli ha dedicato una statua fuori dalla City Plaza Hall, e nel 2021, a 87 anni, Russell è stato introdotto nella Hall of Fame per la seconda volta, da allenatore, dopo la prima volta come giocatore nel 1975.
Il suo rapporto con la città di Boston
Tra gli aspetti più importanti della vita di Bill Russell, c’è stato il suo rapporto difficile con la città e la tifoseria di Boston. Negli anni ’60, Russell aveva criticato e denunciato gli aspetti “bigotti e razzisti” dei tifosi dei Celtics, contribuendo a creare suo malgrado un clima ostile che sarebbe sfociato anche in intimidazioni e atti di vandalismo, come 1966 quando alcuni delinquenti si introdussero nella sua casa di Reading.
Clima teso, che avrebbe generato anche un rapporto conflittuale con la stampa, rigorosamente bianca, dell’epoca. Nel 1972, in aperta polemica, Bill Russell non partecipò neppure alla cerimonia del ritiro della sua maglia numero 6 al Boston Garden, e persino alla sua cerimonia di introduzione nella Hall of Fame di Springfield, Massachussets, nel 1975.
Un rapporto ricucito con la città solo in tarda età, dalla fine degli anni ’90 con una seconda cerimonia riparatrice di ritiro della maglia, alla presenza di altri grandi campioni dei Celtics come Larry Bird.
Bill Russell si è sposato quattro volte, la prima con la sua fidanzata storica del liceo, Rose Swisher, dal 1956 al 1973. Unione da cui sono nati tre figli, Karen, Williams Jr e Jacob. Nel 1977 Bill sposò l’ex Miss USA Dorothy Anstett, la coppia divorziò dopo 3 anni nel 1980, e il terzo matrimonio risale al 1996, con Marilyn Nault, fino alla morte di lei nel 2009.
La sua ultima unione, fino alla morte, è stata con Jeannine Russell.