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NBA, le regole a squadre e giocatori: restate a casa, novità entro 30 giorni

di Michele Gibin
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Al termine della call conference tra la NBA e le 30 squadre, la lega ha diffuso le regole fondamentali che squadre e giocatori dovranno rispettare da qui fino al prossimo 16 marzo, tra cui l’obbligo per tutti i giocatori di restare a casa il più possibile, il divieto assoluto di allenamenti di gruppo, e l’obbligo di essere in contatto quotidiano con staff medico\atletico della propria squadra. Fortemente limitati anche gli spostamenti dei giocatori che dovranno rimanere “reperibili” nelle città delle squadre in cui militano.

La NBA avrebbe assunto l’impegno a rivalutare la situazione da qui a 30 giorni, per verificare se esisteranno per allora le condizioni per ricominciare a giocare. Un annuncio formale della NBA è atteso a breve.

La NBA ha sospeso nella serata di mercoledì il campionato dopo la notizia della doppia positività di Rudy Gobert, e successivamente di Donovan Mitchell degli Utah Jazz. I rappresentanti delle squadre avrebbero inoltre richiesto che tutti i giocatori vengano sottoposti al tampone diagnostico per l’infezione da coronavirus covid-19, mentre alcune squadre (i Jazz e le avversarie più recenti) si trovano già oggi in quarantena volontaria, e lo resteranno per i prossimi 14 giorni. Se in qualsiasi momento durante il periodo di 14 giorni, uno o più giocatori dovessero però risultare ancora positivi al test, il periodo di 30 giorni di stop riprenderebbe da principio. La NBA pretende per il processo di riapertura del campionato, un periodo di almeno 14 giorni senza positività, prima di valutare altre mosse.

Con effetto immediato è stata sospesa anche la G-League, la lega di sviluppo in cui militano le squadre affiliate alle franchigie NBA, e che vede praticamente ogni giorno dei trasferimenti di giocatori dalla lega maggiore alla lega di sviluppo. L’ultima partita della stagione NBA 2019\20 ad essere stata disputata, in ordine cronologico, potrebbe dunque essere stata Denver Nuggets-Dallas Mavericks, terminata 113-97 per Luka Doncic e compagni, e che passerà alla storia per la reazione esterrefatta, catturata in diretta, di Mark Cuban alla notizia della sospensione delle gare. “Non sembra quasi vero, pazzesco, ora quello che avevamo visto succedere negli altri paesi è anche qui, ed è diventato un cosa personale. Io mi fido di Adam Silver, ci affidiamo a lui. E penseremo ad un piano ad hoc per i nostri collaboratori che resteranno senza lavoro, per un po’“.

Inoltre, la NCAA ha ufficialmente cancellato l’edizione 2020 del Torneo NCAA maschile e femminile, sole 24 ore dopo aver decretato le porte chiuse per il suo svolgimento.

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