Patrick Beverley ha raccontato che dopo il suo annuncio che nel 2024-25 avrebbe giocato in Israele per l’Hapoel Tel Aviv, “tante persone” gli hanno chiesto se non fosse preoccupato per la guerra in corso a Gaza e la tensione altissima ai confini con il Libano.
Preoccupazioni che Pat Bev ha liquidato con la consueta… intensità, e con un paio di argomenti dalla logica quantomeno affascinante: “Io ho preso una decisione basata solo sul basket, e qui tutti invece sono diventati espertoni di quello che succede nel mondo. Fa ridere. La gente mi dice, ma come non lo sai che c’è la guerra li? Come se ci fossero stati e avessero visto… All’improvviso sono diventati tutti reporter della CNN. A me un giocatore americano che ha giocato lì ha detto; è un paradiso, andavo sempre in spiaggia e non c’erano problemi. Ho giocato in un paradiso“.
“Ciò detto” ha aggiunto “alla prima bomba che casca io prendo e me ne vado. La sicurezza al primo posto“. L’Hapoel Tel Aviv giocherà in Bulgaria le partite di EuroCup in casa, per ragioni di sicurezza.
Beverley ha poi parlato del ruolo che si prospetta per lui all’Hapoel, quello del protagonista col pallone in mano: “In Europa sono stato MVP, quello che dovevo fare era segnare, segnare e segnare. Nella NBA ho avuto una gran bella carriera ed è stato bello, ma non volevo più starmene lì in un angolo a aspettare, come ho fatto ai Bucks per dire“. A Tel Aviv, Pat Beverley ha firmato un contratto irrinunciabile, da 2 milioni di dollari per una stagione. E l’ex veterano di Bucks, Clippers e Lakers ha voluto spiegare così la generosità del club: “Non tutti gli ebrei sono avari. Il tipo che mi ha offerto quel contratto non lo è, è stato piuttosto generoso“.