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So you wanna be a star: Jaylen Hoard

di Francesco Gulfo
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Classe 1999, Jaylen Hoard si sta già facendo un nome negli States. Le sue ottime prestazioni durante il FIBA World Championships Under-17 hanno attirato l’interesse di molti scout e Jaylen ha deciso che, per accelerare il suo processo di crescita, la scelta migliore fosse trasferirsi immediatamente oltreoceano. Quest’estate si è iscritto alla High Point (N.C.) Wesleyan Christian High School per frequentare il suo anno da junior. La sua decisione è dovuta anche al bisogno di abituarsi a competere con avversari che saranno più simili a quelli che affronterà al college.

Data di nascita: 30/03/1999
Luogo di nascita: Le Havre, Francia
Altezza: 202 cm
Peso: 88 kg
Squadra: High Point (N.C.) Wesleyan Christian H.S.
Ruolo: Shooting Guard
Titoli individuali: MVP White Team @ 2015 Jordan Brand Classic International Game / 2° Top Scorer @ 2016 FIBA World Championships U-17

Figlio d’arte

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Qui Hoard affronta il Barcelona con la maglia dell’INSEP

Il padre, Antwon, è nato a Chicago ma francese d’adozione, ha giocato per molti anni in Francia (visto per un anno anche in Italia, a Pavia). Un fattore probabilmente importante nella scelta di Jaylen di trasferirsi così presto negli Stati Uniti, a High Point High School nel North Carolina. “I miei genitori conoscono coach Keith Gatlin (da più di 20 anni amico del padre), ed io stesso conosco la scuola. È un buon programma, così ho deciso di trasferirmi lì”. L’idea di finire il liceo negli States non è spuntata fuori all’improvviso. Jaylen doveva però onorare il suo contratto biennale con l’INSEP (Istituto Nazionale di Sport ed Educazione Fisica francese). Per quanto riguarda lo sport quest’istituto è sinonimo, in Francia, di eccellenza assoluta. Ha avuto tra i suoi alunni gente come Tony Parker, Boris Diaw, Ronny Turiaf, Clint Capela.

Il padre non è l’unico cestista di famiglia. La madre, Katia Foucade, ha giocato per la Francia ai Mondiali del 1994. La madrina, Edwige Lawson-Wade, ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra del 2012 ed è stata anche campionessa europea nel 2001. Se potessimo fargli delle analisi, troveremmo probabilmente sangue arancione a spicchi nelle sue vene“Parliamo un sacco di basket (in famiglia). È una passione che condividiamo”. Anche lo stesso INSEP fa parte del DNA di famiglia. La madre Katia ne ha fatto parte prima di trasferirsi alla University of Washington (dove lei è ancora leader all-time per gli assist), la sorella Inaia potrebbe essere la prossima grande atleta di famiglia dopo essersi iscritta all’Istituto lo scorso anno. “Il livello delle strutture, l’ottimo sistema, gli allenamenti. Ed è un ambiente da nazionale. Molti allenatori fanno parte delle squadre nazionali. Tutto questo rende (l’INSEP) di ottimo livello.”

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Classe 1999, Hoard è già capace di attaccare il ferro in mille modi, qui contro la Lituania ai campionati del mondo FIBA Under-17 2016

Versatile, atletico, deciso

A 2,02 cm d’altezza, con braccia così lunghe (wingspan pari a  2,10 cm), Hoard potrebbe essere impiegato in futuro sia da guardia che da ala. Dal punto di vista offensivo la migliore arma di Jaylen è la capacità di attaccare il ferro in tanti modi diversi, eurostep compreso, come pochi giocatori della sua età. Un ottimo ball-handling completa un repertorio offensivo più che rispettabile, considerando anche la sua stazza. Abbastanza solido e forte fisicamente per la sua età, nonostante sembri apparentemente troppo longilineo, è esplosivo e verticale quanto basta a prevederne un ottimo futuro.

Il buon atletismo aiuta, sicuramente, anche la fase difensiva del suo gioco. Le lunghe braccia possono permettergli di disturbare i tiratori e l’agilità, la velocità laterale è abbastanza sviluppata da poter difendere sugli esterni più veloci di lui. Se le capacità atletiche sono molto buone, da tiratore Hoard è ancora un po’ indietro, sebbene mostri un grande potenziale anche in questo fondamentale. Nonostante una meccanica non proprio perfetta, però, è già capace di fare canestro con continuità, un segnale molto incoraggiante. Deve poi migliorare in quanto a continuità di rendimento, ma alla sua giovanissima età è più che normale.

Hoard: the best player you’ve never heard of

Gli scout cominciano ad accorgersi di Jaylen Hoard a Brooklyn, aprile 2015, durante l’International Game del Jordan Brand Classic 2015. Sedici punti, sette rimbalzi e cinque assist e il titolo di MVP della Squadra Bianca stupiscono anche Herman Harried, suo allenatore per la durata della manifestazione. “Ero totalmente sorpreso perchè niente di ciò che ha fatto in partita lo aveva fatto nei precedenti allenamenti. Il suo upside è impressionante.” Harried parlava di un ragazzo timido, riservato fuori dal campo, che però si trasforma una volta allacciate le scarpe.

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Hoard tira sulla testa dell’avversario al Jordan Brand Classic

Rispetto ai coetanei è già una spanna sopra gli altri, come ha dimostrato anche agli scorsi FIBA World Championships Under-17. Nonostante la Francia sia arrivata “solo” sesta, Hoard è stato il secondo marcatore del torneo a 22.4 di media, con percentuali ottime: 48.2% dal campo, 35.7% da tre, 76.5% ai liberi. Ha anche pareggiato il record di punti (41) del torneo durante la prima partita contro la Korea. Insomma, un realizzatore consistente che da questo punto di vista può solo migliorare. Stupisce davvero l’estrema decisione con cui attacca, anche in transizione.

Il futuro

Persino il padre è stupito dai notevoli miglioramenti del figlio, soprattutto dopo che Jaylen è stato lontano dal campo per ben due anni a causa di due gravi infortuni ai piedi, il primo quando aveva circa 13 anni. “Si era fratturato un piede, perse sei mesi per poi tornare in campo e infortunare l’altro. Ha perso due stagioni piene” ricorda Antwon, è sorprendente vedere quanto sia migliorato. Ed ha ancora molto da imparare.” Probabilmente è stata la voglia di basket, la voglia di America a permettergli di tornare ad allenarsi il più presto possibile. Ed ora si trova in North Carolina, allenato dal coach che ha appena lanciato Harry Giles III, uno dei più grandi talenti della nazione appena atterrato a DukeSarà divertente” dice Hoard, “non vedo l’ora di lavorare duro.”

Gli States sono un’ossessione per questo ragazzo. “È questo il posto dove ci sono i talenti migliori” ha dichiarato ai giornalisti prima della partecipazione all’Under Armour Elite 24, lo scorso agosto. Volevo competere contro i migliori, perciò mi sono trasferito qui.” Sembra chiaro che la NBA sia nel destino di Hoard, ed è altrettanto palese che il giovane talento francese possiede la determinazione necessaria per arrivarci. Adesso la sua sfida più grande è accettare il ruolo da “star” della sua squadra del liceo. È sempre stato un ragazzo che preferisce amalgamarsi al resto del gruppo, ma deve rendersi conto, adesso, di non essere il classico diciassettenne. “Quando questo accadrà” dice coach Gatlin, “fate attenzione.”

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