Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Kevin Love: un attaccante formidabile
Kevin Love Cavaliers

Kevin Love è un giocatore a volte preso non troppo in considerazione, soggetto a critiche spesso gratuite e non meritate. Il lungo dei Cleveland Cavaliers sta disputando una stagione fantastica, senza dubbio la migliore degli ultimi anni e una delle migliori della sua carriera. Infatti Love sta viaggiando a 20.2 punti di media e 10.2 rimbalzi a partita, andando quindi praticamente sempre in doppia doppia e risultando quindi determinante in ogni partita per la sua squadra, scrivendo anche partite da oltre i 30 punti (come successo ad esempio nella gara di Natale contro i Golden State Warriors).

Da quando è approdato a Cleveland nella stagione 2014/2015, Love è stato spesso bersaglio di molte contestazioni spesso riguardanti la sua difesa o venendo accusato di essere un giocatore soft e quindi di non essere una garanzia sotto ai due canestri. Ma specialmente in queste ultime due stagioni ha dimostrato di essere un ottimo rimbalzista, non inferiore al Kevin Love che abbiamo tanto ammirato con la maglia dei Minnesota Timberwolves. Kevin Love è un giocatore di una completezza unica nella metà campo offensiva, in grado di segnare in tutti i modi possibili ed affermandosi di fatto uno dei migliori attaccanti della lega, essendo in grado sia di aprire il campo per tirare da 3 punti sugli scarichi e sia in grado di giocarsi un uno contro uno spalle a canestro; in questa stagione la percentuale dal perimetro di Love si attesta sul 40%(seconda miglior percentuale in carriera) mentre dall’interno dell’arco attorno al 50% (record in carriera).

 

Grazie al pick and roll Love può colpire come sa fare.

 

Questo testimonia il fatto che Love stia vivendo una stagione con piena fiducia nei suoi mezzi e che forse mai come ora si era ambientato così bene a Cleveland. Continuando a spulciare tra i dati, osserviamo un offensive rating approssimativo di 121 (meglio solo nella stagione 2010/2011) e un defensive rating di 108 (entrambi calcolati su 100 possessi).

Il coach dei Cleveland Cavaliers Tyronn Lue ha deciso che in questa stagione la sua squadra avrebbe giocato con Kevin Love da centro, andando incontro ad un calo drastico dell’efficacia della difesa, visto che per permettere ciò il miglior difensore tra i lunghi,Tristan Thompson, sarebbe dovuto partire dalla panchina. D’altro canto però grazie a questa decisione i Cavs in attacco sono una squadra formidabile, ancora di più rispetto alle passate stagioni, in quanto possono mettere sul parquet più tiratori contemporaneamente e quindi aprire il campo dando spazio alle penetrazioni di Dwyane Wade e LeBron James (autore però di un’ottima stagione al tiro da 3 punti); inoltre, con un centro come Love, specialista da 3 punti, moltissimi avversari nello stesso ruolo fanno fatica ad uscire per contrastare il suo tiro e si trova spesso in condizione di tirare da 3 punti con molto spazio tra sé e il suo difensore. Ciò obbliga di fatto il coach avversario a schierare un quintetto piccolo e di conseguenza Love può così dominare sotto i tabelloni e spalle a canestro, sfruttando i centimetri di differenza con i diretti marcatori.

 

Molto importante è il suo lavoro a rimbalzo.

Nella passata stagione Kevin Love si è dovuto un pò adattare ai suoi compagni di squadra, visto che era di fatto il terzo violino della squadra viste le presenze ingombranti di LeBron James e di Kyrie Irving: infatti  ha tenuto la palla in mano soltanto 1.6 minuti a partita, mentre Irving e LeBron la tenevano in mano per ben 6 minuti. Nonostante questo Kevin Love è riuscito a chiudere la stagione con cifre da All Star, a testimonianza del talento di questo giocatore.

Con la partenza di Irving e l’infortunio di Isaiah Thomas, Love ha rivestito finora un ruolo nettamente più importante nell’economia dell’attacco dei Cavs, ripagando così le scelte del suo coach e facendo sentire di meno la mancanza di un realizzatore pazzesco come Kyrie Irving. Col rientro di IT, Love probabilmente avrà meno possessi, ma avrà comunque continuerà ad essere fondamentale, restando comunque il secondo violino della squadra, almeno fino a quando l’ex giocatore dei Boston Celtics non sarà al 100% della condizione fisica.

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