Il CSKA è arrivato alle Final Four per il sesto anno consecutivo. I russi sfideranno il loro personalissimo “tabù da F4”: l’Olympiacos. I greci, infatti, si sono imposti nelle ultime tre sfide secche: due volte in semifinale (2013, 2015) ed una in finale (2012).
Il percorso di questa stagione è stato inaspettatamente accidentato, pieno di trappole ed insidie dopo un inizio che lasciava intendere tutt’altro. Una vera e propria stagione a due facce.
CSKA: LUCI ED OMBRE
I russi si sono presentati ai blocchi di partenza come campioni in carica e candidati alla vittoria finale. I giocatori più attesi sono Teodosic e De Colo, pericolosissimi sia quando costruiscono occasioni per i compagni, sia quando si mettono in proprio.
Il CSKA inizia il suo percorso europeo con 12 vittorie in 13 partite, con l’unica macchia della sconfitta contro il Darussafaka ad Istanbul. Le teste che i russi fanno rotolare sono di qualunque rango: le ciliegine sulla torta sono la vittoria al Pireo contro l’Olympiacos e quella in casa col Real Madrid. Gli uomini di Itoudis a questo punto hanno tre vittorie di vantaggio sul terzetto composto dalle due di cui sopra ed il Baskonia, tutto sembra andare a gonfie vele.
Teodosic e compagni si complicano però la vita. L’armata rossa che sembrava invincibile perde 7 partite sulle 17 restanti, molte delle quali contro squadre in zona playoff. Le vittorie contro le “piccole” aiutano i russi ad arrivare al secondo posto – alle spalle del Real Madrid – ma si ha la sensazione che basti davvero poco per togliere certezze a quella che ormai è una presunta corazzata.

Milos Teodosic in azione contro il Baskonia
PLAYOFF: ARRIVA IL BASKONIA
In virtù del secondo post conquistato, il CSKA si trova ad affrontare il Baskonia ai playoff. La penultima sconfitta stagionale dei russi era arrivata proprio contro gli uomini di Sito Alonso, segno che la serie non sarebbe stata facile.
Il 3-0 finale sembra smentire gli scettici; analizzando le prestazioni rimane però qualche dubbio sulla tenuta dei moscoviti. Il Baskonia ha messo il CSKA in grossa difficoltà in tutte e tre le gare e avrebbe meritato molto di più. In tutti e tre i quarti periodi gli spagnoli hanno avuto la palla per ammazzare la partita ma per un mix di inesperienza, sfortuna e chiamate arbitrali molto dubbie non sono mai riusciti ad affondare il colpo.
Anche il roster dei russi ha fatto la differenza: nel momento del bisogno sono salite le prestazioni di giocatori come Higgins e Kurbanov, fondamentali nella battaglia tattica con il Baskonia.
FINAL FOUR
È passato quasi un mese dalla terza e decisiva partita col Baskonia, non è quindi semplice capire in che stato saranno i russi. Concedere di nuovo il fianco agli avversari nel finale potrebbe essere un autentico suicidio contro una squadra clutch come l’Olympiacos: il CSKA non può assolutamente permettersi di ripetere gli errori fatti fin ora.
I risultati danno però ragione ad Itoudis. Il secondo posto in classifica e lo sweep del primo turno fanno ben sperare: anche quando la squadra non gira al meglio sa vincere. La sensazione che la scoppola sia dietro l’angolo però c’è, nonostante il tasso tecnico elevatissimo non è facile pensare a questa versione del CSKA come prossimo campione d’Europa.