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Top European Prospects: Mario Hezonja

di Giuliano Granata

E’ tornato ‘Top European Prospects’, dopo il primo episodio nella quale si è parlato di Kristaps Porzingis, nel secondo appuntamento verrà analizzato  sempre un prospetto proveniente dall’Est-Europa : Mario Hezonja. Attuale Shooting Guard croata di una delle migliori squadre europee, il Barcellona, con la quale sta dimostrando di meritare il grande ‘salto’ verso la NBA.

Ecco la scheda con i dati principali di Mario Hezonja. (fonte: Eurohopes.com)

Ecco la scheda con i dati    principali di Mario Hezonja.    (fonte: Eurohopes.com)

 

Nato il 25 febbraio 1995 in Croazia, precisamente a Ragusa, italianizzazione di Dubrovnik, cittadina che a livello politico ha subito moltissime peripezie, ma ad oggi è un territorio molto particolare, addirittura soprannominata la ‘Perla dell’Adriatico’. Mario, che rappresenta sicuramente una ‘Perla’ a livello sportivo del suo paese d’origine, iniziò a giocare a basket all’età di 13 anni quando entrò nella squadra della sua città, il Dubrovnik appunto, e rimase per due stagioni, quando dopo aver terminato la scuola primaria, venne messo sotto contratto da una delle principali squadre croate, il KK Zagabria con la quale, nel 2011, è riuscito a vincere, da protagonista, l’Euroleague Basketball Next Generation Tournament, ovvero la manifestazione giovanile dell’Eurolega, anche se oscurato da un altro grandissimo talento croato in prospettiva, già entrato in NBA lo scorso anno con la 12esima scelta assoluta, Dario Saric, classe ’94, che è stato nominato MVP della competizione, ma entrambi i talenti del Zagabria sono riusciti ad essere nominati entrambi nel ‘Miglior quintetto’ del torneo. Successivamente ha dimostrato tutto il suo potenziale nell’Europeo Under-16 che si è tenuto in Repubblica Ceca nel 2011, dove ha guidato la nazionale giovanile croata alla vittoria della medaglia d’oro e ha ottenuto il titolo di MVP dopo la prestazione in finale proprio contro la nazionale ceca con una prestazione da 21 punti, 10 rimbalzi e 3 palle rubate, sicuramente non una partita inusuale per lui visto che nella competizione ha prodotto 20 punti, 8.2 rimbalzi e 2.7 assists a partita. Purtroppo per lui, ha dovuto rallentare la sua crescita durante la stagione 2011-12 a causa di problemi fisici, infatti si è rotto il braccio e addirittura si è ammalato di mononucleosi.

Dopo essersi ripreso del tutto, nel luglio del 2012 ha firmato l’attuale contratto che lo lega al Barcellona, un triennale con addirittura un opzione per estenderlo ad altri 4 anni e la società blaugrana ha dovuto pagare anche 150mila euro di buyout, visto che era ancora sotto contratto con la società croata, a dimostrazione della voglia di portarlo in Spagna, anche se, essendo ancora troppo giovane, ha giocato la stagione 2012-13 nella seconda divisione spagnola con la maglia del Barcellona B, che gli hanno permesso di ottenere la nomination per FIBA Europe Young Men’s Player of the Year Award, ovvero il riconoscimento che viene dato al miglior giocatore europeo sotto i 22 anni, ma a causa della presenza di Jonas Valanciunas, non vinse questo premio. Successivamente venne invitato al Nike Hoop Summit, partita dimostrativa tra i migliori prospetti internazionali e statunitensi, alla quale però non ha potuto prendere parte essendo infortunato. Durante questa stagione, dopo aver preso parte anche al Mondiale FIBA tenutosi lo scorso settembre in Spagna, si sta dimostrando un elemento importante della rotazione blaugrana giocando nella Lega spagnola ACB 15 minuti a partita e producendo 5punti, 1.5 assist e 1.6 rimbalzi a partita, numeri sicuramente non entusiasmanti ma che devono essere contestualizzati per un giocatore non ancora 20enne in un ambiente molto importante come quello del Barcellona, nella quale non è ancora e giustamente la superstar, ma paradossalmente sta dimostrando invece in Eurolega di poter innalzare il livello del suo gioco e dimostrare maggiormente il suo potenziale ancora inespresso, infatti nella massima competizione europea riesce a produrre 8.7 punti, 2,2 rimbalzi e 1,4 assist a partita, e soprattutto aumenta le sue percentuali dal campo.

Andiamo ad analizzare i punti di forza e le debolezze di questo ragazzo croato, che se riuscisse a migliorare e sfruttare a pieno tutto il suo potenziale, potrebbe realmente diventare un dominatore nella lega professionistica di basket più importante al mondo.

Mario Hezonja in maglia blaugrana.

Mario Hezonja in maglia blaugrana.

 

Ruolo : Shooting Guard

Fisico/Atletismo : il talento croato è assolutamente pronto a livello fisico per competere in  NBA, grazie alla sua altezza di 6’8″ piedi, ovvero 2.03 metri che uniti ad una massa muscolare scolpita, che è riuscito a mettere su durante il primo anno al Barça, quando ha aggiunto circa 10kg , e attualmente pesa circa 90kg, che gli permettono di possedere una grande solidità e capacità di assorbire i contatti, senza però di perdere la sua esplosività e velocità che lo rendono un grandissimo realizzatore capace di concludere sopra al ferro e in transizione, dove produce circa 1.21 punti per possesso.

Difesa/Rimbalzi : la guardia del Barcellona, utilizzando la sua stazza, dimostra una grande IQ cestistico nella fase difensiva, dove grazie sempre alle sue caratteristiche fisiche riesce a restare in contatto con gli attaccanti avversari, potendo difendere anche su più ruoli, facilitato dal fatto che possiede degli ottimi fondamentali difensivi. Inoltre si è dimostrato capace di leggere molto bene le linee di passaggio che gli consentono di rubar palla con un’ottima frequenza. E’ molto forte anche nel raccogliere rimbalzi, soprattutto difensivi, grazie al suo posizionamento e ne riuscirebbe a catturare circa 6.1 su 40 minuti.

Qualità offensive : può giocare in attacco sia come guardia tiratrice che ala piccola grazie alla sua abilità di giocare senza palla, infatti riesce a tagliare verso il canestro in molte situazione, che gli permettono di segnare da qualunque posizione. Possiede anche un ottimo ball-handling, con la quale, insieme alla sua capacità di andare sia verso destra che sinistra, può attaccare in uno-contro-uno e mettere seriamente in difficoltà i difensori avversari. Negli ultimi anni ha aumentato anche le situazioni di Pick&Roll come portatore di palla, cosa che ha migliorato negli ultimi anni in Spagna, tuttavia si accontenta troppo di tirare da situazioni di jumper dalla media invece di attaccare il canestro.

Shooting : la capacità di tirare merita una sezione a parte, perchè è realmente il punto di forza principale del giovane croato. Possiede un’ottima meccanica di tiro e un rilascio molto veloce ma affidabile. Ha un range di tiro praticamente illimitato, potendo addirittura segnare da ogni zona del campo, ma deve sicuramente migliorare la selezione di tiro. E’ un grande tiratore di liberi (86.4%) e anche da 3 punti è molto affidabile tirando con percentuali tra il 35-40% soprattutto nelle situazioni di catch&shoot dove produce circa 1.22 punti per possesso e in spot up dagli angoli, dove punisce i suoi avversari con una grande frequenza.

Ottimo passatore : per una SG sicuramente, il passaggio non è la priorità, ma Hezonja sembra possedere anche questa capacità, grazie alla sua tendenza di analizzare le situazioni e leggere il campo molto bene, infatti su 40 minuti riuscirebbe a produrre circa 3.2 a partita.

Hezonja con la maglia croata durante l'ultimo Mondiale Fiba

Hezonja con la maglia croata durante l’ultimo Mondiale Fiba.

Dove migliorare :

Selezione/Consistenza del tiro : molto spesso il giocatore ex Zagabria tende ad essere molto egoista, non sfruttando a pieno la sua capacità di passatore, e quindi si accontenta di tiri contestati e  di pessimi jumper che gli fanno perdere ritmo. Inoltre molto spesso le sue percentuali non sono molto positive, basti pensare che l’anno scorso ha tirato circa 157 dall’arco e ha concluso la stagione con un misero 28.7% da 3. Insomma la meccanica, come ha fatto vedere c’è, ma se realmente vuole diventare un grandissimo giocatore deve puntare soprattutto a migliorare il suo decision-making, ovvero la capacità di leggere le situazioni offensive della sua squadra.

Capacità di penetrare : il giocatore croato non dimostra di essere un grande attaccante da area, infatti molto spesso si accontenta di long-two, ovvero tiri da due punti, da sempre quelli a più bassa percentuale, invece di tentare una penetrazione che per uno che possiede quelle capacità fisiche potrebbe essere molto più semplice. Per un realizzatore naturale come lui sicuramente deve migliorare quest’aspetto, dove produce solo 0.63 punti a possesso, visto che gli permetterebbe di essere più difficile da marcare anche per gli avversari.

Disciplina Difensiva : come detto in precedenza, è potenzialmente un difensore molto forte in situazioni di uno contro uno, ma non dimostra questa capacità per quanto riguarda la difesa di squadra, dove sembra sempre molto attratto dalla palla senza leggere le situazioni della propria squadra. Inoltre non porta degli aiuti ai suoi compagni, cosa che paga molto soprattutto in NBA, e troppo spesso si trova fuori posizione. Insomma è potenzialmente e fisicamente un grande difensore ma lo potrà diventare solo se riuscisse a limare queste debolezze.

Problemi caratteriali/economici : ci sono moltissimi dubbi tra gli scout NBA riguardo la sua capacità di restare concentrato e tranquillo durante le partite, come dimostrato molto spesso dal suo linguaggio del corpo, che fa irritare anche i suoi compagni di squadra. Come se non bastasse, molti addetti ai lavori parlano di Mario come un ragazzo molto arrogante, che in NBA è un pregio, ma rappresenta un limite in questo caso visto che si crede un giocatore molto più forte di quello che è in realtà. Infine all’interno del suo contratto è presente un buy-out di circa 2 milioni che potrebbe ritardare il suo ingresso nella lega, in quanto non tutte le franchigie NBA nel corso della storia si sono mostrate disponibili a pagare questa clausola alle società europee.

Il talento croato in azione contro Milano in Eurolega, dove verra scelto?

Il talento croato in azione contro Milano in Eurolega, dove verrà scelto?

Questa stagione è fondamentale per il giocatore del Barcellona per cercare di dimostrare ai GM delle franchigie NBA che merita di giocare al ‘piano di sopra’. Sicuramente a livello qualitativo è una delle migliori guardie del prossimo Draft, che sembra molto più ricco nel reparto lunghi, quindi a seconda delle necessità delle squadra potrebbe salire o scendere come scelta assoluta. I principali siti americani, che si occupano di Mock Draft, tra cui DraftExpress, HoopsHype, Espn lo considerano come una ‘Top 10 Pick’ ovvero un giocatore che verrà scelto tra le prime dieci chiamate mentre altri invece gli fanno perdere alcune posizioni identificandolo come una ‘Lottery Pick’, ovvero tra le prime 14. Quindi è molto difficile che venga scelto dopo il primo giro, anche se molto probabilmente il suo arrivo in NBA non sarà immediato visto che potrebbe scegliere di restare in Europa per migliorare con il Barcellona. Insomma non resta che aspettare il prossimo 25 giugno, quando scopriremo se Mario Hezonja stringerà la mano al Commissioner Adam Silver.

Per NBA Passion,                                                                                                Giuliano Granata (@xstrongfanLAL su Twitter).

 

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