Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics Joe Mazzulla fa mea culpa: “Dovevo chiamare timeout alla fine”

Joe Mazzulla fa mea culpa: “Dovevo chiamare timeout alla fine”

di Filippo Beltrami

Dopo che James Harden ha segnato il canestro del sorpasso, poi risultato decisivo per la vittoria dei Philadelphia 76ers, sul cronometro mancavano ancora 18.2 secondi prima della fine della partita. In quei 18.2 secondi i Boston Celtics hanno avuto la possibilità di vincere la partita, cosa se sarebbe accaduta se il canestro di Marcus Smart fosse arrivato solamente con pochi centesimi di anticipo. A due giorni di distanza, il coach dei Celtics Joe Mazzulla ha dichiarato di aver fatto un errore in quell’occasione. Mazzulla ha infatti ammesso che avrebbe dovuto chiamare un timeout in modo da gestire meglio il possesso finale della partita.

Alla fine dell’overtime, con il senno di poi, avrei dovuto chiamare un timeout. Ci avrebbe aiutato ad avere un 2 per 1 o la possibilità di avere altri possessi. Quindi, ovviamente, con 14 secondi rimasti, sotto di uno, vuoi avere più chance che puoi. Cercheremo sicuramente di imparare da questa situazione.” Anche alla fine dei tempi regolamentari si è verificata una situazione molto simile a questa.

Non solo una volta i ragazzi di Joe Mazzulla hanno avuto la possibilità di vincere la partita

Con il punteggio di 107 pari Boston ha avuto la prima delle due possibilità di vincere con l’ultimo possesso della partita. Anche in questa situazione Mazzulla non ha chiamato timeout e il tiro da tre, sempre di Smart, è finito sul ferro. A differenza di ciò che è successo nel tempo supplementare, questa volta Joe Mazzulla non pensa di aver commesso uno sbaglio.

È un qualcosa di cui abbiamo parlato per tutto l’anno,” ha detto il nativo di Johnston. “Noi confidiamo che i nostri giocatori facciano la giocata giusta. Non chiamare timeout impedisce all’altra squadra di sistemarsi in modo corretto in campo. Impedisce all’altra squadra di organizzarsi difensivamente. Col senno di poi viene sempre da dire: ‘Si avremmo dovuto fare questo’, ma ci siamo preparati tutto l’anno nell’essere in grado di trarre vantaggio da tali situazioni. Il più delle volte ha funzionato per noi. Sinceramente ho pensato che alla fine dei tempi regolamentari avesse funzionato. Abbiamo avuto l’ultimo tiro, che è quello che vuoi. Non vuoi che anche loro abbiano un’opportunità.

Credo che le due lezioni che si possono trarre da tutto questo sono: chiamare subito timeout, avere un 2 per 1, avere due tiri, avere qualche possesso extra. Oppure che, come squadra, dobbiamo imparare a capire che dobbiamo essere più veloci nel prenderci un tiro. Abbiamo avuto a che fare con entrambe queste situazioni nel corso della stagione, solo che questa volta non siamo riusciti ad eseguire nessuna delle due.”

Anche i giocatori la pensano come il loro coach

Anche il centro Al Horford sta della parte del suo allenatore. “Lo facciamo da tutto l’anno. Siamo tranquilli in queste situazioni. Il momentum c’era. Jayson aveva la palla in mano, ha fatto una grande giocata e se Smart la prendeva con mezzo secondo d’anticipo sarebbe valso il canestro. Quindi non sono troppo arrabbiato riguardo quella giocata.”

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