In un lungo confronto diviso in più parti, Charley Rosen ha ripercorso tutta la stagione di Phil Jackson. La parte più interessante per i tifosi dei Knicks riguarda sicuramente le trade che hanno visto coinvolti gli ex beniamini del Madison Square Garden, da JR Smith a Shumpert, passando per i vari Bargnani, Prigioni e Hardaway JR.
Chi pensa che Phil Jackson si sia ritirato nella sua spiritualità zen con le risposte si sbaglia di grosso: l’allenatore undici volte campione NBA non le ha certo mandate a dire ai suoi ex giocatori, dipingendo uno spogliatoio a tratti inquietante.
La discussione parte dalla trade più controversa, che ha visto andare via JR Smith e Shumpert per Amundson, Thomas, Kirk e poco altro.
“Abbiamo parlato della dichiarazione di JR alla stampa riguardo la nostra profondità nel ruolo di guardia ma non ha funzionato. Doveva portare una quantità di punti consistente dalla panchina, ma non è successo. Ha avuto anche un comportamento inaccettabile fuori dal campo con un paio di litigi con il resto della squadra. E’ un ragazzo molto sensibile, quando gli ho parlato sembrava stesse per mettersi a piangere. Alla fine ha ammesso che stava avendo alcuni problemi con la sua ragazza”.
Su Shumpert:
“Dopo aver subito un infortunio all’anca a Dallas, il suo gioco è peggiorato all’improvviso. Aveva altri motivi per spiegare il suo declino? Ha detto: ‘No, non so che cosa stia andando storto.’ Come nel caso di J. R., niente è servito a risolvere la situazione. Mi piace Shump, ma ha una personalità molto forte. E’ molto difficile per gli altri compagni di squadra starci insieme, soprattutto quando le cose vanno male”
L’altra trade che ha fatto molto discutere nella Grande Mela è quella che riguarda Hardaway JR, tradato per la scelta al draft Jeremy Grant:
“Speravamo che Tim posizionasse sé stesso come un buono starter, ma è stato sorprendentemente incoerente. A volte la personalità di un allenatore e di un giocatore particolare semplicemente non corrispondono. Questo potrebbe essere il caso di Tim e Fisher, ma io ho aspettato fino alla fine della stagione per vedere cosa Fisher avesse avuto da dire. Tim ha un futuro brillante, vuole essere bravo e se imparerà a migliorare tutti gli aspetti del suo gioco credo ce la possa fare”.
Su Prigioni e Calderon:
“Pablo ha 37 anni e un piccolo contratto abbastanza basso da invogliare una contender a volerlo come backup. Stessa cosa con Calderon: se quest’anno una squadra che sta lottando per il titolo avesse bisogno di un po’ di stabilità, allora noi potremmo ascoltarla.”
Su Bargnani:
“Ho corso un rischio con lui e non ho avuto nessun ritorno. Forse è solo un altro giocatore con un contratto da scaricare o forse avrei dovuto solo stringere i denti con lui. In ogni caso, ora siamo a caccia”
Su Dalembert:
“Si addormentava spesso nelle riunioni prepartita, non comunicava quella cultura e quei valori che stiamo cercando di trasmettere”.
Per NBA Passion,
Matteo Meschi