Andrea Bargnani non ha bisogno di presentazioni, o meglio non aveva bisogno di presentazioni prima di finire, praticamente, nell’anonimato. Ex giocatore della Stella Azzurra, cresce e si fa la ossa a livello cestistico nella Pallacanestro Treviso, disputando 109 gare. La Benetton Treviso nel 2005-2006 lo porta al trionfo con lo scudetto: Andrea vince il premio di migliore giovane del campionato. Un futuro tutto rosa e fiori davanti al talento romano, sancito anche dal premio di Rising Star Trophy, ovvero il migliore giocatore under 22 a livello europeo nell’Eurolega.
Il grande salto è dietro l’angolo: prima scelta del draft NBA del 2006, chiamato dalla franchigia del Canada, i Toronto Raptors, non ha avuto la carriera che tutti si aspettavano da un talento del genere. Inizio pessimo di stagione poi nel mese di gennaio 2007 tutto cambia: diventa matricola del mese della Eastern Conference, viene selezionato per la gara dei rookie all’All Star Game e realizza 12 punti nella gara tra matricole e sophomore (giocatori al secondo anno nella lega). Il resto? E’ storia recente, ma andiamo con ordine: che fine ha fatto il mago? Ultimo aggiornamento disponibile risale al mese di novembre.
Andrea Bargnani resta free agent
Il Mago ha parlato, è tornato a dare sue tracce dopo essere finito fuori dai radar del mercato NBA ed europeo soprattutto. In un post su Facebook ha chiarito infatti che non sta cercando squadra, ma anche anzi le motivazioni per le quali non è ancora tornato a giocare sono soltanto personali. Niente da fare dunque dobbiamo ancora aspettare per sapere quale sarà il suo futuro?
Questo il suo post che risale a gennaio: “Volevo dirvi che fisicamente sto bene ma, dopo l’interruzione da me voluta dei miei ultimi due contratti, io non sto cercando squadra. Tutte le notizie che avete letto su di me sui giornali , soprattutto quelle di mercato, sono state inventate di sana pianta da chi le ha scritte (e fin qui mi pare che non ci sia nulla di nuovo ). Le motivazioni per cui non sto cercando squadra per tornare in campo sono molte e sono quasi tutte personali. Chi mi conosce tutte queste cose le sa’ già da mesi ma volevo dirle anche a voi , a quelli che mi seguono e mi tifano da tanti anni perché mi sembrava antipatico non darvi una risposta su questi punti dopo aver ricevuto centinaia di messaggi. Vi sono molto riconoscente per l’affetto che mi dimostrate e che mi avete dimostrato in passato…vi assicuro che e’ ricambiato….non si vede, ma e’ ricambiato!”
Andrea e la Nazionale
Le parole di Meo Sacchetti nuovo CT sembrano quasi una sentenza per l’ex lungo ormai della nazionale, dei Toronto Raptors e dei Brooklyn Nets oltre che dei New York Knicks: “Ho sentito sia Belinelli che Gallinari, giovano nelle rispettive squadre, ad Atlanta ed a Los Angeles. Vedremo come finiranno il loro campionato. Con Andrea Bargnani invece non ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere. Preferirei iniziasse a giocare in qualche squadra, in tutta onestà non so neanche se vuole continuare a giocare a pallacanestro per cui non so dirvi quale sarà il suo futuro in azzurro”.
Dopo il no di Bologna sponda Virtus, Reggio Emilia sembrava solo qualche mese fa pensare seriamente ad Andrea Bargnani per via dell’assenza del centro Cervi prolungata. Il Mago dopo l’esperienza in NBA e la parabola discendente al Baskonia si sta dando da fare in Spagna per provare a rimettersi in carreggiata. Attualmente free agent, andiamo a ripercorrere il racconto della sua avventura in NBA ed in Europa.
Andrea “il mago” Bargnani
Da dove parto? Da mercoledì mattina, quando cercavo qualcosina sull’Eurolega e davanti mi sono trovato “Bargnani rescinde con il Baskonia”. Seguendo un minimo la stagione europea del ragazzo romano, l’idea mi era già balenata in testa. Non ha praticamente mai giocato e per una squadra come Vitoria, che sta facendo i PO e punta a recitare da protagonista in campo europeo, questo Bargnani non serve.
Ma torniamo alla notizia. Appena l’ho letta, l’ho condivisa e via che è partita la solita diatriba. “Soft” “non si impegna” “non ama il basket” “delusione” “deve chiedere meno e tornare in italia, magari in A2”. Devo ammettere che alcune obiezioni che vengono fatte alla sua carriera, non mi sento di condannarle. Però io sono fan e tifoso. E cosa contraddistingue il tifoso? La non razionalità. Ecco io per il Mago, non ho razionalità.
Non avendone, ho iniziato a difenderlo a spada tratta, fino a che dopo pranzo un sito ha riportato la voce di eventuale ritiro. Attenzione! “eventuale” e “voce”, sono due parole che non valgono niente. Però, se questa voce gira, qualcuno l’avrà messa in piedi. E questo qualcuno può essere o il migliore amico del Mago o il primo primo pirla che girava per strada. Ho condiviso anche questo (sì, avevo molto da fare) e allora un mio collega fa: “ma visto che lo incensi così tanto, perchè non parli della sua stagione?” “Non vedevo l’ora” rispondo. Ed eccomi qua.
PS: Sarà un racconto in toto di Bargnani e non solo della sua ultima stagione, altrimenti queste articolo sarebbe lungo 100 battute.
Tutto parte nel 2006. Avevo 11 anni e il basket era solo lo sport che le mamme obbligavano ai figli, per non farli ammalare d’inverno. Leggevo sportweek. Sulla copertina del settimanale vedo un ragazzone e di fianco a lui c’è il numero 1. E’ un numero speciale. Essere il numero 1, significa essere il migliore e a me i migliori piacevano. Sfoglio e leggo che ha appena vinto il campionato di serie A con Treviso, che è la scelta numero 1 assoluta e giocherà a Toronto.
E’ Andrea Bargnani. Ora, piccolo com’ero dovevo costruirmi una cultura. Quindi vai a spulciare tutto su cosa è NBA, prima scelta, Toronto e italiani nella lega americana. C’è n’erano stati altri 2 ma era stata una toccata e fuga, mentre lui è il fenomeno. E’ arrivato per restare. Allora iniziai a seguirlo.Mi feci subito comprare NBA Live, che aveva lui in copertina e via a fargli fare 50 punti a sera. Tiravo e segnavo da ogni dove.
Eccolo durante la notte del draft ’06.
The story
Dovevo capire ancora come girava il mondo, ma Bargnani lo capì fin da subito. Era una montagna, ma aveva le mani di un liutaio. (Questa potrebbe tranquillamente essere la sua bio su twitter, anche oggi) Tirava come Ray Allen, segnava e a me faceva impazzire. Nella sua prima stagione si permette di fare due volte rookie del mese, finire secondo nel rookie of the year dietro a Brandon Roy (che diciamolo era più pronto e più capace di dominare la lega) e di aiutare i suoi Raptors ad andare ai PO. Ne piazza quasi 12 con 4 rimbalzi di media, che per un primo anno europeo, da sesto uomo… beh c’è stato di peggio. Capivo poco però mi sembravano ottime cifre, in una squadra che fu costruita con del cervello e che non chiedeva a Bargnani di fare la stella, avendola già in Bosh.
Dal secondo anno è iniziata la girandola di sfighe che lo hanno accompagnato nel resto della carriera. Prima si fece male al ginocchio e poco dopo Sam Mitchell pensò :”Sei grosso, perchè non vai sotto le plance a fare a botte, mentre gli altri segnano”.Il Mago che ha mille pregi, ma la faccia tosta non è esattamente uno di quelli, accettò e tacque. Forse sbottare in faccia a Mitchell come avrebbe fatto un americano qualunque, tirando fuori le palle, sarebbe stata la chiave di volta della sua carriera.
Però c’è anche da dire che un coach di media intelligenza, dopo 3 partite, capisce che il soprannome “Mago” forse non gli è stato dato per come sa fare a botte, cestisticamente parlando. Le cifre si stabilizzarono e i playoff vennero centrati ancora. Però in quei PO affrontarono i Magic semi-imbattibili, tanto che i Raptors girarono subito i tacchi con un 4-1.
L’anno dopo la sfiga del Mago si palesò sotto forma delle mosse sbagliate. Non solo venne mollato Hibbert dopo averlo preso al draft, ma venne ingaggiato il già rottamato O’Neal, perchè il Mago sotto le plance non aveva convinto. Quando in NBA sbagli una mossa, la lega ti presenta subito il conto. Scegliere O’Neal al posto del Mago rappresentò l’errore cruciale. La stagione fu compromessa fin da subito, tanto che le sfuriate finali di Andrea non servirono a nulla. Giusto per citare i freddi numeri, ne segnò 15 con 5.5 rimbalzi e il 40% da 3, tanto da finire anche nella classifica dei giocatori most improved.
Bosh da “5”, Mago aperto da “4” e vallo a seguire a 9 metri dal canestro. Poi ovviamente se provi a seguirlo ti schiaccia in testa.
L’anno 2009-2010 fu quello della consacrazione. 17 di media, con 6 rimbalzi e Toronto che mancò i PO, per una sola partita. L’ennesima mezza sfiga, perchè in quella stagione Andrea insieme a Bosh fece una super stagione e dimostrò all’america che per lui fare 20 a sera, contro difese che si preparano solo per non farteli fare, era uno scherzo. Lì si vide finalmente il vero Mago. L’unico giocatore, che sia vagamente assomigliato a Dirk Nowitzki. Assomigliato non eguagliato, nè tantomeno paragonato.
Giusto un paio di giocate contro Nowitzki.
La prima stagione senza Bosh coincise con quella del tanking. Ovvero cercare di perdere tutto, per avere una delle prime scelte al draft. Inutile dire che quella del lockout (2010-11) fu la miglior stagione del Mago (stava crescendo a dismisura) con oltre 20 a serata. Forse in quella stagione si capì che Bargnani era un ottimo giocatore NBA. Poteva fare benissimo la seconda punta, in una squadra che avrebbe lottato dalla quinta/all’ottava posizione ad est.
La caduta
Post lockout iniziò un calvario che sinceramente, non augurerei a nessuno sportivo. Gli infortuni si susseguirono e il mago fece fatica a raggiungere le 40 partite stagionali (giocate). La New York sportiva lo accolse, ma solo per trovare l’ennesimo capro espiatorio. Il Mago si affievolì, come una candela quando la cera si scioglie.
Il primo passo su Garnett… è il leitmotiv dell’intera carriera.
Sulla tripla che scaglia, dopo il tap-out di Chandler c’è tutta la frustrazione degli ultimi anni. Oppure il cervello non connesso al 100%, che è comunque un altro sintomo della sua situazione dell’epoca (2013-2014). Le ultime stagioni ai Nets nemmeno vanno commentate. E’ un continuo trascinarsi per il campo e le presenze su Shaqtin’ a fool, sono sempre più frequenti.
Giocata inspiegabile (non però, per un giocatore non tranquillo).
Allorchè l’estate scorsa decide di tornare in Europa. E’ il Baskonia ad acquisirne le prestazioni. Dopo i primi 2 mesi, dove con Larkin fa vedere al mondo intero che può ancora fare ciò che vuole,(sempre in doppia cifra, nelle prime 4 che gioca) si infortuna per la N volta nella sua carriera e chiude una stagione che lo ha visto in campo solamente per 31 partite tra Eurolega, campionato spagnolo e Copa del Rey. 11 punti di media in Spagna e poco meno di 9 nella massima competizione continentale, dove l’ultima gara giocata è stata il 24 febbraio contro dell’Efes (4 punti+4 rimbalzi in 18′) Ciò ci riporta, come in una perfetta struttura circolare all’inizio, alla sua rescissione con il Saski e il rimettersi sulla piazza.
Dunston e Brown (gente che ad oggi sarebbe nella F4), perdono completamente il sonno. Non hanno la minima idea di come marcarlo. Non hanno mai visto una roba del genere.
Tiriamo le somme:
Bargnani cos’è? O cos’è stato? Un numero “4”, con mani da pianista, capacità di segnare da ogni angolo del campo e poca attitudine difensiva, che però è sempre stata legata alla volontà. Perchè Bargnani non è un grandissimo difensore ma quando stava/sta bene, la voglia di difendere c’è l’aveva/ha.
Cosa penso di Bargnani? E’ in assoluto uno dei miei giocatori preferiti, che nessuno ha mai considerato un proprio patrimonio. Per primi i Raptors. E’ stata la tua prima scelta assoluta hai visto che ha margini di crescita clamorosi, tanto da stare nei primi 15 cannonieri della lega e cosa fai? Lo sballotti qua e là, senza dargli una collocazione precisa. Lo fai ingrossare a dismisura facendogli perdere estati di nazionale e rovinandogli la carriera, per costruirgli un ruolo che non sa fare e che lo limita all’inverosimile?! Beh, complimentoni.
Poi l’Italia. Se Andrea Bargnani è la tua stella fai di tutto per proteggerla. In campo e fuori. Se non sa giocare centro, NON GIOCA CENTRO. Se non è capace di lottare per prendere il rimbalzo, TUTTA LA SQUADRA LO AIUTA. Bargnani è timido,(tiro a indovinare non conoscendolo) ma mica stupido. Guardate EuroBasket 2015. Sapeva di stare benino, di non essere la prima punta, ma comunque nella top2-3, ad ogni difesa decente-buona veniva premiato con il possesso in attacco e il suo rendimento è stato decisamente sopra la media. E se per caso Gentile non parte alla “viva il parroco” nell’ultimo possesso contro i lituani, vinciamo anche. E se vinciamo, io a Bargnani lo elogio fino a far stancare anche i giornalisti.
Qua Andrea Bargnani marca Gasol. Sul tubo troverete anche le partite vs Nowitzki e vs Valanciunas. Oltre a imbarazzarli tecnicamente in attacco, guardate la difesa. Difende cattivo, su ogni possesso. Logicamente ogni tanto viene battuto, perchè deve marcare dei fenomeni, ma guardate i piedi, l’uso del corpo, l’intensità, la voglia. Fa tutto quello, che un non difensore deve fare.
My opinion
E allora di cosa stiamo parlando? Di uno soft, di una fighetta, di uno che non ama il basket? Non avete nemmeno idea, dei sacrifici che si debbano fare per arrivare a quei livelli. Anche per questo insensato accanimento, io starò sempre dalla sua parte.
Forza Mago! Non mollare e torna. E’ il tuo pubblico che te lo chiede. E soprattutto te lo chiediamo per zittire chiunque, in questi anni, si ha provato anche solo una volta a darti del “finito” del “molle” e del“giocatore inutile”, perchè loro si sono divertiti a scrivere, ma io non mi sono divertito a leggere. “OH IL MAGO GET NASTY”, voglio tornare a dirlo.
La scheda di Andrea Bargnani
Andiamo a vedere nel dettaglio la scheda di Andrea Bargnani, ex giocatore di basket che ha fatto innamorare e sognare gli italiani in ambito Nazionale grazie al suo sbarco in NBA. Diamo una occhiata alla scheda del ragazzo diventato uomo:
- Nato a: Roma il 26 ottobre del 1985
- Ruolo: ala grande e centro
- Soprannome: Mago
- Squadra giovanile: Stella Azzurra
- Prima squadra professionistica: Treviso basket
- Squadra NBA del draft che lo ha selezionato: Toronto Raptors
- Ultima squadra: Saski Baskonia
- Ritiro: 2017
- Carriera in Nazionale italiana: dal 2007 al 2016.
- Squadre con cui ha giocato in NBA: Raptors, Knicks e Nets
- Stagioni giocate in NBA: 10
- Stagioni giocate in Europa: 7
La carriera di Andrea Bargnani cosa lo ha portato a vincere? Il suo palmares vede:
- miglior under 22 della Serie A nel 2006 con Treviso
- campione italiano nel 2005-2006 con Treviso
- due volte vincitore della Coppa Italia nel 2004 e 2005
- NBA All rookie team nel 2006-2007
I record che si porta avanti a livello individuale in NBA invece sono:
- maggior numero di punti: 41 contro New York
- maggior numero di rimbalzi: 17 contro Indiana
- Maggior numero di assist: 7 contro Boston
- Maggior numero di stoppate: 6 (per tre volte)
- Maggior numero di recuperate: 4 (per due volte)
- Maggior minutaggio: 52 minuti contro New Jersey