Gli Atlanta Hawks continuano le negoziazioni per l’estensione contrattuale di De’Andre Hunter, da concordare entro il 17 ottobre per evitare che il giocatore vada in free agency. Hunter, scelto alla numero quattro al draft del 2019, è all’ultimo anno del suo contratto che lo vedrà percepire poco meno di 10 milioni per la stagione 2022/23.
Nell’ultimo media day, coach Nate McMillan e l’attuale general manager Landry Fields hanno assicurato che l’estensione di De’Andre Hunter rimane una priorità per gli Hawks. Dopo aver ceduto lo scorso anno Cameron Reddish ai New York Knicks, altra ala giovane ma da cui Atlanta non è mai riuscita a ricavare molto, gli Hawks sono rimasti un po’ a corto di ali: nello stesso ruolo di Hunter gli altri due giocatori schierabili sono Bogdan Bogdanovic e Justin Holiday.
Bogdanovic ha un grande bagaglio tecnico offensivo ma è spesso soggetto ad infortuni, mentre Holiday non è semplicemente il giocatore su cui si può puntare. Per questo ed altri motivi, il ruolo di De’Andre Hunter diventa sempre più importante nello schema degli Atlanta Hawks, reduci quest’estate dallo scambio per Dejounte Murray.
Con l’aggiunta di Murray, Atlanta va a creare un reparto guardie da “complementary opposites” e spera di tornare ad un livello più alto, quello della stagione 2020/21, anziché riproporre lo scarso rendimento dell’ultimo anno. Hunter, per quanto anche lui soffra di qualche acciacco e le sue condizioni non siano sempre ottimali, è un giocatore versatile, abile a giocare su entrambe le metà campo e con delle caratteristiche fisiche sicuramente adatte alla NBA di oggi.
In carriera ha fino ad ora viaggiato a 13.2 punti di media con 4.1 rimbalzi, il 43.4% dal campo ed il 35.9% da tre punti in 30.7 minuti di gioco. Allo stesso tempo, però, l’ultima stagione ha giocato solo 53 partite mentre quella prima 23. Atlanta ha circa 3 settimane a disposizione per giungere ad una conclusione con De’Andre Hunter in merito alla sua estensione contrattuale.